Quarta rimonta consecutiva per il Bari, che per l’ennesima volta spreca il vantaggio costruito e si fa rimontare dalla Reggiana. Questa volta però, la sensazione è che essa non sia figlia esclusivamente del caso o di episodi arbitrali dubbi, seppure ci siano state alcune polemiche per la concessione del gol del momentaneo 2-1 di Lucchesi, ma di un’incapacità generale di saper gestire la partita e portare la nave in porto fino al 90esimo. Il responsabile principale, in questi casi, è sempre l’allenatore: Moreno Longo.
Il flop di Simic e il mancato ingresso di Mantovani: la spiegazione di Longo
Le sliding doors della gara arrivano al minuto 67, quando Longo toglie l’ammonito Obaretin per inserire Simic. Una scelta corretta quella di cambiare l’ex Napoli, ammonito e a rischio espulsione. Una scelta infelice quella di inserire l’ex Ascoli, apparso poi completamente spaesato contro un avversario di passo estremamente diverso come Vergara, che faceva il bello e il cattivo tempo sulla sinistra. E se sul gol di Lucchesi è Simic a favorire casualmente la giocata, restano da matita blu i retropassaggi sul mancino di Radunovic – il piede non forte -, che hanno messo in difficoltà il portiere serbo propiziando poi il rigore.
Insomma, un cambio che ha propiziato la rimonta della Reggiana, su cui ha responsabilità Longo, visto che ha preferito inserire un calciatore fuori ruolo (Simic è un centrale di una difesa a tre o al più un braccetto destro) piuttosto che mettere Mantovani. In merito ai cambi (clicca qui per leggere le dichiarazioni post partita), Longo si è così espresso: «Siamo contenti di come avevamo cambiato la gara, eravamo andati meritatamente in doppio vantaggio, ma oggi parlare di questo è trovare una luce che c’è, ma dobbiamo analizzare perché stiamo buttando così tanti punti per strada. Obaretin era ammonito e andava sostituito, Mantovani aveva finito la gara contro la Carrarese stremato. Simic è un giocatore di esperienza a livello internazionale, l’ho schierato per questo».
Probabilmente, col senno di poi, sarebbe stato più opportuno inserire un elemento ad oggi più affidabile come quello di Mantovani, in modo tale da evitare di toccare gli equilibri di un reparto che con la presenza del centrale romano ha dato prova di essere attualmente più solido. E non si dica che un 28enne non possa giocare 20 minuti perché stremato…
Non è un mistero, poi, che l’inizio di stagione di Lorenco Simic non sia stato dei migliori. Arrivato negli ultimissimi giorni di mercato, il difensore croato ha dovuto svolgere un lungo lavoro di preparazione per riallinearsi ai parametri fisici ed atletici richiesti dalla categoria. Tuttavia, la sensazione è che ad oggi non sia arrivato ancora all’adeguato livello di forma richiesto per poter essere un elemento su cui fare affidamento. Mai titolare fino ad oggi, i 36 minuti offerti tra Spezia e Reggiana sono un bottino troppo povero per un calciatore su cui il Bari contava di vedere come un titolare affidabile.
Lella non incide, Maiello in affanno
Nemmeno il rendimento dei due centrocampisti entrati nel finale è stato soddisfacente. Gli ingressi di Lella e Maiello, entrati per rafforzare il centrocampo passando da una mediana a 2 con Maita (sostituito) e Benali ad un centrocampo fisico e muscolare con 3 elementi, non hanno dato i suoi frutti. Chiamati a dare tranquillità ed esperienza in un momento in cui il Bari doveva mantenere il risultato e soffrire poco, non hanno del tutto convinto. In particolare, la prestazione di Maiello conferma il suo momento non particolarmente positivo, a riprova del fatto che probabilmente l’esperto centrocampista è ancora alle prese coi postumi del grave infortunio della passata stagione.
La sensazione che è passata con quelle sostituzioni era quella di gestire il risultato e fare melina. Se togliere Sibilli e Maita erano concettualmente corretto, chi è subentrato ha pasticciato fin troppo. Probabilmente si poteva confermare l’assetto a 4, visto che la Reggiana non stava creando pericoli e dava la sensazione di avere staccato la spina. Con i se e con i ma non cambia la storia, eppure nel pari di ieri la sensazione è che con altri tipi di mosse, il Bari l’avrebbe potuta portare a casa. E se la panchina è qualitativamente corta, occorre che anche Longo rifletta maggiormente sulle sostituzioni, visto che non è la prima volta che le mosse a partita in corsa appaiono tardive o poso significative. Ad esempio, inserire questo Novakovich a dieci dalla fine contro la Carrarese alle corde e sullo 0-0 oppure l’ingresso nullo di Manzari da mezzala contro il Catanzaro, per non andare troppo indietro, corrobora questa tesi.
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