Dopo il pari amaro contro il Catanzaro (clicca qui per leggere la nostra analisi), il Bari sta già preparando la partita con lo Spezia. Una gara molto importante contro l’unica squadra del campionato ancora imbattuta e attualmente seconda in classifica, reduce dal successo di Salerno nell’ultimo turno. In vista della gara di venerdì sera, è intervenuto durante la puntata del Tb Sport su RadioBari il centrocampista offensivo biancorosso Cesar Falletti. L’uruguaiano ha parlato del suo momento personale e di squadra, con l’acceso dibattito sulla sua coesistenza con Sibilli (clicca qui per leggere la nostra analisi).

L’intervista a Falletti
Il giocatore ha parlato dell’ultima sfida contro il Catanzaro e del fatto che il Bari non sia riuscito a chiudere l’incontro: «Sappiamo che dobbiamo essere più cattivi sotto porta e decisi nel chiudere la partita. Tecnicamente abbiamo sbagliato più del solito, ma la gara è stata buona. Per un’ora abbiamo giocato solo noi, è stato un peccato staccare la spina negli ultimi 20 minuti. Noi corriamo tanto, anche per come costruivano loro. Abbiamo faticato maggiormente in fase difensiva e questo comporta meno lucidità sottoporta. Sicuramente è l’aspetto dove dobbiamo migliorare».
Falletti ha proseguito: «Ci manca solo chiudere le partite. Siamo padroni del campo in tutte le gare, giochiamo un bel calcio ma questo non non basta. Ci puoi lavorare tutta la settimana, ma in partita è diverso perché ci sono anche gli avversari. Dobbiamo migliorare la concentrazione negli ultimi minuti, perché basta staccare un po’ la spina e subiamo, non va bene. Il mio gol? Arriverà quando meno me lo aspetto, io penso solo a lavorare per la squadra. Il San Nicola è da brividi, è un piacere giocare e sentire i tifosi cantare».
Sulla posizione in campo: «La mezzala l’ho fatta a Cremona, ma con una interpretazione diversa. Lì non ero adatto a quel ruolo in quel momento, ma io ci metto sempre tutto. Gioco dove mi chiede il mister, sono a disposizione. Il sacrifico c’è sempre».
Falletti ha parlato della convivenza con Sibilli: «Lui è un leader, io sono felice di giocarci vicino perché ha qualità . In campo il mister ci dà libertà , se io sono in trequarti lui deve fare la mezzala, oppure può accadere il contrario. Ci scambiamo sempre le posizioni, Longo ci chiede solo di non restare entrambi avanti, altrimenti in fase difensiva facciamo fatica».
Il giocatore ha continuato: «Il mio rimpianto è la Serie A. Ci sono arrivato quando stavo molto bene, dopo quattro anni alla Ternana. Ho avuto la sfortuna di farmi male, rimanendo tre mesi fuori, quello mi ha colpito un po’. Non è mai facile essere quello di prima».