Kevin Lasagna è tra i protagonisti in negativo dell’ultimo turno di campionato (clicca qui per leggere l’analisi completa della gara). Nell’incontro terminato per 1-1 contro la Cremonese, la prestazione dell’attaccante in prestito dall’Hellas Verona è apparsa indubbiamente insufficiente, aprendo inevitabilmente a delle riflessioni sulle gerarchie per il futuro.

La partita di Lasagna
Tornato titolare dal primo minuto dopo uno scampolo di partita contro la Juve Stabia, l’ex Carpi e Verona è stato predisposto come unica punta centrale nel 3-4-2-1 disegnato da Longo. Tuttavia, cosi come a Castellammare, il suo impatto è stato quasi nullo. Per Lasagna appena 17 palloni toccati, con una buona percentuale di duelli fisici a suo favore (66%), ma non sufficiente per ritagliarsi uno spazio anche nella seconda parte di gara.
Al termine dei primi 45 minuti, il tecnico dei biancorossi ha optato un radicale cambio in corsa, con la doppia esclusione dell’attaccante assieme a Pereiro, apparso anche lui in difficoltà, a vantaggio di due giocatori più pronti come Lella e Bonfanti. A sfavore di Lasagna giocano anche un paio di circostanze non sfruttate, che hanno in qualche modo inciso sulla scelta del tecnico di sostituirlo all’intervallo. Occasioni, va detto, abbastanza gravi non sfruttate dall’ex centravanti della Nazionale.
Se è vero che le difficoltà del primo tempo del Bari non sono dipese soltanto da Lasagna, è altrettanto vero che l’impatto di Bonfanti e Favilli ha dato maggior peso e sostanza al reparto avanzato dei biancorossi. Fondamentale, ad esempio, il lavoro spalle alla porta di Favilli, in grado di favorire l’inserimento di Dorval in occasione del gol del pareggio dei biancorossi.

Verso nuove gerarchie in attacco?
E così al termine di Bari-Cremonese, la striscia di partite consecutive senza segnare di Lasagna si è prolungata a 9. Un numero chiaramente eccessivo, se si considera che l’ultimo gol dell’attaccante mantovano è arrivato quasi tre mesi fa nell’incontro casalingo contro il Cittadella. Un digiuno che richiede inevitabilmente delle riflessioni per il futuro.
Se da un lato Longo ha ammesso le difficoltà del reparto avanzato dei biancorossi, appare lecito chiedersi se nell’immediato futuro non si possa assistere ad un ribaltamento delle gerarchie, con un Favilli apparso finalmente in grado di esprimere tutto il suo potenziale e con un Bonfanti che scalpita per un ruolo da protagonista. Una scelta che potrebbe favorire un recupero più graduale di Lasagna, reduce da un infortunio che lo ha costretto a restare ai box nelle ultime settimane e non apparso al meglio della condizione. Chissà che il ritorno a casa nella sua Mantova non possa ridargli nuova verve.
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