Andrea Oliveri si sta rivelando una delle sorprese più positive di questo inizio di stagione del Bari. Il calciatore, arrivato in prestito dall’Atalanta, sta disputando un campionato di alto livello sulla corsia di destra: oltre alle buone prestazioni, a referto ci sono anche due assist, tra cui quello decisivo per Kevin Lasagna nell’ultima giornata contro la Salernitana. Nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di RadioBari, l’esterno ha commentato sia il momento della squadra che le sue prestazioni personali.
L’intervista a Oliveri
L’esterno del Bari Oliveri ha affermato: «Le soste non fanno mai bene. Quando si trova un certo ritmo, è importante proseguire su quella strada. Sto giocando con il menisco leggermente lesionato, ma il medico sociale mi sta aiutando molto a gestire l’infortunio. Qui mi sento come a casa. Anche io sono del Sud, e per quanto riguarda la città e le persone, non potrei chiedere di meglio. La squadra e l’organizzazione tattica hanno contribuito molto al mio ambientamento. Sarebbe più difficile inserirsi in un gruppo privo di una chiara logica di gioco. Abbiamo tanta fame e vogliamo far ricredere questa piazza».
Il giocatore ha proseguito: «Abbiamo analizzato i dettagli che ci erano mancati nelle scorse partite, i piccoli errori commessi. A Salerno forse ci siamo difesi di più, ma penso che l’abbiamo fatto alla grande, c’era quel veleno che serve per portare a casa i tre punti. Secondo me abbiamo molti margini di crescita, cerchiamo di rafforzare i nostri punti di forza».
Sui progressi da fare: «Devo trovare maggiore cinismo e confidenza con il gol. Vorrei esultare con Dorval con un po’ di quella sana ignoranza che c’è nello spogliatoio. La Serie A? Ce la stiamo mettendo tutta, spero che a fine anno potremmo rincontrarci per festeggiare. Il San Nicola tornerà ad essere un fortino».Â
L’esterno ha parlato anche del suo ruolo: «Ho iniziato a giocare come esterno di centrocampo nel mio primo anno in Primavera all’Atalanta. In quel periodo sono stato convocato più volte in prima squadra e fu Gasperini, a causa delle esigenze nel ruolo, a spostarmi sulla fascia. Prima giocavo come mezzala sia a destra che a sinistra, quando ero più piccolo a Palermo ho fatto anche la punta centrale».
Il giocatore ha commentato lo scarso minutaggio nella passata stagione: «Lo scorso anno ho fatto una cavolata venendo espulso direttamente per fallo di reazione dopo due partite da titolare. Da lì sono stato messo un po’ fuori».
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