Cosa aspettarsi da Bari-Pisa

La preview di Bari-Pisa

Inizia dal San Nicola l’era Giampaolo-Di Bari. Scelti in sostituzione di Beppe Iachini, gli ex allenatori di Primavera e Allievi esordiranno in Serie B contro il Pisa, in una partita di capitale importanza per la corsa alla salvezza.

Si affronteranno due squadre che vivono momenti di forma quasi opposti: mentre il Bari ha raccattato solo 2 punti nelle ultime 8 partite e non vince da metà febbraio, il Pisa è tornato a ridosso della zona playoff dopo aver conquistato 4 vittorie nelle ultime 6 partite. Ad onor del vero va precisato che il Pisa ha costruito la sua rimonta tra le mura dell’Arena Garibaldi, dove ha vinto 3 delle ultime 4 partite, ma anche in trasferta le prestazioni sono progressivamente migliorate, nonostante qualche inciampo di troppo.

Per il Bari la gara assume ancor più valore dopo la vittoria a Reggio Emilia del Cosenza, che rende ancor più impervia la strada per la salvezza. Per far fronte comune la Curva Nord ha momentaneamente deposto l’ascia di guerra, manifestando, prima con un comunicato e poi con un discorso al gruppo squadra, il proprio sostegno incondizionato. Adesso sta a squadra e staff tecnico imboccare la via della ripresa.

L’incrocio tra Bari e Pisa propone diversi temi che cercheremo di presentare attraverso la nostra preview del match, suddivisa tra analisi dell’avversario di giornata e approfondimento sulle possibili scelte di Giampaolo e Di Bari.

Giampaolo Bari
Copyright: SSC Bari

Come gioca il Pisa di Aquilani?

Sin dalla gara d’esordio al Marassi di Genova il Pisa ha cercato di proporre un calcio ambizioso, fondato sul controllo del pallone e sul recupero immediato dello stesso. Nonostante il percorso sia stato ondivago, alcuni dati certificano le intenzioni e la filosofia di gioco del Pisa.

Le intenzioni della squadra di Aquilani in fase di non possesso sono chiare: è seconda per efficacia del gegenpressing, che consiste nel tentativo di recuperare il pallone appena perso, e terza per PPDA, il dato che calcola la quantità di passaggi concessi alla squadra avversaria prima di effettuare un azione difensiva.

Anche con il pallone il Pisa è una squadra proattiva, che cerca di invadere con continuità la trequarti avversaria. Per misurare questo aspetto ci viene in soccorso l’indice relativo al field tilt, ossia la percentuale di possesso palla nell’ultimo terzo di campo. Il Pisa segue solo Cremonese e Parma.

Nella prima parte di stagione il Pisa non riusciva a tradurre i buoni propositi in risultati, mentre nelle ultime settimane sembra che la squadra abbia iniziato ad introiettare i dettami di Aquilani. La manovra è più fluida, l’occupazione degli spazi più ordinata e le prestazioni di alcuni singoli stanno lievitando.

Aquilani Pisa
Copyright: Pisa Sporting Club

L’uomo chiave del Pisa è senza dubbio Mattia Valoti, oggetto del desiderio di Ciro Polito e top scorer dei toscani con 10 gol all’attivo. Il centrocampista ex Monza, agendo da trequartista nel 3-4-2-1 con cui il Pisa è solito attaccare, ricopre il ruolo di attaccante ombra della squadra. I suoi inserimenti a fari spenti sono spesso mortiferi per le difese avversarie, che oltre a non riuscire a prevederne le intenzioni faticano a limitarne l’impatto fisico. Oltre ad essere un fattore in area di rigore, Valoti è spesso la soluzione alternativa alla costruzione dal basso: la sua abilità nel gioco aereo lo rende una risorsa utile per risalire il campo. Il gol realizzato da Arena contro la Feralpisalò sintetizza questa sua qualità: su un lancio lungo proveniente dalla difesa vince il duello aereo e sporca il pallone quel tanto che basta per liberare il compagno.

Proprio Arena è un altro elemento che il Bari dovrà tenere d’occhio: il classe 2000 sembra esser tornato quello di inizio stagione, quando la sua elettricità e le sue doti balistiche avevano impressionato tutti. Con Valoti sembra combinarsi alla perfezione, così come con Bonfanti che lavorando spalle alla porta ripulisce diversi palloni per i compagni di reparto.

L’impianto offensivo del Pisa è retto dal dinamismo della coppia Esteves-Marin, la cui sfrontatezza li porta però a lasciare spesso spazi attaccabili in quella porzione di campo tra centrocampo e difesa. La mobilità di Esteves è un vantaggio in fase di possesso perché rende più fluida e varia la manovra, ma spesso disordina la squadra in transizione. Per il Bari sarà determinante l’intensità e l’aggressività sui portatori di palla avversari, perché da un recupero alto potrebbero aprirsi corridoi esplorabili verso la porta difesa da Nicolas.

Pisa
Copyright: Pisa Sporting Club

Le possibili scelte di Giampaolo e Di Bari

Non ha presentato la gara in conferenza stampa mister Giampaolo, lasciando avvolte in un alone di mistero le possibili scelte di formazione. Dal poco che filtra pare quasi scontato il ritorno alla difesa a 4, mentre è meno certa ma plausibile la disposizione ad albero di Natale di centrocampo e attacco.

In porta Brenno favorito su Pissardo, nonostante la buona prova fornita a Como dall’ex Monopoli. A sinistra spazio per Ricci, mentre a destra Pucino è in leggero vantaggio su Dorval. Pochi dubbi sulla coppia di centrali: si va con Di Cesare e Vicari.

A centrocampo Benali e Maita sono certi di un posto, per il ruolo di mezzala sinistra è bagarre tra Bellomo e Lulic, con Edjouma più defilato.

Sulla trequarti torna dalla squalifica Sibilli, che agirà sul centro-sinistra. Al suo fianco potrebbe giocare Aramu, ma non va scartata la candidatura di Morachioli. In avanti, con il nuovo forfait di Diaw, è Puscas il grande favorito per ricoprire il ruolo di unica punta.

La probabile formazione del Bari:

Bari (4-3-2-1): Brenno; Pucino (Dorval), Vicari, Di Cesare, Ricci; Maita, Benali, Bellomo (Lulic); Sibilli, Aramu (Morachioli); Puscas. All. F. Giampaolo.

Bellomo
Copyright: SSC Bari
By Giovanni Fasano

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