Come il copione del campionato vuole, dopo la brillante vittoria contro il Palermo il Bari è incappato in una dolorosa sconfitta casalinga contro il Modena, confermando quella mancanza di continuità ormai cronicizzata. I biancorossi hanno visto sfumare la possibilità di effettuare un ulteriore passo verso i playoff dopo appena 20 minuti, abbattuti dai gol di Defrel e Palumbo. A nulla è servito l’estemporaneo gol a fine primo tempo di Lasagna, così come l’espulsione comminata a Di Pardo all’82esimo.
Il Bari si ritrova quindi in una bagarre con Cesena e Modena per garantirsi l’ottavo posto in classifica (ultimo disponibile per andare ai playoff), ma con tre trasferte davanti a sé. Clicca qui per leggere cosa conta (e conterà) per l’ottavo posto a fine anno.
Prima di proiettarci oltre però, cerchiamo di analizzare ciò che è avvenuto tra Bari e Modena. Il nostro focus, come sempre ospitato dalla rubrica il Bari a Scacchi, verterà sull’atteggiamento e le difficoltà del Bari nella prima frazione, sui tentativi fatti da Longo per ridestare la squadra e sulle prestazioni individuali più significative.

L’analisi di Bari-Modena
Il primo tempo
Bari e Modena si presentavano con assetti simili, seppur parzialmente modificati dalle caratteristiche dei giocatori scelti. Il Bari occupava la trequarti avversaria con le due mezzeali – Maita e Maggiore – e con Falletti, mentre il Modena supportava Palumbo e Caso con gli inserimenti di Santoro ma anche con i movimenti di Gerli.
La differenza, soprattutto nella prima frazione, è stata marcata proprio dalla gestione del pallone nell’ultimo terzo di campo. Mentre il Bari faticava a far circolare il pallone con precisione e velocità, il Modena, sfruttando le intuizioni di Palumbo e la mobilità dei centrocampisti, riusciva quasi sempre a trovare tracce interessanti. Da sottolineare, in negativo, le prove in fase di possesso di Maggiore, estremamente impreciso nei controlli in spazi congestionati, e soprattutto di Maita, i cui limiti nella visione di gioco sono emersi a più riprese. Gli errori dei due centrocampisti, uniti ad un Falletti meno brillante rispetto alla partita contro il Palermo, hanno inaridito la fase offensiva del Bari, che come al solito ha sovraccaricato di responsabilità un Dorval sulle cui tracce si muovevano sempre un paio di avversari.
Oltre ad una fase di possesso macchinosa, anche senza palla il Bari è stato molto lacunoso. Sin dai primi minuti la squadra è parsa sfilacciata tra i reparti e poco efficiente in pressione. Anche in questo, il lavoro del centrocampo è stato insufficiente, o quantomeno non in linea con il rendimento stagionale. Il Modena, seppur costruendo in modo elementare, ha quasi sempre battuto la pressione del Bari, servendosi dei movimenti a venire incontro di Palumbo e di quelli ad allungare la difesa avversaria di Caso e Defrel.

Le mosse di Longo
Nella ripresa Longo ha provato a cambiare qualcosa inserendo Lella per Maita, ma gli effetti del cambio sono stati risibili. L’ex Cagliari, non ancora al meglio della condizione, non è riuscito a garantire quella fisicità e quel peso offensivo che la sua presenza avrebbe dovuto offrire. Al contrario, anche lui ha commesso diversi errori tecnici risultati determinati considerando il contesto della gara che imponeva al Bari di muovere palla in spazi molto intasati.
Dopo la mossa Lella, Longo ha irrobustito il reparto offensivo inserendo Bonfanti al fianco di Lasagna e poi Favilli al posto dello stesso Lasagna, senza però sacrificare il trequartista, diventato Pereiro poco oltre il 70’. La novità tattica è stata lo spostamento di Lella a destra, scelta causata dall’assenza di Favasuli e dalla condizione fisica ancora precaria di Oliveri. Idealmente, Lella avrebbe dovuto riempire l’area per sfruttare i cross dal lato forte occupato da Dorval, ma, come sottolineato anche da Longo, nel finale il Bari ha avuto poca lucidità nella gestione del pallone e, piuttosto che ricercare l’ampiezza per poi andare dentro, ha catapultato in area cross da metà campo tutt’altro che pericolosi.
Come spesso avvenuto in questo campionato, anche in Bari-Modena a fare la differenza sono stati i dettagli. Contro il Palermo avevamo lodato l’atteggiamento e soprattutto la tenuta mentale lungo tutto l’arco dei 90 minuti del Bari, mentre nella gara di venerdì i biancorossi sono stati intermittenti. Contro squadre di livello simile al tuo, certi blackout rischi di pagarli cari, e difatti i primi 20 minuti sono costati al Bari una sconfitta dolorosa sotto tutti i punti di vista.
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