Da bello e spavaldo, a brutto e arrendevole. È la metamorfosi del Bari, passato nel giro di una stagione da migliore a quasi peggiore rendimento esterno della Serie B. L’anno scorso gli uomini di Mignani riuscirono addirittura ad eguagliare il record di Conte di 10 successi lontano dalla Puglia. Oggi, invece, la realtà parla di 12 punti in 15 partite, frutto di 2 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte, meglio solo del fanalino di coda Lecco.
Con il ko di Venezia sono salite a 4 le sconfitte consecutive del Bari in trasferta. Per capire la gravità della situazione, l’ultima volta che il Bari ebbe un rendimento simile risale alla stagione 2016/17 con Colantuono in panchina. A cavallo tra marzo e aprile Brienza e compagni persero di seguito a Chiavari con l’Entella (2-0), a Trapani (4-0), a Vercelli (1-0), a La Spezia (1-0) e a Carpi (2-0). La striscia si fermò a cinque, interrompendosi col pari a reti inviolate a Salerno. Quel Bari chiuse l’anno con 53 punti e al dodicesimo posto, non venendo mai coinvolto nella lotta per la retrocessione.