Quattordici giorni dopo l’ultima volta, il Bari si appresta a tornare in campo, questa volta contro il Modena. Il rinvio della gara contro il Südtirol a causa della scomparsa del Papa ha ridisegnato il calendario, complicando, almeno sulla carta, il cammino dei biancorossi. A non cambiare è il peso specifico del match contro il Modena, che con i biancorossi condivide l’ambizione di agganciare un posto playoff.
La stagione degli emiliani non è stata in linea con le aspettative imposte dalle spese estive, ma a 5 giornate dal termine della regular season, nonostante un cambio in panchina, la squadra attualmente guidata da Paolo Mandelli ha ancora qualche carta da giocarsi per centrare l’obbiettivo stagionale. Cerchiamo però di capire che tipo di squadra il Bari di Longo dovrà fronteggiare, quali sono le idee sviluppate da Mandelli e chi sono i giocatori di riferimento del Modena.
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Le caratteristiche del Modena
Il Modena è una squadra equilibrata, che ha trovato una propria dimensione nel 3-4-2-1 disegnato da Mandelli. I numeri difensivi, specialmente se circoscritti agli ultimi mesi, sono positivi. La difesa a 3, comandata da Zaro, è molto efficiente nella difesa dell’area di rigore, ma necessita del filtro del centrocampo perché i difensori impiegati non sono molto rapidi sui primi passi e faticano ad accorciare su trequartisti e mezze punte avversarie. In questo è fondamentale il lavoro di Gerli e Santoro, gli intoccabili (assieme a Palumbo) dell’undici del Modena. Gerli è il metronomo della squadra, pulito nel distribuire palla e sempre efficace nelle letture senza. Santoro invece, che potremmo paragonare a Maita, è più abile nei duelli, va forte a contrasto e supporta anche la fase offensiva.

Mentre la fase difensiva è estremamente organizzata, le responsabilità offensive sono demandate in toto ai singoli. Fulcro del gioco del Modena è Antonio Palumbo, tra i migliori giocatori della categoria per rendimento. La particolarità di Palumbo è che riesce ad essere impattante a prescindere dal contesto tattico nel quale è calato. In questo Modena, che tende ad attaccare in transizione, lui riesce comunque a risultare decisivo, nonostante tocchi tanti palloni in zone di campo non nevralgiche.
Il tridente è poi completato da Caso, che nonostante non abbia più la brillantezza e lo spunto dei tempi di Frosinone resta una minaccia negli uno contro uno in campo aperto, e uno tra Pedro Mendes e Gliozzi. Il primo doveva essere uno dei centravanti di riferimento della categoria, ma i continui stop muscolari ne hanno attenuato l’impatto, mentre il secondo nelle ultime settimane si sta ritagliando un discreto spazio. Gliozzi non è l’attaccante ideale per attaccare in campo aperto, specialmente dopo che i tanti infortuni ne hanno limitato la mobilità , ma in area di rigore resta un finalizzatore più che discreto.
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