Candellone: “Faccio un mea culpa, a Bari non ho fatto bene. Felici che siamo ripartiti entrambi”

L'intervista a Leonardo Candellone

Sabato si torna in campo con la prima giornata di Serie B e la sfida tra il Bari e la Juve Stabia. Nelle fila delle vespe 3 ex: Andreoni, Piovanello e Candellone. Proprio quest’ultimo, 28 presenze e una sola rete nell’amara stagione 2020/21, è stato intervistato dal nostro direttore Claudio Mele per L’Edicola del Sud.

Candellone
Copyright: SSC Bari

L’intervista a Candellone

Che gara si aspetta sabato?
«Noi non vediamo l’ora di iniziare. Sarà una gara sicuramente difficile, perché la rosa del Bari è una tra le prime di questa serie B e poi hanno un mister che conosco. Longo mi ha allenato tanti anni fa, è un grande motivatore che chiede tanto dalla sua squadra. Sicuramente la Juve Stabia non farà la comparsa, ma lotterà su ogni pallone e proverà a fare la partita. Ovvio ci saranno difficoltà, però la stiamo preparando nel modo migliore e cercheremo di dare battaglia».

Che effetto le fa tornare da avversario al ‘San Nicola’? 
«Per me è un gran piacere. Mi dispiace che il mio anno non c’erano i tifosi, perché era il campionato della pandemia. Sarà anche per me bello giocare con i tifosi, che sicuramente saranno un’arma in più per il Bari. So che saranno tanti e spingeranno i biancorossi, per cui sarà una bella emozione».

Candellone
Copyright: SSC Bari

A distanza di anni cosa non ha funzionato pensando a quella stagione?
«Io parlo per me personalmente, non è stato un grande anno. Sicuramente avevo altre aspettative ad inizio stagione che poi purtroppo non sempre vanno come speri. Alla fine faccio anche un mea culpa, perché comunque sono consapevole di non aver fatto un bel campionato. Non sono contento di come sia andata, però fa parte anche del gioco. Purtroppo ci sono quelle annate un po’ così e così e bisogna prenderle per poi ripartire. Alla fine il passato è il passato, poi l’anno dopo loro hanno vinto, quindi è andata bene per tutti e siamo ripartiti entrambi».

Che tecnico è Longo?
«L’ho avuto a Torino. Gli devo molto perché quando sei ragazzino certe cose sono difficili da capire. Fare il salto dalla Primavera alla prima squadra per tanti può essere uno shock, però avendolo avuto posso dire che ti insegna i valori, a lavorare bene sul campo, a cercare di dare sempre il massimo. Ha fatto una grande carriera dopo la Primavera e si sta guadagnando quello che si merita».

L’intervista completa su l’Edicola del Sud.

By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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