Prima vittoria per il Bari, che batte con merito il Mantova per 2-0. Una buona prova dei biancorossi contro un avversario ostico, in cui è stata decisiva la zuccata di Lella che ha aperto le danze. Nella ripresa gestione dei pugliesi, prima del raddoppio con una zampata sotto porta di Mantovani. Di seguito le nostre pagelle BRUTTE di Bari-Mantova. Una scelta editoriale che – ribadiamo – accompagnerà il post partita, volta a unire la critica giornalistica, a un sano umorismo. Clicca qui per rileggere le pagelle brutte di Samp–Bari.

Le pagelle brutte di Bari-Mantova
La difesa
RADUNOVIC 6.5: Bell’intervento su Fiori a salvare il vantaggio agli sgoccioli del primo tempo. Dopo il miracolo su Depaoli a Genova, un’altra buona gara e secondo clean sheet consecutivo. Boris sta caprileggiando. Nostalgia, nostalgia canaglia…
PUCINO 6: Continua a dire che c’è un clima troppo pesante attorno alla squadra, ma nessuno gli ha chiesto di portarselo sulle spalle. Se se lo lasciasse scivolare addosso, magari non si farebbe bruciare 5 metri da Mensah ad inizio secondo tempo rischiando la frittata.
VICARI 6: Così come contro la Juve Stabia, soffre troppo un attaccante che potrebbe gestire molto meglio. Esce ad inizio ripresa perché ammonito. Sarà il colore giallo a fargli da kryptonite (ricordate Mendes?). Bisogna chiedere allora ad Angelozzi il piacere di giocare con la seconda divisa domenica prossima.
MANTOVANI 7: Rende tristi i suoi omonimi concittadini, ma non i baresi che finalmente festeggiano i 3 punti. Gol e carisma alla Di Cesare, che incoronano l’ennesima buona prestazione. Diciamo che in questo periodo non ha portato a spasso solo il suo cane, ma anche chi lo criticava prima di vederlo all’opera.
(Dal 7 s.t.) OBARETIN 6: Vivace, attento, preciso. Un Sergio Ramos in miniatura. Per fortuna ci sono stati pochissimi calci d’angolo in favore del Mantova.

Il centrocampo
OLIVERI 6.5:Â Buona prova per l’esterno siciliano, alla terza consecutiva da titolare. Diverse trame interessanti e cross pericolosi. Longo sta capendo come trasformarlo in un Edgar Alvarez meno centro-americano.
MAITA 6.5: Nella sua Messina c’è un detto «L’aceddu ‘nta jaggia o canta pi invidia o canta pi raggia», ovvero «L’uccello nella gabbia o canta per invidia o canta per rabbia». Lui, che nella gabbia c’era, ha cantato di rabbia, vincendo tutti i contrasti, non risparmiando neanche una goccia di sudore. Vibes del Maita 2022/23.
BENALI 7: Ciak si gira, il regista è tornato sul set ed è tutta un’altra fotografia.
LELLA 7: Segna ed esulta sotto la Nord come abbiamo sognato tutti, come avrà tantissime volte sognato lui. Gol, corsa, quantità e qualità : che altro aggiungere? Si dice che siano stati ammazzati tre cavalli per festeggiare ieri in una ben nota braceria nella sua Santeramo.
DORVAL 6: La sua prestazione è leggibile dalla capigliatura. Nei primi minuti a un Dorval contratto corrispondono capelli spettinati e mossi, poi la prestazione sale e anche i capelli sembrano più in ordine. Sotto porta più in difficoltà di Pezzuto in terra barese.
(Dal 31 s.t.) COLI SACO 6: Pochi minuti per mettere il suo fisico a disposizione della squadra. Arpiona 2 o 3 palloni con le lunghe leve, sembra un polpo per la facilità con cui lo fa. Consigliamo di non passeggiare mai nei pressi di N’ dèrr’a la lanze.
(Dal 31 s.t.) FAVASULI sv

L’attacco
FALLETTI 6.5: L’uruguayano ancora non è in gran forma ma, da buon folletto, disegna un arcobaleno che trova la sua pentola d’oro nella fronte di Lella per l’uno a zero biancorosso. Avrebbe calciato l’eventuale rigore, segno di come si sia già preso la squadra sulle spalle. Bella la nuova capigliatura, non ditelo al barbiere di Partipilo.
LASAGNA 6: Quella palla non data a Falletti grida vendetta. Si vede che vuole segnare a tutti costi per farsi perdonare nel rigore fallito a Genova. Però Kevin, hai aspettato 1 anno prima di tornare al gol al Sassuolo… cos’è ora tutta questa fretta?
(Dal 7 s.t.) NOVAKOVICH 6:Â Torna in panchina un po’ a sorpresa dopo due gare da titolare. Nella ripresa rileva Lasagna, provando in tutti i modi a contorcersi in area per buttarla dentro sugli spioventi dalle fasce. Well, but not very well.
(Dal 22 s.t.) SGARBI 6:Â Lo si ricorda per l’assist sul gol di Mantovani. Quanto manca all’Avellino…
LONGO 7:Â Il vero top player della squadra. Imbriglia Possanzini, con un pressing altissimo che costringe gli avversari a snaturarsi. In settimana Sarri aveva dichiarato di voler andare a vedere qualche allenamento del tecnico del Mantova, ma gli consigliamo di passare dal San Nicola.
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