Momento di sosta e di bilanci in casa biancorossa. Samuele Neglia, ex attaccante del Bari, è intervenuto ieri sera nel PianetaBari Talk su Twitch (clicca qui per iscriverti al nostro canale Twitch) per commentare il momento della sua ex squadra. Insieme a Neglia abbiamo parlato anche di qualche suo ex compagno come Maita e del futuro che attende i pugliesi, oltre che dei bei ricordi del passato (clicca qui per iscriverti al nostro canale YouTube).

L’intervista a Samuele Neglia
Come hai visto il Bari nell’ultimo periodo?
«Il Bari nonostante sia partito con due sconfitte, ora sta facendo una striscia di risultati utili consecutivi importanti. Col Catanzaro sarà una partita di notevole importanza, che potrebbe dare una svolta alla stagione. Vincendo i biancorossi potrebbero staccarsi dal centro classifica, posizione che una città come Bari non merita».
Quale è cosa che più ti impressiona?
«Ho il ricordo dell’annata eccezionale di 2 anni fa. Il peso di quella stagione lo scorso anno si è sentito e quest’anno bisogna cancellare proprio quegli strascichi. Si è cambiato allenatore, sono cambiati giocatori, Di Cesare ora non c’è più in campo. Però vedo un Bari forte, a cui auguro di raggiungere la Serie A. Perché è ciò che la città merita per storia, piazza, gente e passione».
Di Longo cosa pensi?
«È un ottimo profilo. Un tecnico giovane che ha dimostrato negli anni passati che è capace e ha idee, dovunque sia andato. Venire a Bari, poi, con delle pressioni importanti, dopo una stagione come quella appena conclusa, non era semplice».

Maita ti sta sorprendendo?
«Mattia è un giocatore importante. Lo aveva dimostrato in C, lo ha dimostrato anche con Mignani. Credo che come tutta la squadra ha perso qualcosina lo scorso anno, ma adesso si sta riprendendo. Come giocatore non si discute, è un profilo importante per la categoria che sta dando tanto al centrocampo del Bari».
Come vedi l’attacco del Bari?
«Sibilli è un altro giocatore importante, come si è visto lo scorso anno, poi conosce bene l’ambiente. Con la Cremonese ha fatto un assist che è tanta roba. Il ruolo dell’attaccante è molto delicato, perché può cambiare tutto nel giro di poco tempo. Novakovich, Lasagna e Favilli sono giocatori che in B segnano, poi anche Falletti è molto forte. Sono molto sereno guardando al reparto offensivo del Bari».
Che obiettivo può avere Bari?
«Secondo me ce la può fare a fare i playoff. È giusto ambire a traguardi importanti, poi qualora li raggiungesse sarebbe un campionato a sé dove tutto può succedere. È giusto andare coi piedi di piombo, ma ritengo che il Bari possa ambire ai playoff e poi puntare a qualcosa di bello».

Come vedi Di Cesare in questo nuovo ruolo?
«Il suo ruolo e la sua figura sono molto importanti. È come se facesse da ponte tra la squadra e la società. Ha competenze calcistiche e conosce le dinamiche dello spogliatoio. Può dare tanto al Bari anche in questa nuova veste».
Qual è il ricordo più bello che ti porti del Bari?
«Ne ho tanti. Sicuramente è stata la più bella annata della mia carriera, perché giocare per il Bari prescinde dalla categoria. È tutto quello che si crea che è magico: dallo stadio la domenica, il padre che porta la figlia, fare la spesa ed essere conosciuto senza essere nessuno, sentire l’inno. Sicuramente la doppietta con la Sancataldese è ciò che ricordo maggiormente, in quella che è la partita della rinascita. Due gol sotto la curva Nord nella prima partita casalinga in D sono indimenticabili, così come tutto l’anno a Bari. Giocare a Bari è una fortuna per chiunque e io sono stato fortunato».