Tempo di bilanci e valutazioni in casa Bari al termine della stagione sportiva. Arrivato come uno degli uomini copertina del mercato estivo, Kevin Lasagna è stato designato dall’area tecnica come principale terminale offensivo del reparto avanzato della squadra di Longo. Scopriamo come è andata la sua stagione, tra numeri, analisi e prospettive future sulla sua permanenza nel capoluogo pugliese.

I numeri stagionali di Lasagna
Oltre 2.000 minuti in stagione, spalmati su 35 presenze complessive tra campionato e Coppa Italia, 26 partite da titolare, 7 gol e capocannoniere interno del Bari. Sono questi i numeri di Lasagna, che presenta una media di quasi 2 tiri totali a partita, 0.5 tiri in porta a partita, 7 grandi occasioni da gol mancate e una media di un gol ogni 319 minuti.
Numeri che rappresentano una crescita rispetto alle ultime tre difficoltose stagioni, dove tra l’esperienza in Turchia e il biennio all’ex Hellas Verona, Lasagna aveva appena raccolto complessivamente 6 reti. Nella classifica marcatori complessiva si colloca al 20esimo posto, in ex-aequo con altri attaccanti come Luca Moro, Gondo, Artistico e Moreo.

Nessuna doppia cifra rispetto alle attese
Al netto di quanto raccontato dai numeri in crescita, la sua stagione è contraddistinta da alti (pochi) e bassi (tanti), oltre ad una serie di contraddizioni per quanto visto in questo campionato. Cosi recitava l’attaccante biancorosso ad inizio stagione nella presentazione dopo il suo arrivo: «L’obiettivo di gol ce l’ho, ma non lo rilevo (ride, ndr). Nella mia testa c’è la doppia cifra, però raggiunti i dieci gol voglio ancora di più superarmi». Concetto ribadito anche dall’area tecnica, con Magalini convinto del raggiungimento di questo traguardo anche nelle ultime settimane, proprio a nostra domanda.
Un traguardo che poteva essere raggiunto dopo le prime 13 giornate, quando Lasagna aveva toccato quota 4 gol. Una fase più o meno prolifica coincidente con la fase stagionale in cui il Bari di Longo ha espresso il meglio di sé, prima di cominciare una lenta discesa a partire dal mese di dicembre. Un calo generale coinciso anche con una lunga astinenza al gol, durata da fine novembre fino ai primi di marzo con il ritorno al gol solo contro il Sassuolo. Nel mezzo anche un infortunio che lo ha tenuto fuori dal campo per 20 giorni e che ha sicuramente inciso in negativo.
Sul suo rendimento in campo, andando oltre i meri numeri davanti alla porta, le cose migliori si sono viste nel girone d’andata quando il suo collega d’attacco è stato Novakovich, spesso visto come giocatore complementare viste le sue principali caratteristiche. Tuttavia, nel corso della stagione, dato la perdita di titolarità e un lungo infortunio, lo statunitense è stato relegato in panchina per fare spazio prima a Falletti nella formula del 3-5-1-1 alternata alla presenza di altri attaccanti come Favilli o Bonfanti. Longo, però, ha sempre dichiarato di vederlo meglio da solo, neanche quando era lo stesso attaccante a affermare di giocare meglio in coppia.

Difficile una riconferma per il futuro
Eppure, da un certo momento in poi della stagione, qualcosa si è rotto, come dimostrato ad esempio dai fischi a seguito di una prestazione non esaltante in casa col Palermo. Tanti, infatti, gli errori sotto porta durante la stagione, spesso costati punti preziosi che avrebbero portato la squadra agevolmente ai playoff. E se si considera che Lasagna ha un ingaggio pesantissimo, con il Bari che ha pagato quasi 500.000, allora è inevitabile che i soli 7 gol possano essere riassunti come un flop.
Viste le premesse, appare complicato immaginare ora una sua conferma al termine della stagione. II calciatore qualche settimana fa dichiarò di voler restare, ma Lasagna, arrivato con la formula del prestito con obbligo di riscatto in caso di promozione, tornerà ora alla casa madre. È plausibile pertanto che si assista per ora ad un addio, in cui a meno di sorprese non ci sarà un suo ritorno a Bari, rendendo di fatto la partita disputata col Südtirol come la sua ultima presenza coi colori biancorossi. Chiaro poi che molto dipenderà anche dal futuro di Magalini e Longo, i quali potrebbero anche valutare un suo ritorno, questa volta sicuramente soltanto a titolo definitivo. E questo complica ancora di più le cose.
View this post on Instagram