Il Bari torna a perdere, con il 2-0 netto e meritato inferto dal Pisa. Dopo venti minuti discreti, per i biancorossi una prova in grande affanno, con i toscani diverse volte pericolosi. L’uno-due a inizio secondo tempo firmato Moreo e Piccinini ha condannato l’undici di Longo a una sconfitta che mancava da agosto. Di seguito le nostre pagelle BRUTTE di Pisa-Bari. Una scelta editoriale che – ribadiamo – accompagnerà il post partita, volta a unire la critica giornalistica, a un sano umorismo. Clicca qui per rileggere le pagelle brutte di Bari-Cesena.

Le pagelle brutte di Pisa-Bari
La difesa
RADUNOVIC 6.5: A Pisa la torre l’hanno sempre vista pendente, ma quando hanno visto Radunovic fermare Tramoni con un’uscita bassa da 10 in pagella hanno capito quale sarebbe la sensazione nel vederla cadere giù in un secondo. Forse poteva fare qualcosa in più sul primo gol, ma sarebbe stato l’ennesimo miracolo che per una volta non sarebbe servito a nulla.
PUCINO 5.5: Meh, togliamocelo questo vizio di fare le conferenze stampa, che ogni volta succede qualcosa di brutto. Svagato, evidentemente l’iconica Pisa è parsa più una gita di gruppo che una gara contro la seconda in classifica.
VICARI 5: Graziato nel primo tempo dai calciatori pisani, graziato nel secondo dall’arbitro, graziato gli ultimi 20 minuti da Longo che gli evita altre figuracce. Era difficile far rimpiangere Simic, eppure c’è riuscito.
(Dal 25 s.t.) TRIPALDELLI 6: Entra per lo meno con il piglio giusto. Vedendolo correre con quella capigliatura ci torna in mente il primo decennio 2000, quando eravamo tutt’altra squadra e quando ascoltavamo a palla What’s my age again? dei Blink 182.
OBARETIN 6: Non è esente da colpe come i suoi compagni di reparto ma, a differenza loro, ha il pregio di proporsi un po’ in fase offensiva anche con delle buone giocata tecniche. A Napoli bramano Dorval, ma siamo sicuri che alzandolo un po’ non ne ne abbiano uno migliore già in casa?

Il centrocampo
FAVASULI 5: La scelta a sorpresa di Longo in 60 minuti fa 3 o 4 errori gravi, uno di questi è fatale e genera il calcio d’angolo che porta il vantaggio ai toscani. Nel primo tempo spiccano un paio di azioni personali che si concludono con 2 tiri fiacchi fiacchi. Bisogna chiedere a Lella di portargli un po’ di carne di cavallo perché sembra abbia bisogno di ferro.
(Dal 16 s.t.) OLIVERI 5.5: Sbaglia un gol facile, ma fa capire subito perché è lui il titolare. Forse metterlo dall’inizio sarebbe stato un rischio? Magari imprenditoriale.
MAITA 5.5: Raramente si vede un calciatore correre così a vuoto. Merito del Pisa che crea sempre superiorità numerica, colpa di Longo che non riesce a fargli dare supporto. Fatto sta che la proporzione tra km percorsi e palle toccate è degna di quella tra giocatori della rosa e cartellini di proprietà che ha il Bari.
BENALI 5.5: Il Pisa tatticamente è perfetto, per cui non gli resta che limitare i danni. Anche perché provare a imbeccare in contropiede Favilli e Novakovich è come giocare a palla con il cane che ti è fedele da 15 anni: la palla né la prende né te la riporta.
DORVAL 5: A Napoli si stanno strofinando le mani? Beh, Cheddira si vede che non ha insegnato nulla. Annullato da Toure che si mette in cattedra e gli fa capire la differenza tra il fumo e l’arrosto. Se c’era qualche scout per lui all’Arena Garibaldi, probabilmente avrà pensato bene di cambiare aria e andare a cenare con qualche schiacciata.

L’attacco
SIBILLI 4.5: A Pisa ha lasciato un bel ricordo che migliora vista la prestazione inerme. Passa tutta la partita a nascondersi, come un fantasma, oltre a riuscire a battere un calcio d’angolo peggiore dell’altro. A Pisa scopriamo che di miracolo non c’è solo il Campo dove c’è la Torre, ma anche la stagione 2023/24 di Sibilli.
(Dal 16 s.t.) FALLETTI 5.5: Prima della partita l’account del Bari lo immortala con il mate in mano: è l’unica giocata sudamericana della giornata. Tra lui e Sibilli è un pianto continuo ormai, proviamo Manzari e tanti saluti al curriculum?
FAVILLI 5: Torna a Pisa, casa sua, come uno studente dopo una sessione chiusa con 0 esami dati, testa bassa, vergogna e sfottò a non finire. Gli esami non finiscono mai, vero, anche vero che da quando è a Bari bisogna sudare per qualche 18.
(Dal 36 s.t.) BELLOMO 6: Era da sv, ma una volta che gioca facciamogliela una pagella. Longo, infatti, entra nel mood della gita scolastica a Pisa e allora sul 2-0 decide di mettere i rincalzi. Entra forte, orgoglio barese, bene bene. Quando farà una giocata veramente pericolosa, che non sia protestare contro l’arbitro, saremo a cavallo (Lella non mangiartelo).
NOVAKOVICH 5.5: Difficile quando sei servito poco, impossibile quando quel poco non si addice alle tue caratteristiche. Nel primo tempo ci prova pure a fare una giocata alla Lasagna ma, come disse il suo connazionale Trump, uomo dell’anno, «A volte i tuoi investimenti migliori sono quelli che non fai». Quindi era meglio non provarci proprio.
(Dal 16 s.t.) LASAGNA 5.5: Entra, ma ormai c’è poco da fare. Come diceva mio nonno «è morta la mula» e quindi non gli resta che mettere qualche minutino nelle gambe utile per la prossima settimana. Di venerdì sera che volete mai che combini?
LONGO 5: 11 titolare azzardato che porta più confusione che altro e cambi tardivi. Filippo Inzaghi gli dà un enorme lezione, ovvero che la tempistica è tutto. Infatti, la differenza la fa tutta la scaltrezza di Inzaghi a giugno di prendersi la panchina di una società seria e virtuosa e lasciare a Longo quella di prestitolandia.
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