Un pareggio tra i rimpianti per il Bari, che impatta al San Nicola con il Catanzaro per 1-1. Una buona prova dei biancorossi, che hanno sciupato diverse occasioni da rete subendo poi la rimonta del Catanzaro. Alla rete di Dorval ha risposto nella ripresa Iemmello. Di seguito le nostre pagelle BRUTTE di Bari-Catanzaro. Una scelta editoriale che – ribadiamo – accompagnerà il post partita, volta a unire la critica giornalistica, a un sano umorismo. Clicca qui per rileggere le pagelle brutte di Cremonese–Bari.

Le pagelle brutte di Bari-Catanzaro
La difesa
RADUNOVIC 6.5: Primo tempo tranquillo, ma molto attento. Nel secondo è un po’ impreciso, ma si arrangia in 2 situazioni pericolose, salvando il risultato sul destro a incrociare di Iemmello. Dopo qualche partita sottotono, l’ex Cagliari sta dando le giuste garanzie. Tutto sotto gli occhi di un grande esteta del ruolo come Ciro Polito.
PUCINO 6.5: Soffre solo D’Alessandro, come tutti, e su La Mantia è troppo leggero in occasione del gol (forse perché dichiarato tifoso leccese), ma ancora una volta fa una gran prova e sforna un assist vincente per Dorval. A breve ci aspettiamo il remake della famosa intervista a Picci «ad agosto non mi voleva neanche mia madre…» .
VICARI 6: Come il ragionier Fantozzi, va un po’ in affanno nel tragitto, ma alla fine riesce ad arrivare puntuale per timbrare il cartellino. Metafora un po’ forzato lo ammettiamo, Vicari il 77 barrato delle 5 e 26 lo prenderebbe molto più agevolmente.
MANTOVANI 6.5: Partita a tratti perfetta, segue Iemmello anche in bagno quando l’ex Foggia si deve fare l’antidoping. Come per Chiellini, il bendaggio diventa un accessorio che gli dà più forza e più grinta. Arrivato con la nomea di garzone, è diventato padrone.

Il centrocampo
FAVASULI 5.5: 70 minuti di fuoco, sembrava Forrest Gump durante la maratona, non si fermava mai. Ma la vita non è un film, prima o poi la benzina finisce e ti ritrovi a secco contro il D’Alessandro di turno che ti fa vedere i sorci verdi. Finora tanto fumo e poco arrosto.
(Dal 30 s.t.) TRIPALDELLI 5.5: Non fa niente per mettersi in mostra, trotterella per la sua fascia come un pony in un recinto. No, non è una pagella de Lo Spallino.
MAITA 6.5: Una giocata spaziale che manda in porta un Sibilli sciupone, poi la classica partita di abnegazione e lotta. È come MN Taglio: ti serve per andare avanti nel gioco, ma anche per battere gli avversari. Esce per crampi e per le macumbe di Polito (dalla panchina).
(Dal 37 s.t.) NOVAKOVICH sv
BENALI 6: Un piccolo passo indietro, ma comunque una buona gara. Il Catanzaro cambia tutto il centrocampo, ma in campo c’è sempre gente molto fisica. Tuttavia lui è un monaco tibetano (non solo per la pelata) e sa che la vera forza non è nel fisico, ma nella mente.
FALLETTI 6.5: Il giorno in cui Strootmam da l’addio al calcio decide di elogiarlo giocando da lavatrice. Ripulisce e recupera una quantità di palloni incredibile per uno con le sue caratteristiche. Ci prova anche in avanti, si arrabbia perché i compagni lo servono poco e fa bene. In quella posizione da mezzala è sprecato così come una patate, riso e cozze con la zucchina.
DORVAL 7: Altra prestazione da urlo, con progressioni incredibili e un gol che di solito realizzano gli attaccanti e non gli esterni di ruolo. Dite a Trevisani che se lui può paragonare Dimarco a Beckham, noi possiamo paragonare Dorval a Marcelo (e non per il taglio di capelli).
(Dal 37 s.t.) OBARETIN sv

L’attacco
SIBILLI 5: Alle 2 di notte è ancora lì, nel parcheggio del san Nicola. Si ripete «alzo il pedale sinistro e abbasso piano piano quello destro», ma niente la macchina continua a morirgli sotto perché i piedi non vogliono proprio fare quello che la mente ordina. Su quel gol mangiato ha ricordato Kingsley Boateng.
(Dal 19 s.t.) MANZARI 5.5: Mitt a Manzar! Ah, l’ha messo? Non ce ne siamo accorti.
LASAGNA 5: Il suo gol divorato oramai è più puntuale della richiesta di aiuto nelle faccende domestiche quando stai per accendere la Playstation. Si vabbè, corre, lotta, lo sappiamo e lo ribadiremo sempre, ma bisogna fare gol, è lo scopo di questo sport. Iemmello se lo mangia nel confronto tra i centravanti.
(Dal 30 s.t.) FAVILLI sv
LONGO 5.5: Non ci stancheremo mai di dire che il suo Bari gioca bene e che ha una sua identità e una buona solidità, ma non basta. Per vincere bisogna anche leggere bene le partite e il suo modo di farlo sta lasciando un po’ troppo spesso l’amaro in bocca. Un bel soprannome sarebbe Longo Jägermeister.
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