Tra gioie e dolori, Vivarini torna a Bari

Il FOCUS sul ritorno di Vivarini a Bari

Nel prossimo turno di Serie B al San Nicola arriva il Catanzaro, ma soprattutto torna da avversario Vincenzo Vivarini, allenatore del Bari dal settembre del 2019 al luglio del 2020 dopo la sconfitta in finale playoff contro la Reggiana. Una figura, quella di Vivariniindissolubilmente legata alla storia biancorossa, malgrado l’epilogo amarissimo. Un uomo, prima che un allenatore, che tanto ha dato al Bari e che per la prima volta sarà di scena al San Nicola nei panni dell’ex.

Vivarini
Copyright: SSC Bari

Vivarini e Bari

Nato a Francavilla tra le onde del mare, Vivarini è arrivato a Bari con grande voglia nel settembre del 2019 dopo l’inizio balbettante di Giovanni Cornacchini (sette punti in cinque partite). In soli pochi mesi ha stabilito diversi record, su tutti la striscia d’imbattibilità: con quel Bari il tecnico del Catanzaro è rimasto imbattuto per 27 gare di fila superando nella graduatoria un mostro sacro come Antonio Conte (16 gare senza sconfitte nella Serie B 2008/2009, stagione della promozione nella massima serie).

«Ho fatto tanta gavetta e tanto lavoro. In questi ultimi 4 anni mi è stato tolto tanto. Lo stesso programma che ha il Bari l’ho io, abbiamo gli stessi obiettivi. Per me non poteva esserci piazza migliore» ha dichiarato il giorno della sua presentazione col viso pregno di ambizione.

Con il suo fare attento e meticoloso, Vivarini ha condotto il Bari al secondo posto alla fine del girone d’andata, a pari punti con il Potenza dopo 14 risultati utili di fila. Nel ritorno, con un Laribi e un Ciofani in più nel motore, è stato il Covid a mettere i bastoni tra le ruote. L’allora ds Matteo Scala quest’oggi alla Gazzetta del Mezzogiorno ha rivelato che «avevamo trovato un equilibrio che secondo me ci avrebbe portato alla promozione senza quei quattro mesi di stop. Vivemmo il lockdown a Bari, senza sapere se e quando avremmo ripreso a giocare. Fu un periodo che ci legò sul piano umano in modo indelebile».

Il ritorno in campo nei playoff a porte chiuse con la Ternana, poi la semifinale con la Carrarese vinta al 120′ su un guizzo di Simeri, fino alla partita che ha cambiato per sempre la sua storia. La prima sconfitta stagionale è arrivata proprio nella finale playoff contro la Reggiana, l’unica partita da non perdere. Una sfida difficile, affrontata forse in maniera troppo morbida dalla compagine biancorossa, come dimostrato dai due pali colpiti dalla squadra di casa nei primi due minuti. Dopo settimane e giorni infiniti di silenzi, la parola fine. 

Vivarini
Copyright: SSC Bari

Da grande appassionato di caccia, Vivarini è sempre andato alla ricerca della perfezione scalando le montagne più giuste, ripide ma fruttuose. Sgattaiola i suoi giocatori come dà piede libero ai suoi sette cani con cui ogni lunedì mattina va a caccia. Da vecchio attaccante di provincia ha sempre avuto un debole per i giocatori offensivi. Le sue formazioni non sono né a 3 né a 4, ma a 2. Le due punte sono un il suo mantra e a Bari lo abbiamo ben visto.

Il duo Antenucci-Simeri ha portato il Bari in finale playoff. 24 gol tra campionato e playoff per l’attaccante di Roccavivara, 11 gol con 7 assist per Simone Simeri. Proprio l’infortunio di Simeri occorso nei primi minuti nella partita più importante della stagione scombussolò il 4-3-1-2 di mister Vivarini, rompendo quella coppia gol che aveva fatto sognare. Né Costantino prima né D’Ursi dopo riuscirono a segnare quel gol che sarebbe valso probabilmente la promozione.

Vivarini per Bari ha avuto una importanza fondamentale, ha avvicinato la città ad un sogno sfumato sul più bello dopo un filotto di risultati impressionanti. Il suo essere una persona equilibrata, giusta e mai fuori posto è stata la cura più efficace per un Bari malato e zoppo. Come ha ammesso lo stesso De Laurentiis circa sei mesi dopo, in una conferenza stampa fiume dovuta a una pessima situazione di classifica, la scelta di esonerare il mister abruzzese fu un errore fatto da una società al tempo frettolosa e inesperta. Errore non ripetuto quest’estate, quando si era pensato ad un possibile esonero di Mignani. 

Vivarini
Copyright: SSC Bari

Il Catanzaro e la Serie B

Dopo aver battuto record su record nella scorsa stagione di Serie C, Vivarini si è presentato in B con la solita umiltà che lo contraddistingue. Parlare di obiettivi per una squadra come quella calabrese è abbastanza difficile viste le difficoltà della Serie B. Domenica al San Nicola arriva un Catanzaro in fiducia nonostante la brutta sconfitta per 0-5 contro il Parma nello scorso turno complice una linea difensiva costantemente alta con cui il Parma ci è andato a nozze costantemente. Il tecnico ha parlato di una sconfitta salutare che aiuterà la squadra in questa nuova categoria, innalzerà il livello di attenzione portando la squadra ad essere meno superficiale.

Vivarini adotta un 4-4-2 a geometria variabile che, come detto prima, non deve mai prescindere dal duo d’attacco. Biasci e Iemmello si integrano alla perfezione costruendo un tandem offensivo niente male, quest’ultimo è un giocatore esperto e navigato su cui si poggia l’architrave del Catanzaro.  Sulle fasce Vandeputte fa il bello e il cattivo tempo dimostrandosi un giocatore che può puntare categorie ben più alte. La coppia di terzini è formata da Krajnc e Situm, sebbene quest’ultimo non sarà arruolatile per un infortunio rimediato domenica.

Per il Bari non sarà una partita semplice, troverà una squadra affamata e attenta pronta a riscattarsi e a ricambiare l’affetto del pubblico con una bella prestazione casalinga. Un team guidato da un’anima cordiale e generosa, che proverà emozioni contrastanti e sincere. Un uomo buono come pochi in questo mondo.

Vivarini Catanzaro
Copyright: US Catanzaro 1929
By Domenico Farella

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