Debacle Bari. Tra squalifiche, infortuni, inserimenti forzati e prestazioni deludenti: cosa è mancato contro la Juve Stabia

I motivi della sconfitta contro la Juve Stabia

Il Bari cade per la sesta volta in stagione a scapito della Juve Stabia per 3-1 (clicca qui per leggere le pagelle BRUTTE della partita). Una sconfitta cocente, arrivata in un match dal sapore di scontro diretto per un posto ai play-off e che apre inevitabilmente a delle riflessioni. Ma quali sono gli aspetti che hanno indirizzato la partita verso questo risultato?

juve stabia bari
Copyright: SSC Bari

Cosa non ha funzionato nel Bari contro la Juve Stabia

L’anima persa del Bari

Il primo aspetto che balza all’occhio leggendo l’undici titolare scelto per questa partita è quello di un 3-5-2 classico con un centrocampo a tre composto da Maiello play e la coppia Maggiore-Lella come mezzali, oltre alla presenza dell’attacco pesante Bonfanti-Favilli. Una variazione non indifferente, in quanto il tecnico Longo ha rinunciato per oltre un’ora all’interprete del trequartista, prima dell’ingresso di Gaston Pereiro per uno spento Maggiore e solo per scampoli di gara a Falletti.

Una scelta che non ha pagato i suoi frutti. I biancorossi hanno sofferto fin dalle prime battute della maggior intensità e qualità messa in campo dai padroni di casa, mostrando al contrario incapacità di gestire bene il pallone. Nessuno dei centrocampisti dei pugliesi ha dato le giuste risposte, con un Maggiore apparso in grande difficoltà e indietro di condizione. Ad esempio, non è stata convincente la sua poca attenzione in marcatura nell’azione del vantaggio avversario con Piscopo. Un errore di comunicazione come l’ha definito Longo, figlio di un inserimento per necessità forzata.

Appare infatti chiaro come l’assenza contemporanea di Maita e Benali abbia reso ancora più complessa la sfida contro la Juve Stabia. Numerosi i possessi persi dai galletti, con la coppia Buglio-Pierobon in grado di offrire un livello di prestazioni in termini di qualità e passo superiori. Con un Maiello di ritorno tra i titolari dopo un lungo periodo e un Lella a mezzo servizio causa recente infortunio, ecco come sia mancata proprio «l’anima della squadra».

Maggiore
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L’apporto degli altri singoli in Juve Stabia-Bari

Non si può nemmeno giudicare troppo positivamente la prestazione dei due esterni, con un Dorval apparso in grande difficoltà a tenere a bada le incursioni di Mussolini e di un Favasuli poco convincente nei duelli contro il suo avversario di fascia (Rocchetti). Anche qui, alibi da concedere all’esterno franco-algerino, che ha vissuto la settimana mediatamente più travagliata della settimana.

Tutta questa serie di fattori non ha portato altro che ad un forte isolamento delle due punte centrali, costrette a lavorare in situazioni complesse e con pochissimi palloni giocabili a disposizione. Anche qui, la scelta di Bonfanti dal primo minuto non ha pagato, con un inserimento che è parso fin troppo forzato al fianco del più collaudato Favilli. Nemmeno le correzioni in corso d’opera e il gol del momentaneo 2-1 di Pereiro hanno dato la sensazione di un possibile ribaltamento della partita, con un Bari aggrappato più alla forza della disperazione che su altro.

A pesare anche errori difensivi non nuovi a queste latitudine. Sia Pucino che Vicari, anche qui, erano reduci da problemi fisici e pertanto a mezzo servizio. Attenuanti che però non nascondono una giornata no (non la prima) che sta condizionando inevitabilmente un reparto difensivo che al netto del dato ottimo sulle reti incassate lascia spesso il pallino del gioco agli avversari. E, infine, da sottolineare un altro errore di Radunovic, che ha indirizzato la partita in totale controllo delle vespe.

Longo
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La visione di Longo e le prospettive future

Queste le parole del tecnico Longo in merito alla sconfitta del suo Bari contro la Juve Stabia (clicca qui per le dichiarazioni complete): «È stata una partita di duelli, sapevamo di affrontare una squadra fisica, che fa dell’intensità la sua caratteristica migliore. L’affrontavamo in una condizione differente dal solito, serviva trovare equilibri nuovi, non avevamo l’anima della squadra. I nostri centrocampisti avevano giocato insieme solo tre o quattro giorni. La loro fisicità ha prevalso, negli episodi poteva essere una gara più equilibrata. Lo svantaggio è arrivato da un uomo perso a centrocampo da Maggiore che non è abituato a lavorare con i compagni».

Tutti aspetti che dovranno essere oggetto di analisi e riflessione da parte dello staff tecnico in vista della preparazione del prossimo incontro con la Cremonese. Occorre dunque dare delle risposte diverse, poiché un altro passo falso contro una diretta concorrente potrebbe ridimensionare ulteriormente le ambizioni play-off dei biancorossi.

 

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By Pasquale Caiati

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