Valerio Mantovani è stato tra i migliori in campo nelle ultime uscite di campionato, sia contro il Sassuolo che contro la Samp (clicca qui per leggere la nostra analisi). L’ex Ascoli, impiegato da braccetto mancino, ha sfoderato ottime prestazioni dimostrando di essere un elemento molto importante nello scacchiere di mister Longo. Nella settimana che porterà al ritorno in campo contro il Mantova, il difensore romani si è messo a disposizione dei cronisti, tra cui il nostro direttore Claudio Mele, in conferenza stampa.

Le parole di Mantovani
Inizia la conferenza di Mantovani.
Cosa l’ha spinta a venire a Bari?
«Venire qui in una piazza così calorosa come Bari è un motivo di grande orgoglio. Questa è una sfida molto importante, dove ha inciso anche Longo con cui ho giocato diversi anni. Ad Ascoli in ritiro c’è stata una chiacchierata con Longo, che ha espresso la volontà di riportarmi a Bari. Poi è iniziata la trattativa tra il direttore e il mio agente».
Quale è il segreto di questo suo exploit?
«Il lavoro. Ho cercato di apprendere le richieste del mister, mettendole in pratica il più veloce possibile. Bisogna continuare a lavorare per fare quanti più punti possibili. Solo così ci possiamo togliere le soddisfazioni e centrare gli obiettivi che siamo prefissati. Solo così si possono riuscire a raggiungere grandi obiettivi».
Come vive la competizione? Bari cosa rappresenta?
«La competizione è sana, il livello dell’allenamento è alto. Bari la vedo come una grande opportunità, quando giochi in uno stadio del genere e vedi tuta questa gente qualche brivido ti scende. Spero di sfruttare questa chance nel miglior modo possibile. Penso che abbiamo raccolto meno di quanto fatto, a Modena si è vista un’identità. Sulle palle inattive considerando la statura chiaramente possiamo fare meglio».
PB – Dove pensa di esprimersi al meglio?
«Ho ricoperto tutti i ruoli della difesa. Io per caratteristiche sono un braccetto, posso giocare indifferentemente sia a sinistra che a destra».
Che Longo ha ritrovato?
«Una persona più affamata di prima. Negli anni è sempre stato meticoloso, ho ritrovato una persona con sempre più voglia di fare bene. Mi dispiace non aver giocato partite in ritiro, ora questi giorni sono serviti a incrementare il lavoro».
Cosa pensa di Obaretin?
«Obaretin è un bravo ragazzo, con grande corsa e bravo a giocare col pallone».
Termina la conferenza di Mantovani.