Anaclerio (All. Under 15): “Gruppo talentoso, con 5-6 ragazzi di prospettiva. Il nostro lavoro è valorizzarli e portarli dove sognano”

L'intervista al tecnico dell'Under 15 del Bari

L’Under 15 del Bari dopo un avvio di stagione sottotono è in ripresa. I biancorossi di Michele Anaclerio con 9 punti in classifica sono in un buon momento, culminato con la sconfitta casalinga per 2-1 contro la fortissima Fiorentina. Per fare un mini-bilancio stagionale, proprio mister Michele Anaclerio è intervenuto ai microfoni di TeleBari.

Under 15 Giovanili
Copyright: SSC Bari

L’intervista a Michele Anaclerio

Il Bari è reduce dalla sconfitta con la Fiorentina. Che partita è stata?
«È stata una partita un po’ sfortunata.  Al di là del risultato, che nel settore giovanile conta, perché purtroppo nel calcio devi dare un risultato alla fine, è importante maggiormente l’aspetto della crescita e soprattutto del coraggio di affrontare una squadra importante come la Fiorentina. Quello va sottolineato. I ragazzi hanno affrontato la partita, hanno dominato la partita, lo possiamo dire. Però purtroppo il risultato non ci premia. Però sono fiducioso per il proseguo, visto che nel prossimo turno giochiamo contro la Roma».

Che girone è il vostro?
«Un po’ complicato. Siamo però fortunati, perché i ragazzi fanno più partite. Il confronto è importante, soprattutto con squadre come Fiorentina Empoli, Ternana. Ora giocheremo con la Roma, andremo a Trigoria. Sarà una bella esperienza per i ragazzi, per molti è la prima volta. Però è questo che mi fa ben sperare. Sicuramente andremo a Roma a fare la nostra partita».

Anaclerio era l’allenatore del Bari che perse la finale del campionato Under 15 nel 2002.
«Era il gruppo 2007. Purtroppo il risultato non ci ha premiato, anche se i ragazzi hanno fatto una bella esperienza. Lo dico veramente col cuore: se lo meritavano. Però quella partita non è mai finita. Nel senso che noi non abbiamo portato una coppa a casa, abbiamo portato una medaglia, però il gruppo 2007 probabilmente ci darà in futuro quello scudetto che magari non abbiamo preso sul campo: portare magari dei profili interessanti nella prima squadra. Sarà quello il vero scudetto. La speranza che qualcuno possa arrivare in prima squadra c’è. In quel gruppo c’è parecchio materiale».

Quest’Under 15 che squadra è?
«Alleno questa squadra da quest’anno. È un gruppo dove anche qui c’è abbastanza talento, perché è importante partire da un talento di base. Noi li supportiamo, diamo delle competenze, però ci deve essere qualcosa a loro di base. Perché è impossibile andare a formare dei giocatori dal nulla. Posso assicurare che questo gruppo ha almeno 5-6 ragazzi di prospettiva. E poi gli altri che sono dei tardivi, secondo me con il passare degli anni potranno dire la loro».

Amorisco De Ruvo
Copyright: SSC Bari

Nel gruppo spiccano Amorisco e De Ruvo, reduci dal Torneo di Natale in Figc. Com’è andata?
«Anche questo è motivo d’orgoglio per la società. Questi due ragazzi sono andati a fare un’esperienza che probabilmente li resterà per tutta la vita. Io spero che continuino così. All’inizio ne sono andati quattro (Cipolla e Caputo, ndr), poi ne hanno solamente scelti due. Mi dispiace per l’altro ragazzo, Caputo, che purtroppo veniva da una vacanza. Quindi magari non si è presentato nei migliori dei modi, però anche lui secondo me merita. Questo è diciamo alla fine il nostro valore. Il nostro lavoro è valorizzare questi ragazzi e portarli lì dove sognano».

Che obiettivi personali ha Anaclerio?
«Io personalmente quando ho ricevuto la chiamata del Bari ho deciso di sposare il progetto dei ragazzi, andando a valorizzare loro. In questo momento non credo personalmente possa fare una crescita personale, nel senso di professione, una scalata. Sono qui da 5 anni, da 3 anni mi hanno dato l’Under 15. Non ho mai discusso un problema economico, una categoria, proprio perché personalmente credo di dedicarmi ai miei ragazzi. A differenza di qualcuno che purtroppo o per una questione economica o per prestigio, utilizza i ragazzi per crescere. Secondo me si dovrebbe pensare a questo, però non tutti siamo uguali. I risultati a me non interessano, mi interessa la crescita del ragazzo, mi interessa che la squadra domini la partita, che abbia coraggio. Poi è normale che magari il risultato non viene e io mi prendo le mie responsabilità».

Che consiglio dà Anaclerio ai suoi ragazzi?
«In questa categoria dobbiamo puntare a dare delle competenze e dei valori. Poi la motivazione è importante, però viene dopo. A questi ragazzi io gli dico di non mollare e di non aspettarsi nulla, non solo nel calcio, ma proprio nella vita. Il direttore Antonicelli scherzando dice sempre che bisogna fare una squadra di calcio di orfani. Ma secondo me le squadre dobbiamo farle da undici, così tutti quelli che giocano sono contenti.  Se la squadra magari ha due che hanno la febbre gioca in nove. Perché anche il valore del gruppo è venuto meno. Cioè uno gioca ed è contento, però non i ragazzi non guardano mai a chi sta fuori, a chi magari vorrebbe giocare, a chi magari in quel momento è un passo indietro. Si pensa solo a se stessi, ma così non si va avanti. Perché noi genitori tendiamo a toglierle tutte queste difficoltà, invece il calcio è molto difficile, ti presenterà difficoltà enormi. Se molliamo già qua all’Under 15, come possiamo pensare di fare un passo in avanti? Voglio fare un esempio, perché è giusto mettere in risalto alcuni comportamenti positivi. Un ragazzo della mia squadra, il capitano Matteo Dellino, è capitato che in una partita non l’ho neanche convocato. Lui si è presentato la settimana dopo con una fame, una voglia di mangiarsi il campo. Quindi lui ha ripreso la fascia, ha ripreso a giocare. Non so se domenica Matteo lo farò giocare, però lui ci ha dimostrato che in questo sport non ha mollato, che ci può stare. Questa è una cosa fondamentale. Se molliamo alle prime difficoltà non arriviamo da nessuna parte. Questo è il messaggio».

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By Redazione PianetaBari

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