Prima vittoria in trasferta per il Bari, che batte con merito il Frosinone per 3-0. Un’ottima prova dei biancorossi contro un avversario in crisi, in cui è stato decisivo il bolide dalla distanza di Maita che ha aperto le danze agli sgoccioli del primo tempo. Nella ripresa la rete di Dorval ha chiuso la gara, prima del tris finale di Favilli. Di seguito le nostre pagelle BRUTTE di Frosinone-Bari. Una scelta editoriale che – ribadiamo – accompagnerà il post partita, volta a unire la critica giornalistica, a un sano umorismo. Clicca qui per rileggere le pagelle brutte di Bari-Mantova.
Le pagelle brutte di Frosinone-Bari
La difesa
RADUNOVIC 6.5: Parlando di Hockey si dice spesso che “La porta è troppo piccola e i portieri sono troppo grandi”. L’avrà pensato anche Partipilo quando sul suo tiro a botta sicura il piedone di Boris gli ha smorzato la gioia (o il dispiacere) personale. Lo ferma solo Vicari, in un contrasto di gioco che lo costringe al cambio. A saperlo prima avremmo dovuto adottare questa strategia in quel famoso Cagliari-Bari.
(Dal 28 s.t.) PISSARDO 7: Come il Dio fenicio Melqart la cui sorte è, ogni anno, di nascere, morire e rinascere, come la vegetazione durante le stagioni, anche quest’anno all’improvviso è nato, ci ha donato felicità e probabilmente tornerà in panchina, in attesa di rivederlo rinascere per salvare il Bari come ha sempre fatto e sempre farà . Divinità .
PUCINO 7: Vivarini li prova tutti sul suo lato: Ambrosino, Partipilo, Tsadjout, poi anche Distefano, una serie di macumbe e il georgiano. Tuttavia nessuno sfonda, anzi è il braccetto campano ad andare vicino al gol con un bel colpo di testa su cui si supera Sorrentino. Speriamo solo non venga intervistato: si rischia di rovinare un bel momento.
VICARI 6.5: La settimana scorsa avevamo sperato che il Frosinone non mettesse la maglia gialla, colore che l’ha fatto andare un po’ in bambola quest’anno. Infatti, i ciociari hanno messo la nera e lui giganteggia. Frosinone è troppo a Nord per il culto della scaramanzia?
MANTOVANI 7: La sua non è una passione per i cani, ma semplice affinità . Ha l’anima da mastino e morde, morde gli avversari. Magalini si starà mangiando le mani per non aver inserito il riscatto, si dice invece che Longo gli abbia promesso una delle sue figlie per quanto si fidi di lui.
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Il centrocampo
OLIVERI 6.5: Su di lui ci si può contare in ogni frangente, sia in fase difensiva che offensiva. Se riuscisse ad aggiustare anche la mira diventerebbe un calciatore completo. Per fortuna nostra è l’unico del Catanzaro che Vivarini non ha voluto portarsi dietro e soffiare a Magalini. Se non avesse altri problemi, gli chiederemmo anche il perché, ma non è proprio il momento.
(Dal 13 s.t.) TRIPALDELLI 6: Un po’ arrugginito, ma molto solido in fase difensiva. Il look da scolaretto era un’avvisaglia, il ragazzo si applica ed è attento. E sabato arriva Ricci.
LELLA 7: Un piccolo ingranaggio nella macchina Bari, ma le parti più importanti spesso sono quelle che non si vedono. Lella non è solo fisico e inserimenti, ma è l’equilibratore di tutta la squadra. Ovviamente non poteva non impazzire di gioia in concomitanza con i giorni della sagra della carne arrosto nella sua Santeramo.
BENALI 8: Probabilmente avrà visto la partita del suo ex compagno Cheddira contro il Real Madrid. Ad ogni giocata di Modric avrà detto «Sono buono pure io a giocare così», qualcuno l’avrà preso in giro e ha dimostrato che non scherzava. Fenomenale.
MAITA 7.5: E boooooooommmmmm. Un calcio alle critiche, un calcio ai mugugni, un calcio al passato, un calcio che sblocca il match e che lo sblocca mentalmente. Un calcio anche a chi pensa che Cerino non capisce niente di calcio. Dove erAvAmo rimasti?
DORVAL 7.5: Nel primo tempo fa 2 stop alla Zidane, una finta alla Henry e corona questa magica prestazione con un gol Gasperiniano. Come Re Mida, ha trasformato in oro tutto, o quasi. Prestazione generazionale, tanto che Gazzismo ha dovuto spegnere la tv e guardarsi Monza-Bologna.
(Dal 37 s.t.) COLI SACO sv
L’attacco
FALLETTI 7.5: Riprendendo Federico Buffa, possiamo coniare la formula prettamente uruguaiana “Cesar Falletti, Futbolista maravilloso”. Non sbaglia un pallone, vincendo il duello a distanza con Partipilo. È entrato già nel cuore dei tifosi, così come panzerotti e scagliozze nelle pance dei 1.023 tifosi accorsi allo Stirpe.
NOVAKOVICH 6.5: Anche oggi fisicamente fa una partita importante, lotta su ogni pallone e con tutti gli avversari. Però Nova, quel controllo l’avrebbe fatto meglio anche Ladino. Errore grave, che poteva pesare sul risultato finale. Speriamo che il gol l’abbia risparmiato per quando servirà (con il Cosenza, ndr).
(Dal 13 s.t.) FAVILLI 7: Un controsenso continuo. Perde un pallone alla minima pressione facendo credere di avere poca forza nelle gambe e un minuto dopo spacca la porta con un tiro a che sicuramente supera i 100 km/h. Rallenta delle ripartenze facendo credere di essere goffo e impacciato e un minuto dopo segna un gol meraviglioso (annullato per un fuorigioco non suo) con una sforbiciata di una leggiadria ed eleganza degna di Roberto Bolle. Il calabrone per le leggi della fisica non potrebbe volare, ma siccome non lo sa lo fa lo stesso.
(Dal 37 s.t.) SGARBI sv
LONGO 8: Con una squadra di prestiti, composta per lo più da calciatori in cerca di riscatto, in breve tempo, dona una partita tatticamente, tecnicamente e fisicamente strepitosa. Lezione gratuita a Vivarini, passato troppo in fretta come profeta del calcio. Forse Longo non è andato a Coverciano, ma a Hogwarts.
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