Il Bari perde ancora in trasferta: al Penzo passa il Venezia 3-1

La cronaca di Venezia-Bari

Al Penzo di Venezia va in scena uno dei posticipi della 29esima giornata del campionato di Serie B. Ad affrontarsi il Bari di Beppe Iachini e il Venezia di Paolo Vanoli, in lotta per obbiettivi ben diversi. Iachini conferma il 3412 visto nelle ultime uscite, con Sibilli alle spalle della coppia pesante Nasti-Puscas. A centrocampo scelto Lulic, mentre in difesa rientra Vicari. Schieramento similare per il Venezia, con Pohjanpalo e Gytkjaer punte del solito 352. In difesa torna Altare al fianco di Svoboda e Sverko. Di seguito la cronaca del match:

Iachini Bari Maiellaro
Copyright: SSC Bari

La cronaca di Venezia-Bari

Avvio shock per il Bari: dopo appena 2 minuti Gytkjaer trova il gol del vantaggio sugli sviluppi di calcio d’angolo. I padroni di casa vanno più volte vicino al raddoppio nel primo quarto d’ora, che arriva puntuale al 15’ con una zampata di Altare ancora su schema da calcio d’angolo. Al 30’ primo squillo del Bari: Nasti, imbeccato da Lulic in area di rigore, gira debolmente verso la porta avversaria. Il forcing del Bari è premiato al 37’, quando dopo un’incursione centrale Ricci imbuca per Puscas che controlla e fredda Joronen. La reazione del Venezia è immediata: gran destro di Tessmann che termina a pochi centimetri dal palo. Nel finale di frazione il Bari produce altre due buone occasioni prima con Puscas, il cui tiro viene ribattuto da Altare, e poi con un colpo di testa alto di Matino.

Tra il 68’ e il 70’ due grandi occasioni per il Bari: prima Morachioli spedisce sul fondo da buona posizione e poi Puscas, servito da Benali in area di rigore, al posto di calciare appoggia per Sibilli che, nonostante la porta sguarnita, viene murato dal rientrante Tessmann. Al 74’ Zampano sfonda sulla sinistra, supera Achik e da buona posizione sfiora il palo. Al 90’ il Venezia chiude il match con il 16esimo gol in campionato di Pohjanpalo, abilissimo nel controllare un pallone vagante in area e spedirlo alle spalle di Brenno.

By Giovanni Fasano

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