Sono i giorni di Andrija Novakovich. L’attaccante statunitense sta vivendo un magic moment con 2 reti nelle ultime 2 gare in coppia con Lasagna e si candida a una nuova maglia da titolare domenica contro il Cittadella. Per conoscere meglio Novakovich, ci siamo affidati a un suo ex compagno, con un passato importante a Bari: Nicola Citro.
I due hanno condiviso un anno a Frosinone nel 2019/20, tanto che in una recente intervista l’attaccante biancorosso aveva dichiarato che quest’estate aveva chiacchierato molto con Citro nelle prime settimane pugliesi (clicca qui per leggere l’intervista). Citro, attualmente attaccante del Matera, è intervenuto a PianetaBari Talk su Twitch e YouTube (clicca qui per iscriverti al nostro canale YouTube).
L’intervista a Citro
Che giocatore è Novakovich?
«Con Nova ci sentiamo spesso, ha preso casa mia in affitto (ride, ndr). È un grandissimo attaccante, già a Frosinone lo ha dimostrato. Nonostante la sua fisicità è un giocatore molto tecnico che a Bari può fare veramente bene come ha fatto a Salerno. Sono felice per lui perché si sta ambientando bene».
Ti aspettavi un suo impatto così positivo?
«Venendo da una retrocessione mentalmente forse non sei al meglio, ma va detto che comunque aveva fatto bene. Penso che a Bari abbia trovato un ambiente diverso e con ambizioni diverse. Sinceramente me l’aspettavo, perché Novakovich è un giocatore validissimo e lo ha dimostrato negli ultimi anni in Serie B. Ci speravo in un impatto così e credo che potrà fare ancora meglio da qui in avanti».
Che sensazioni hai guardando l’attacco del Bari?
«Non si discute, ci sono giocatori importanti che non sto io a presentare. Il Bari ha disposizioni attaccanti che in Serie B hanno sempre fatto bene e con caratteristiche diverse, che possono giocare insieme contro qualsiasi avversario e si compensano. Novakovich fa più da collante, gli piace tenere la palla e viene incontro. Lasagna attacca la profondità e libera il gioco tra le linee».
Longo, che conosci, ti aspettavi facesse così bene?
«Con lui c’è una stima reciproca, abbiamo vinto i playoff insieme a Frosinone in un anno molto bello nonostante volevo che mi facesse giocare più spesso titolare (ride, ndr). Allo stesso tempo mi teneva molto in considerazione in partita, tant’è che le ho giocate tutte. È un mister giovane, preparato e determinato, che sa quello che vuole dai suoi giocatori e a Bari lo sta dimostrando».
Maita è tornato quello che tutti conoscevamo?
«L’anno scorso è stato difficile per tutti, non solo per Mattia. Da fuori è difficile dire cosa potesse essere successo, anche visto che i risultati non arrivano. Sappiamo le qualità di Mattia. ha strapotere fisica, una grande gamba. Da quando l’ho conosciuto è migliorato moltissimo e ora sta dimostrando il suo vero valore».
Che ricordi hai di Bari?
«Sicuramente il ricordo più bello è il gol al Francavilla. Lo riguardo spesso, quell’abbraccio a fine gara con i compagni. Sono anche sposato con una barese, abbiamo comprato casa per cui è ormai qui ho messo le basi per il futuro. Penso di aver dato meno di quanto Bari poi abbia dato a me».
L’anno vinto in C avete subito capito che potevate farcela?
«La squadra era fortissima. Io venivo da un infortunio al ginocchio e feci la prima partita a ottobre. Sapevamo che se avessimo giocato tutti per lo stesso obiettivo avremmo potuto vincere il campionato, visto che avevamo un gruppo fortissimo anche a livello umano e questo ci ha permesso di essere sempre in testa. Eravamo obbligati a vincere».
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