La sconfitta di Como ha prodotto l’ennesimo ribaltone in casa Bari: Beppe Iachini, dopo appena 10 partite al timone, è stato sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra. A pesare, oltre agli 8 punti conquistati in 10 partite, di cui solo 2 nelle ultime 8, un feeling in ribasso con lo spogliatoio. Al suo posto spazio al duo Giampaolo-Di Bari, rispettivamente ex allenatore della Primavera e ex tecnico dell’Under 17. Ad entrambi spetta l’arduo compito di ridare colore ad una squadra da tempo sbiadita e di affrancarsi il supporto di un ambiente che pare ormai rassegnato al peggio.
Il punto di partenza: la difesa
Per farlo è altamente probabile che si partirà da una difesa a 4, principio inderogabile del calcio sia di Giampaolo che di Di Bari. Il fratello del più celebre Marco ha impostato un progetto tattico ambizioso con la Primavera, raccogliendo risultati notevoli nel corso di questo biennio, sia da un punto di vista collettivo che individuale. La promozione in Primavera 2, seppur arrivata per la defezione di un’altra squadra, è giunta come coronamento di un percorso entusiasmante interrotto solo dalla bruciante sconfitta in finale playoff contro il Palermo.
Quest’anno l’obbiettivo era il mantenimento della categoria, raggiunto con largo anticipo rispetto alle attese. Nel farlo Giampaolo non ha mai messo in discussione le proprie idee, anche a fronte di sonore sconfitte rimediate a causa di una linea difensiva coraggiosa, proattiva ma spesso disordinata. Il rovescio della medaglia è una fase offensiva a tratti travolgente, che ha dato lustro ad individualità già entrante nel giro della prima squadra come Lops, attualmente in prestito in Serie D, Akpa-Chukwu e Colangiuli.
Anche Di Bari ha nella difesa a 4 la sua stella polare. Ad Andria, durante l’esperienza fino ad ora più rilevante della sua giovanissima carriera, è partito da uno schieramento a 4 per ridare compattezza e ordine alla squadra, ottenendo i risultati necessari per conquistare una salvezza insperata. Di Bari lo scorso novembre ci ha spiegato l’importanza di quel Bari-Fidelis Andria 0-0 nell’economia della sua carriera.
Il quartetto difensivo dovrebbe quindi essere capeggiato dalla coppia Di Cesare-Vicari, affiancati da Ricci a sinistra e probabilmente Pucino a destra, la cui importanza in spogliatoio, a questo punto della stagione, potrebbe avere un peso.
Quale disposizione offensiva per il Bari?
La candidatura di Pucino assumerebbe ulteriore valore in caso si varasse uno schieramento a trazione anteriore, come lo storico dei due tecnici suggerirebbe. La prima ipotesi è il 4-2-3-1, modulo utilizzato con continuità da Di Bari nell’Under 17 e soprattutto a partita in corso da Giampaolo e che esalterebbe un centrocampista come Maita, le cui doti atletiche e fisiche risalterebbero rispetto ai limiti tecnici che palesa quando sollecitato nell’ultimo terzo di campo. Al suo fianco, per la calma che conferisce nella gestione del pallone e per le condizioni ancora precarie di Maiello, spazio ad Ahmed Benali. Le alternative sarebbero, per l’appunto, Maiello e Lulic, meno quotati Acampora ed Edjouma.
Al centrocampo l’onere di sostenere e rifornire un attacco a 4 frecce il cui Sole non potrà che essere Giuseppe Sibilli. Ai lati dell’ex Pisa fioccano le alternative, ma i principali indiziati alla titolarità potrebbero essere Kallon e Morachioli, entrambi dotati di spunto e rapidità sia nel breve che sul lungo per ribaltare il fronte. Occhio anche alla soluzione Bellomo a sinistra, la cui abnegazione potrebbe rivelarsi utile soprattutto nella fase di non possesso, ma anche alla candidatura di Achik. Difficile fare previsioni su chi ricoprirà il ruolo di prima punta: Puscas non sembra il profilo ideale da portarsi in trincea, Diaw forse lo sarebbe se non fosse costantemente limitato dai problemi alla schiena e Nasti non ha mai dimostrato l’equilibrio emotivo necessario per reggere partite così delicate. Aramu, infine, pare più un’arma da giocarsi a partita in corso.
L’alternativa più quotata
L’alternativa più concreta potrebbe essere il rombo di centrocampo tanto caro alla famiglia Giampaolo. In quel caso spazio ad un centrocampista in più (anche in questo caso la candidatura di Bellomo prenderebbe quota) e attacco a due punte con Nasti, il più generoso in fase di non possesso, a spalleggiare uno tra Puscas e Diaw. Nell’ottica di un calcio meno conservativo rispetto a quello proposto da Iachini, in uno schieramento del genere, che intasa i corridoi centrali lasciando scoperte le fasce, potrebbe rientrare Dorval, più terzino fluidificante rispetto a Pucino.
La gara contro il Pisa e la conferenza precedente al match scioglieranno i primi dubbi sul percorso tattico intrapreso in questi giorni dal duo Giampaolo-Di Bari.