Pisa-Bari, l’analisi: poche idee in costruzione, centrocampo e attacco da riformare, bene i subentrati

L'analisi di Pisa-Bari

Quinto appuntamento stagionale per la rubrica dedicata all’analisi del post-partita, Il Bari a scacchi. L’obiettivo è quello di individuare chiavi di volta e specificità tecniche o tattiche di ogni match. Per Pisa-Bari, partita ricca di spunti, sono quattro le tematiche di interesse emerse: i problemi nella costruzione dal basso, la fase di transizione del centrocampo, un attacco ancora alla ricerca di un’identità e il buon contributo dei subentranti. A cura di Giovanni Fasano e Gianluca Losito.

Pisa-Bari: quando pressato, il Bari va facilmente in confusione

Per la prima volta in stagione, nel primo tempo della sfida in terra toscana il Bari ha subito un pressing forsennato degli avversari. Mai nelle quattro partite precedenti la squadra di Mignani aveva affrontato squadre così aggressive in fase di pressione; gli uomini di Aquilani, invece, affrontavano con grande coraggio il Bari sin nella propria area di rigore. La squadra nerazzurra si schierava in fase di non possesso con un 4-4-2 in cui Valoti e D’Alessandro stazionavano larghi con Moreo-Arena subito a schermare la coppia difensiva biancorossa; il trequartista ex Messina poteva a volte occuparsi direttamente di Maiello, la cui linea di passaggio era coperta in altri casi da Miguel Veloso.

Qui si giunge ad un nodo fondamentale per il prosieguo della stagione: quando al Bari non viene concessa libertà di costruire da dietro va in grossa difficoltà. Se gli avversari riescono a togliere Maiello dal gioco, non ci sono alternative: nessuno dei difensori del Bari, Brenno incluso, ha qualità nel giocare la sfera troppo pressione, trovando magari qualche linea lunga verso l’attacco (dove, inoltre, manca un attaccante-faro capace di proteggere palla spalle alla porta e far salire la squadra), o nel condurre palla spezzando le linee avversarie.

Non solo: ai limiti tecnici si aggiunge anche una scarsità di idee nella proposta. Il Bari avrebbe bisogno, tra le altre cose, di effettuare delle rotazioni di posizioni per rendere imprevedibile la propria partenza dal basso.

Maiello
Copyright: SSC Bari

Pisa-Bari: cercasi equilibrio (di uomini e caratteristiche) a centrocampo

È un centrocampo in continua evoluzione, quello biancorosso, in questo inizio di stagione. Lo raccontavamo sia nel post-Ternana sia analizzando il cambiamento del Bari per esteso. Sembra, tuttavia, che Mignani voglia andarci con i piedi di piombo: prima della sosta si era visto un discreto Koutsoupias, relegato in panchina nella trasferta pisana.

Al suo posto, nel ruolo di mezzala destra è stato impiegato l’altro interno arrivato da Benevento, Gennaro Acampora. Il centrocampista campano ha offerto una prestazione dai due volti: i numeri raccontano di un Acampora promosso (2 dribbling riusciti su 2, 4 palle lunghe riuscite su 6 e 2 falli subiti), il che porta il giudizio ad una complessiva sufficienza, ma alcune verticalizzazioni sciupate nella seconda frazione avrebbero potuto pesare sul raggiungimento del pareggio.

Acampora
Copyright: SSC Bari

Non si può dire lo stesso, invece, per Mattia Maita, che ancora una volta è sembrato troppo appannato e poco propositivo. Soprattutto nella prima frazione, nella quale Acampora faticava ancora a carburare, il Bari non riusciva a ribaltare il campo anche per via di un’atavica difficoltà nel cambiare passo proprio nella zona nevralgica nel campo. Anche nel secondo tempo, quando il Bari ha mostrato un piglio completamente diverso, Maita non è riuscito a salire di ritmo al passo dei compagni.

Per il futuro, le soluzioni abbondano: si giocheranno i due posti al fianco di Maiello, Acampora (che appare favorito sul lungo termine, privilegiando anche il fatto di essere l’unico mancino nel pacchetto delle mezzali), Benali, Maita, Koutsoupias ed eventualmente anche Bellomo ed Edjouma, in base alla partita che il Bari vorrà impostare.

Maita
Copyright: SSC Bari

Pisa-Bari: un attacco ancora troppo schiacciato

Nelle prime uscite stagionali, il Bari ha dovuto fare di necessità virtù soprattutto in fase offensiva, dove Nasti, Sibilli e Morachioli hanno dovuto fare gli straordinari in più di un’occasione. L’emergenza non deve, però, far pensare che la coppia composta dal trequartista ex Pisa e dal dribblomane ex Renate possa essere compatibile sul lungo termine: Sia Sibilli (il quale tuttavia svaria più spesso) che Morachioli giocano perlopiù con il piede destro e preferiscono entrambi partire dal centro-sinistra per rientrare sul piede forte (a differenza, ad esempio, di un calciatore come Achik che, pur destro anch’egli, parte tendenzialmente dal centro-destra).

Più volte è capitato che, nella gara dell’Arena Garibaldi di Pisa, i due fantasisti biancorossi si trovassero a gravitare in zone simili di campo, togliendo imprevedibilità e spaziature coerenti alla fase offensiva del Bari.

Sibilli
Copyright: SSC Bari

Pisa-Bari: contributo fondamentale dei subentrati

Se la squadra è riuscita a salvare questo Pisa-Bari, buona fetta del merito va data ai calciatori subentrati. Dal salvifico Akpa Chukwu, autore del gol del pareggio e apparso piuttosto elettrico nelle varie fasi di gioco (sebbene ci sia parecchio da migliorare), a Ismail Achik, che si è fatto subito notare per la sua intraprendenza. Il fantasista marocchino, nella mezz’ora concessagli in campo, ha svariato su ambo i lati, regalando al Bari quell’ampiezza fondamentale per un passaggio in pianta stabile al 4-3-3, e si è incaricato di parecchi calci piazzati.

Da quanto è apparso nel suo esordio in maglia biancorossa, l’ex Audace Cerignola potrebbe ricoprire il ruolo di guastatore che nell’ultima parte della scorsa stagione si è cucito tanto bene addosso a Morachioli, magari proprio assieme al ragazzo spezzino, ove questi dovesse lasciare spazio ad Aramu nell’undici titolare. A proposito dell’ex Venezia e Genoa: anche lui tra i subentranti, il suo ingresso non ha lasciato particolarmente il segno, ma si sono visti senza dubbio nei progressi quanto a condizione fisica e coinvolgimento nel gioco. Stesso dicasi per Gianluca Frabotta: ingresso ordinato a Pisa, attento in fase difensiva e pulito in quella propositiva.

Achik
Copyright: SSC Bari
By Redazione PianetaBari

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