Se c’è qualcuno tra i galletti che incarna più di tutti lo spirito biancorosso, questo non può che essere Nicola Bellomo. Terza stagione consecutiva a Bari e sesta in totale per il figlio di Bari vecchia, che non ha trovato grande spazio nelle gerarchie di Longo, agendo più da uomo spogliatoio. Con il contratto in scadenza a giugno, però, potrebbe essere arrivato il momento dei saluti.

Stagione in ombra, almeno sul campo
Nel corso dell’annata Bellomo ha collezionato 19 presenze con il Bari, per la maggior parte scampoli di partita da subentrato, accumulando un minutaggio di appena 511′. In queste occasioni ha messo a referto 1 gol e 1 assist, ricoprendo praticamente qualsiasi ruolo dal centrocampo all’attacco in base alle esigenze della squadra a partita in corso. Tanto sacrificio in base al bisogno, dunque, per il trentaquattrenne ex Reggina, non tra gli uomini centrali nelle idee di gioco di Longo, ma sicuramente tra i più importanti quando si è trattato di tenere unito un gruppo che era zeppo di problematiche. Uno come lui, l’essenza dello spirito della città, in una piazza come Bari fa sempre comodo.

Una storia d’amore ai titoli di coda?
Si è trattata della terza esperienza in biancorosso per Bellomo (esordio nel 2009 a parte), dopo la parentesi nel 2015 e gli inizi tra il 2011 e il 2013. Un’esperienza che lo stesso centrocampista aveva descritto a febbraio come «una scelta di vita. […] Quando è arrivata la chiamata del Bari a 30 anni, ho capito che era il momento giusto per tornare a casa». Sarebbe superfluo esplicitare l’amore che lega Bellomo al galletto, dai primi calci al pallone tra i vicoli di Bari vecchia a giocare, segnare e indossare la fascia di capitano per il Bari. Il sogno di ogni bambino, certamente il suo.
Dopo la rete al Brescia, Bellomo ribadiva questo concetto: «Mi sono messo zitto zitto, a scadenza, perché voglio restare qua. […] Per il Bari darò sempre tutto, fino all’ultima goccia di sudore. Ho fatto una scelta di vita, voglio chiudere qui». Parole al miele quelle del centrocampista, ma la scadenza del contratto (a giugno 2026) si avvicina, e tutto lascia presagire che la storia d’amore tra Bellomo e il Bari possa essere ai titoli di coda. D’altronde si sa, la realtà non guarda in faccia a niente e nessuno, benché meno ai sentimenti. Nelle scorse settimane qualche chiacchierata sul suo rinnovo era stata fatta, ma oggi tutto tace, probabilmente perché prima bisogna sciogliere il nodo in panchina.
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