È un momento non semplice per il Bari, reduce dal cambio di guida tecnica e dall’infortunio di Raffaele Maiello, che lo costringerà a restare ai box per almeno 5 mesi. Ne abbiamo parlato con Giovanni Cornacchini, primo tecnico dell’era De Laurentiis in Puglia e ricordato per aver portato i biancorossi immediatamente in Serie C.
L’intervista a Giovanni Cornacchini
Cornacchini, lei ha detto più volte che Mignani era un tecnico che meritava la conferma in estate. È stupito dal suo esonero?
«Mignani meritava assolutamente la riconferma a giugno, perché ha perso la Serie A ad un minuto dalla fine. È chiaro poi che Bari è una società e una città che pretende moltissimo, ma quest’anno mi sembra che rispetto all’anno scorso qualche giocatore sia cambiato. Ha perso diversi giocatori importanti rispetto all’anno scorso, iniziando dal portiere che mi dicevano tutti che fosse veramente un fenomeno e quindi qualche problematica inizialmente uno poteva trovarla. Poi la società ha deciso di fare altre scelte esonerando Mignani e vanno rispettate».
È arrivato Pasquale Marino. Che tecnico è?
«Come allenatore lo conosco, personalmente no. Però è un tecnico esperto, conosce la categoria e riesce a tener botta anche dal punto di vista caratteriale in una società come quella biancorossa. Quindi è sicuramente un allenatore capace».
Marino sta adottando il 4-3-3. È il vestito più adatto per il Bari?
«Non conosco benissimo tutti i giocatori, quindi ho difficoltà a rispondere. Sicuramente se giochi con il 4-3-3, devi avere una punta centrale che oltre a saper giocare sul corto attacchi la profondità. Lo dico anche perché ho fatto quel ruolo da giocatore, quindi so quali sono le difficoltà che una punta centrale può trovare, perché gioca sempre contro due difensori centrali. Pertanto non è semplice avere un grosso impatto, quindi devi avere gli esterni che ti saltano sempre l’uomo. È chiaro che se poi devi avere più peso davanti devi giocare con le due punte probabilmente vicine per mettere più difficoltà le difese avversarie».
L’infortunio di Maiello toglierà qualcosa. Può essere l’occasione per lanciare qualche giovane come Astrologo?
«Maiello è un giocatore importante, un giocatore forte, quindi la sua perdita spero che non si senta. Insomma, sicuramente qualche difficoltà in più ci sarà. Astrologo non lo conosco benissimo, ma lanciare i giovani non è semplice, perché Bari vuol vincere. Ho letto della polemica dei tifosi, che sono anche entrati dopo 15 minuti col Modena. Quindi voglio dire, provate a pensare a far esordire un giovane che magari ha qualche difficoltà a livello caratteriale. Vorrebbe dire bruciarlo. In queste situazioni devi avere giocatori che oltre che essere bravi tecnicamente devono avere carattere, devono avere gli attributi perché Bari come piazza si fa sentire».
Cornacchini, lei ha vissuto Bari in un clima di entusiasmo. Quanto sta pesando, invece, la contestazione con la società?
«Probabilmente i giocatori un po’ lo sentono. Io ho lavorato un anno e mezzo, quindi so l’umore della piazza quale possa essere. È una piazza che ha visto un calcio importante negli anni, solo che sfortunatamente è passata da delle disgrazie societarie incredibili. Con l’arrivo dei De Laurentiis le cose sono cambiate notevolmente, perché hanno portato professionalità, hanno portato tanta qualità. È chiaro che adesso Bari sia una piazza che si è abituata bene, quindi vuole assolutamente risultati subito. Poi perdere un campionato come si è perso l’anno scorso influisce. È normale che ci si rimanga male, però la vita deve continuare con delle difficoltà che ci possono essere, ma bisogna essere consapevoli che dietro c’è una società forte».
Cornacchini conosce bene Luigi De Laurentiis. Vede un presidente cambiato?
«Questo non lo so. Quando le cose vanno bene sono bravi tutti, nel momento di difficoltà ci possono essere delle cose che non vanno e quindi io dico che devi assolutamente reagire e trovare delle soluzioni per uscire fuori da una situazione che non è complicata, però non è neanche semplicissima».
Cornacchini, da fuori lei è più preoccupato o ottimista?
«Beh, il campionato di B è talmente lungo, bisogna stare sul pezzo sempre. Poi probabilmente qualche innesto a gennaio si farà, qualcosa cambierà nel mercato. Chi meglio del direttore sa quali sono le difficoltà e le problematiche? Sono convinto che cambieranno qualcosa e probabilmente la squadra migliorerà. Polito è un direttore sportivo molto conoscitore del calcio e quindi sa già probabilmente come e dove intervenire».
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