Prima sosta stagionale e tempo di prime riflessioni su quanto visto in questa fase embrionale di stagione nel mondo Bari. Tra l’ormai consueto ritiro di Roccaraso, le amichevoli di pre-season, la partita di Coppa Italia con la Cremonese e le prime quattro partite di campionato, ci sono tutti gli elementi per tirare una riga provvisoria su quanto visto di positivo e negativo riguardo i galletti.
I semafori del Bari: promossi, rimandati e bocciati
🟩 Bene la coppia Lasagna-Novakovich, sorpresa Manzari
Arrivati nell’ombra dello scetticismo, la coppia Lasagna-Novakovich ha mostrato in queste prime giornate di avere un potenziale interessante e per certi versi inesplorato. Per quanto riguarda l’attaccante arrivato in prestito dal Verona, è stato senza dubbio molto positivo il pre-campionato. Numeri non confermati pienamente in queste prime quattro giornate, ma con un gol decisivo per il primo punto stagionale contro il Sassuolo. Ciò che va principalmente preservato in questa apertura di stagione da parte di Lasagna riguarda l’attacco alla profondità, rilevatosi un fattore decisivo per indirizzare le due partite con Sassuolo e Sampdoria e la capacità di relazionarsi con i compagni (clicca qui per un’analisi più approfondita sulle prime partite di Lasagna).
In particolare, ciò che è emerso in queste quattro giornate è l’intesa con Novakovich. Un evento (quasi) inaspettato in quanto nelle idee originali di Longo c’era l’intenzione di giocare con un solo terminale offensivo e due mezze punte alle spalle. Anche il calciatore statunitense ha dimostrato delle ottime cose in questa primissima fase stagionale. Arrivato in sordina dal Venezia dopo una stagione complessa al Lecco, l’alto centravanti ha mostrato col crescere della condizione di garantire la giusta fisicità in mezzo all’area di rigore, oltre ad una serie di movimenti in grado di renderlo complementare con Lasagna e capace di garantire un maggior peso offensivo negli ultimi 30 metri. Per lui un gol e tanti pericoli alle difese avversarie.
A sorpresa, è piaciuto l’impatto barese di Giacomo Manzari. Il ragazzo nato a Bari non ha avvertito la pressione di essere il figliol prodigo rientrato a casa. Una rete in Coppa Italia e tanta vivacità per il giovane classe 2000, che ha dimostrare di saper incidere soprattutto a partita in corsa con le sue giocate. Nonostante Longo abbia usato con lui bastone e carota (clicca qui per leggere le dichiarazioni di Longo), al momento si può essere piacevolmente sorpresi dal suo rendimento, considerando che nella sua zona di competenza ci sono altri calciatori che fino ad ora non hanno espresso il massimo del proprio potenziale.
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🟧 Sibilli a secco, le incertezze di Vicari e Radunovic
Continuando il discorso sulla batteria dei trequartisti, quello che emerge in queste prime partite è l’assenza di Giuseppe Sibilli nei marcatori delle prime 5 partite stagionali. Da un calciatore con una leadership tecnica riconosciuta da tutti nella passata stagione in termini di pericolosità offensiva, era lecito aspettarsi un inizio migliore. Oltre ai gol mancati, quello che emerge è un calciatore non ancora perfettamente al pieno delle proprie possibilità in termini di pericolosità offensiva, aspetti dove si attende una netta crescita a partire dal post sosta, in attesa che l’ex Pisa risolva i suoi problemi fisici che lo hanno fermato durante la partita con il Sassuolo e costretto al doppio forfait contro neroverdi e blucerchiati.
Un altro calciatore riconosciuto da tutti sulla carta come leader difensivo, ma autore di qualche sbavatura nelle prime uscite stagionali è Francesco Vicari. Tralasciando la sterile polemica sul presunto poco merito riguardante la fascia da capitano, ciò che deve essere realmente analizzato è che il passaggio alla difesa a tre unito ad un blocco difensivo più alto abbia portato il difensore ex Spal ad accusare qualche difficoltà di troppo. Al netto di qualche errore individuale, ciò che può essere di auspicio per il futuro è che le difficoltà accusate da Vicari sono state probabilmente figlie anche di un equilibrio di squadra ancora da raggiungere riguardo la gestione della fase di non possesso. Da lui (ma anche dai suoi colleghi difensivi) ci si aspetta un passo in avanti da Mantova in poi.
Per quanto riguarda il cambio di retroguardia, non si può dire che in queste prime giornate il Bari abbia trovato una certezza assoluta in Radunovic, nonostante il portiere serbo abbia mostrato dei segnali di crescita sul finale di questo mini ciclo di partite. Dopo la precedente annata in cui si è assistito al cambio in corsa tra Brenno e Pissardo, sarebbe fondamentale per la difesa biancorossa disporre di un portiere in grado di garantire le giuste sicurezze ad un reparto che fino ad oggi si è dimostrato essere in difficoltà.
🟥 Le difficoltà di Dorval e Pucino nel Bari
Per quanto riguarda i lati dolenti di questo primissimo assaggio di stagione, sono due i profili che emergono dalla lista dei calciatori in difficoltà. Mehdi Dorval e Raffaele Pucino sono emersi tra quelli che devono ancora entrare nel pieno della condizione. Per quanto riguarda il laterale algerino, nonostante abbia goduto della stima di Longo con il cambio fascia da destra a sinistra e l’iniziale titolarità a discapito del partente Ricci, non c’è stato il tanto atteso cambio di passo dopo la precedente stagione altalenante.
L’esperto difensore napoletano si è spostato definitivamente nella batteria del pacchetto arretrato nel ruolo di braccetto destro, posizione dove ha patito alcune difficoltà nelle letture difensive. Tuttavia, hanno fatto discutere le sue dichiarazioni post-Sassuolo che sono state oggetto di forte dibattito nell’ambiente riguardo i temi trattati. Dichiarazioni che non sono state probabilmente gradite da una buona parte della tifoseria per tempi e modi in cui sono state espresse. Una bocciatura, in definitiva, soprattutto per la sua dialettica, che in un momento di estrema fragilità era l’ultima cosa che Bari avesse bisogno.
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