E il mister ha risposto presente: si è fatto sentire quando, nei primi minuti della partita, il Lecco sembrava più in controllo del campo. Ha incitato i suoi ragazzi quando il Bari ha iniziato ad attaccare. Si è sempre fatto sentire chiaramente per tutto il corso dei novanta minuti. E forse la squadra aveva bisogno proprio di questo. Prima Benali, poi Puscas e infine Sibilli hanno regalato al nuovo mister la vittoria all’esordio in questa nuova avventura. Che, nel frattempo, inizia a godersi già i primi cori della curva: “Beppe, Beppe, Beppe..“.
Insomma, è arrivata una vittoria che ha disteso un po’ gli animi. A testimonianza di ciò anche un curioso episodio avvenuto con i giornalisti a fine partita. Mentre era davanti ai microfoni, il suo telefono ha iniziato a squillare. Dopo che lui non ha risposto, gli è stato chiesto: “Ma non è che il Sassuolo che sta chiamando?“. Ridendo, il mister ha risposto: “Può essere, ma io ormai sono felicissimo a Bari“.
La forza del gruppo… con Iachini
Segnali, dunque. Se il buongiorno si vede dal mattino, allora questo può essere un bel giorno. L’impressione è che il gruppo Bari, dopo delle ultime settimane non propriamente serene, stia risalendo la china. E non è una coincidenza, forse, che lo stia facendo proprio nel momento in cui sono tornati due dei leader di questa squadra, Valerio Di Cesare e Raffaele Maiello. Due i momenti che forse, più di tutti, racchiudono questo sentimento: l’esultanza dopo il terzo gol, quello di Sibilli, che ha visto la squadra andare a festeggiare il nuovo mister; e il fatto che a fine gara il gruppo sia andato da Iachini per condividere insieme la gioia della prima vittoria di questo nuovo corso.
Nel post partita è stato Iachini stesso a commentare l’episodio: “Dopo la vittoria sono venuti da me, sembrava che avessimo vinto la Coppa dei Campioni. Questo fa capire quanta tensione i giocatori avevano in corpo per festeggiare così dopo una sola vittoria“.
Iachini vince dunque la prima partita sulla panchina del Bari. Lo fa anche nel segno di suo nonno, nato proprio a Bari e poi emigrato ad Ascoli in gioventù: “Bari è per me anche una scelta di cuore. Mio nonno è nato a Bari e poi a 16-17 anni si è trasferito ad Ascoli, dove ha conosciuto mia nonna. Con lui sono particolarmente legato, mi ricordo lui quando ero piccolino che mi parlava e diceva ‘Forza Bari, Forza Bari’“.
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