Cosa aspettarsi da Bari-Sudtirol

La preview di Bari-Sudtirol

Dopo la pesante sconfitta di Lecco, le parole di Polito nel postpartita e la settimana di ritiro, il Bari torna al San Nicola per ospitare il Sudtirol in occasione della 16esima giornata di campionato. Gli avversari di giornata arrivano alla partita in condizione forse peggiori dei biancorossi, dato che in settimana hanno dovuto far fronte ad un cambio in panchina.

Il deus ex machina dell’ottimo campionato appena trascorso, Pierpaolo Bisoli, ha pagato il rendimento deludente delle ultime settimane (1 punto in 5 partite) ed è stato rimpiazzato dal mister della Primavera Federico Valente. Con ogni probabilità l’incarico di Valente è circoscritto alla sola gara del San Nicola, mentre per il futuro il nome in cima alla lista della dirigenza tirolese è quello dell’artefice della promozione in B, Ivan Javorcic.

In previsione del match che andrà in scena sabato alle ore 14 vi proponiamo la nostra consueta preview, suddivisa in una parte dedicata all’analisi degli avversari ed un’altra in cui proviamo a predire le scelte di Marino in funzione delle sue parole e della tipologia di gara da affrontare.

Sudtirol Bisoli
Copyright: FC Südtirol

I problemi del Sudtirol

Il Sudtirol ha sviluppato questo campionato sulla falsariga del precedente, confermando allenatore, buona parte dell’organico e stile di gioco. Dopo le prime settimane sembrava che la squadra potesse confermarsi ai vertici della categoria, trascinata da un Casiraghi in formato deluxe e dalla solita difesa arcigna, ma ben presto la stagione ha imboccato un’altra direzione.

I problemi già evidenziate nelle vittorie rocambolesche contro Cremonese e Sampdoria si sono ripresentati, in modo sempre più evidente, nelle successive cinque partite, nelle quali il Sudtirol ha racimolato solo 1 punto. Da qui la decisione della società di interrompere il rapporto con Pierpaolo Bisoli.

Nel commentare l’esonero, il direttore sportivo Paolo Bravo ha parlato di una situazione ambientale meno armonica rispetto a quella che l’anno scorso aveva spinto la squadra a performare oltre ogni aspettativa. Oltre a questo però, ci sono problematiche tattiche che il Sudtirol si porta dietro dalla passata stagione e che in queste prime 15 giornate si sono accentuate.

Masiello
Copyright: FC Südtirol

Il Sudtirol è una squadra con una struttura offensiva piuttosto rigida e con una fase di sviluppo dell’azione che coinvolge pochi uomini. La conseguenza è una produzione offensiva di livello bassissimo, evidenziata dai numeri in modo lampante. Il Sudtirol è ultimo per npxG (expected goals che non considerano i calci di rigore), con un dato di 9,2 nettamente inferiore a quello della penultima (la Reggiana con 11,7). Anche con l’ausilio dei calci di rigore, il dato del Sudtirol è tra i peggiori della categoria (19esimo con 13,1).

I numeri sono ancora più allarmanti se guardiamo ai tiri: il Sudtirol è ultimo sia per tiri effettuati (7,93 ogni 90 minuti) che per tiri in porta (2,20 per 90 minuti). I 18 gol realizzati sono la logica conseguenza dell’0verperformance dei due calciatori migliori a disposizione di Valente ora e Bisoli prima, ossia Daniele Casiraghi e Raphael Odogwu. Appena è fisiologicamente calato il loro rendimento, il castello di carte su cui poggiava la fase offensiva del Sudtirol è crollato.

Difensivamente resta una squadra di ottimo livello, sia guardando i dati che visionando le partite in cui difesa e centrocampo sono sottoposti a lunghissime fasi di difesa posizionale. Anche nella propria metà campo però, l’impressione è che la squadra abbia perso quel fuoco sacro che nella passata stagione consentiva ai vari Poluzzi, Vinetot e Tait di rendere oltre le proprie possibilità. In questo senso la partenza di Zaro ha sicuramente avuto un peso, ma non tutti i problemi sono ascrivibili al suo addio. Il Sudtirol è meno intenso nella fascia centrale del campo, gli esterni sono meno disciplinati e gli attaccanti non hanno più quell’applicazione marziale che rendeva il fortino costruito da Bisoli inespugnabile sin dalla metà campo.

Contro un Bari in difficoltà il Sudtirol è chiamato ad una gara diversa rispetto alle ultime, e dovrà farlo con ogni probabilità senza il proprio leader difensivo, Andrea Masiello, per i motivi ben noti. Difficilmente Valente cambierà qualcosa da punto di vista tattico, quindi rivedremo il canonico 4-4-2, piuttosto cercherà di sfruttare l’avvicendamento in panchina per rivitalizzare una squadra spenta.

Masiello Giudice
Copyright: FC Südtirol

Bari in crisi, le possibili scelte di Marino

Momento di conferme per Marino. Nonostante l’uscita negativa di Lecco, confermato il 4-3-3, come ha dichiarato il tecnico in conferenza stampa.

Salvo sorprese solita disposizione tra porta e difesa, con Brenno in porta e Dorval, Di Cesare, Vicari e Ricci nel quartetto difensivo.

Dalla mediana in su iniziano i ballottaggi: Benali in ampio vantaggio su Maita e Acampora in cabina di regia. Sul centrodestra tornerà Koutsoupias, mentre sul centrosinistra si profila un ballottaggio serrato tra Acampora ed un Edjouma in crescita, lodato dal coach di Marsala per la sua crescita nelle ultime settimane.

Edjouma Bari
Copyright: SSC Bari

Terzetto offensivo enigmatico: sicuro del posto Peppe Sibilli; al suo fianco possibile venga rilanciato Aramu dal 1′ come falso nove, con Achik confermato esterno destro. Sullo sfondo la soluzione Morachioli (con Sibilli falso nove, lo spezzino a sinistra e Aramu a destra).

La probabile formazione del Bari:
4-3-3: Brenno; Dorval, Di Cesare, Vicari, Ricci; Koutsoupias, Benali, Edjouma (Acampora); Achik (Morachioli), Aramu, Sibilli. All. Marino

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By Giovanni Fasano

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