Sampdoria-Bari, l’analisi: le scelte iniziali di Longo, il tandem Lasagna-Novakovich e gli ingressi di Lella e Falletti

L’analisi di Sampdoria-Bari

Se contro il Sassuolo era arrivato il gol salvifico di Lasagna a capitalizzare una superiorità numerica di oltre 50 minuti, contro la Sampdoria il Bari non è riuscito a sfruttare l’enorme vantaggio numerico ottenuto praticamente ad inzio gara. L’incrocio con la squadra di Sottil ha quindi nuovamente evidenziato i limiti dei biancorossi, anche se emersi in un contesto nel quale la squadra di Longo ha fatto intravedere trame interessanti che potranno essere sviluppate e arricchite con il lavoro e l’integrazione dei nuovi innesti.

Per riannodare il filo e parlare approfonditamente di ciò che ci ha detto Sampdoria-Bari torna il Bari a Scacchi, una rubrica di analisi che si pone l’obbiettivo di individuare i temi tattici che hanno indirizzato l’esito del match di giornata. Per Sampdoria-Bari ci siamo soffermati sulle scelte iniziali di Longo, su alcuni pattern riconoscibili nel gioco del Bari e sugli ingressi di Lella e Falletti.

Longo
Copyright: SSC Bari

L’analisi di Sampdoria-Bari

Il centrocampo scelto da Longo

Per la prima volta da inizio campionato, Moreno Longo ha deciso di dare continuità al reparto offensivo con la scelta di confermare il tandem Lasagna-Novakovich. Alle loro spalle agiva una mediana composta da Maiello, Maita e Benali che ha mostrato difetti legati alle caratteristiche e agli incastri tra i vari giocatori. Con ogni probabilità gli innesti arrivati dal mercato e le risposte date da questo reparto disincentiveranno Longo dal riproporla.

Un centrocampo a 3, per reputarsi efficiente, deve garantire alla squadra copertura, geometrie, dinamismo ma anche supporto offensivo. Mentre Benali è solito contribuire alla fase di possesso muovendosi con dimestichezza sulla trequarti, Maita, che nella gara di sabato doveva agire in prima battuta come secondo costruttore e poi come invasore, non ha né la predisposizione a seguire l’azione e riempire l’area né tantomeno la brillantezza necessaria per gestire il pallone in spazi congestionati.

L’incapacità del centrocampo di supportare correttamente l’attacco si è vista soprattutto nella seconda metà del primo tempo, quando il Bari, nonostante il vantaggio numerico, faticava a rendersi pericoloso perché incapace di fornire a Lasagna e Novakovich soluzioni diverse dal dialogare fra di loro.

Maita Giudice Sportivo Bari
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Pregi e difetti della coppia d’attacco del Bari

Di positivo, invece, si sono visti alcuni movimenti collettivi eseguiti e replicati con tempismo ed ottime spaziature. L’affiatamento tra Lasagna e Novakovich, ad esempio, cresce, ma nonostante i due siano già in grado di dividersi efficacemente spazi e compiti da assolvere le loro combinazioni non hanno fruttato molto perché sporcate da errori tecnici piuttosto banali. Da Novakovich, quando innescato palla al piede, ci si può aspettare di tutto: una sponda pregevole o una protezione del pallone efficace, ma anche errori grossolani sia negli appoggi che sul primo controllo.

Il pregio dei due attaccanti del Bari è sicuramente il dinamismo. Entrambi macinano chilometri su chilometri, battagliano ad ogni altezza e cercano sempre di fornire una via d’uscita alla squadra, ma l’enorme mole di lavoro, soprattutto nel caso di Lasagna, si ripercuote sulla fase finalizzativa. Per Lasagna parla la sua carriera: attaccante di fatica, applicato, letale quando lanciato a campo aperto, ma drammaticamente impreciso sotto porta. Delle diverse occasioni sprecate la più emblematica è quella avuta al 77’. Si fionda sul rinvio di Radunovic, vince con astuzia il duello fisico con Romagnoli e poi, con tutto il tempo a disposizione per scegliere la soluzione migliore, tenta un pallonetto incomprensibile su Vismara.

Novakovich Lasagna Bari-Sassuolo probabili Samp-Bari
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Gli ingressi di Lella e Falletti

Tornando al quadro generale, la pericolosità offensiva del Bari ha subito un’impennata con l’ingresso, ad inizio ripresa, di Lella e Falletti. Oltre ad una maggiore aggressività dei difensori non è cambiato granché nella gestione della gara da parte dei biancorossi, semplicemente i due subentrati avevano caratteristiche più adatte rispetto ai sostituti per interpretare un certo tipo di gara. Falletti solo con il primo controllo permette di guadagnare un paio di tempi di gioco rispetto a Maita che invece tende a toccare il pallone tante volte prima di smistarlo; mentre Lella, svezzato da mister Vanoli, sa come interpretare in modo proattivo in ruolo di mezzala di un centrocampo a 3. L’ex Venezia, a destra, si muoveva in verticale a supporto delle punte, mentre Falletti, a sinistra, modulava i ritmi dell’azione rallentando o accelerando in base allo sviluppo del gioco.

In 45 minuti l’uruguaiano ha fatto vedere tutto ciò che potrà garantire al Bari: pulizia tecnica, brillantezza negli spazi stretti e fantasia negli ultimi metri. La sua creatività, affiancata all’estro di Sibilli, potrà dare una nuova forma alla fase offensiva del Bari.

Falletti
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By Giovanni Fasano

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