La masterclass di Longo: ora il Bari vince anche da big. Il 4° posto e quella classifica che «interessa poco»

il FOCUS sul Bari

Terza vittoria nelle ultime quattro giornate per il Bari, che sabato ha fermato il Cesena per 1-0 con la rete di Dorval (clicca qui per leggere l’analisi della gara). Un risultato importante, in quanto permette ai biancorossi di scavalcare i romagnoli in classifica portandosi a quota 24 punti, quando mancano appena tre giornate al termine del girone d’andata. Un quarto posto – a pari punti con la Cremonese – che sa di miracoloso, considerando l’avvio nefasto di stagione, le ceneri da cui questa squadra ripartiva e l’interminabile serie di pareggi che ha afflitto Maita e compagni.

Tuttavia, se in altre circostanze si era parlato di un Bari capace di imporsi a livello di proposta di gioco, questa volta contro il Cesena è emerso fuori un aspetto che non sempre si è visto nelle partite dei biancorossi. I galletti hanno vinto da grande squadra, sapendo soffrire e portare a casa col coltello tra i denti. La cosiddetta vittoria sporca, che sa di maturità e permette di far capire come l’attuale posizione di classifica non sia affatto frutto del caso.

Longo
Copyright: SSC Bari

Il Bari e la capacità di lottare nel fango

In precedenza abbiamo quasi sempre parlato di un Bari non ancora pienamente capace di gestire il risultato (clicca qui per leggere il dato nefasto sui secondi tempi), tuttavia quanto visto nella partita contro il Cesena non può lasciare indifferenti. Infatti, poche volte in stagione i galletti hanno lasciato il pallino del gioco agli avversari, decidendo per un approccio più prudente, ma mostrando allo stesso tempo capacità di saper tenere a bada i principali pericoli degli avversari. Grandi meriti vanno anche agli uomini di Mignani, quinti in classifica, che hanno dimostrato di meritare la posizione playoff. Non per altro è spiccata la prestazione «sontuosa» di Valerio Mantovani, che ha annullato il capocannoniere della Serie B Shpendi (clicca qui per approfondire). 

Una prestazione, quella del Bari, che per certi versi ricorda molto quanto visto a La Spezia, quando i biancorossi furono capaci di strappare un ottimo punto contro la squadra allenata da D’Angelo, optando per un assetto prevalentemente difensivo. Oppure tutto questo si vide nel secondo tempo di Salerno, in cui i galletti consegnarono il pallone agli avversari e seppero soffrire il giusto pur avendo due reti di vantaggio. Allo stesso tempo vanno ricordate le tante gare, dal Catanzaro alla Reggiana fino alla quasi rimonta del Cittadella in cui il Bari aveva accusato un blocco mentale. Un limite a cui almeno sabato si è sembrato aver posto un rimedio.

Mantovani Longo
Copyright: SSC Bari

Le parole di Longo

Queste le dichiarazioni di Longo nel post partita (clicca qui per leggere le dichiarazioni complete) in merito al carattere dei biancorossi: «Una vittoria importantissima, fatta di carattere, spirito, combattività, grande intensità, contro un avversario sporco. Sotto l’aspetto del carattere abbiamo fatto un passo avanti importante, è un aspetto che ricercavamo da diverse giornate. Sono contento di questa vittoria, avevamo la necessità di vincere in maniera matura e solida».

Anche Pucino, interrogato sullo stesso tema, ha ammesso che: «fa piacere che ora siamo in questa posizione e che la gente abbia iniziato a credere in questo gruppo, in questa squadra, nei sacrifici che facciamo. È un campionato però ancora lungo, dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo». Il difensore ha fatto riferimento anche a un tema tanto caro ai baresi: «Si sta creando un rinnovato entusiasmo e di questo sono felice, quando si crea il priscio diventa ancora tutto più difficile per gli avversari e per noi è solo un vantaggio. Sono felice di rivedere quell’entusiasmo».

In un campionato lungo e faticoso come quello della Serie B, in cui si giocano tante partite nelle partite, portare il Bari ad essere in grado di saper vincere anche le partite sporche con continuità potrebbe essere la chiave di svolta per poter ambire ad un ruolo importante. Longo ha ammesso che «la classifica a noi ci deve interessare poco», eppure quel quarto posto non si può ignorare. Alla luca del punto di ripartenza, che nessuno – nemmeno Longo – dimentica. E alla luce del ritrovato entusiasmo, quel priscio che Pucino ha ammesso di respirare.

By Pasquale Caiati

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