Luigi De Laurentiis: “Obiettivo playoff, budget come quello dell’anno scorso. Mio padre a volte dice cazzate, zero offerte per il Bari”

Il giorno tanto atteso è arrivato: dopo un mese di riflessioni, incontri e trattative il nuovo Bari ha ufficialmente preso forma. In una conferenza a 4 – che noi abbiamo seguito in diretta con il nostro Direttore Claudio Mele – il presidente Luigi De Laurentiis ha presentato alla stampa Giuseppe Magalini e Moreno Longo, rispettivamente nuovo direttore sportivo e nuovo allenatore. In più, è stata svelata la mansione di Valerio Di Cesare, che sarà il vice direttore sportivo. Qui le parole del presidente Luigi De Laurentiis.

Luigi De Laurentiis LDL Bari
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Le dichiarazioni di Luigi De Laurentiis

«Vengo da un periodo che dire difficile è poco. È stato un anno faticoso, pieno di errori e sfortune. Ho preso decisioni errate e non mi sottraggo, con tante variabili. Ci ho sempre messo la faccia e anche oggi lo sto facendo, per rendere le mie responsabilità a tutti i tifosi e le città di Bari. Un anno così può insegnare tanto. In queste difficoltà ho vissuto forse l’esperienza più bella. Mi sono avvicinato a tutti i giocatori, a Valerio più di tutti. Ci siamo uniti abbracciati e stretti al termine di una stagione culminata con una vittoria importante dove abbiamo versato lacrime vere. Mi sono anche ritrovato sotto scorta, sono stato insultato in tribuna davanti ai miei figli. Sono sempre venuto allo stadio, la mia dignità non me la toglierà nessuno. Ora voglio voltare pagina, c’è voluto poco per riaccendere quella voglia di ripartire. Abbiamo Magalini, un direttore sportivo d’esperienza e apprezzato, scopritore di giovani talenti. Mister Longo è stata la persona che abbiamo individuato, con un curriculum di grande rispetto che ci ha colpito per voglia e forza. E poi il vice direttore sportivo Di Cesare. Sono molto felice di questo, aiuterà Magalini a seguire tutto il percorso dell’area tecnica».

Come si riparte? «L’altro anno non avremmo mai pensato di fare i playout. Abbiamo perso tanti giocatori e andremo avanti con un gruppo più forte. Quando ho parlato della Serie B come un vanto intendevo su come è difficile come campionato, con squadre con budget da Serie A. Noi eravamo al nono posto, dietro le paracadute e le proprietà straniere. Non posso competere con determinate società. Il budget è come quello dell’anno scorso, importante che ha permesso di vincere al Frosinone ad esempio. Contano le idee, abbiamo riscattato Sibilli e ora stiamo pensando come costruire il nuovo Bari. Abbiamo il nostro bel da fare sicuramente».

Come si risponde a chi dice che si vuole vivacchiare? «Questa società ha ambizione. Allestiremo una squadra che ci può portare in Serie A con il budget messo a disposizione».

Cosa si è sbagliato di più? «Tutti devono fare i propri ruoli. Ci sentiamo tutti i giorni. L’anno scorso con i cambi allenatori mi sono fatto guidare, poi ho fatto scegliere a Polito. Chiaramente ne abbiamo fatti tanti».

Le parole di suo padre? «Mi sono dissociato. Che lui possa dire delle cazzate è ormai un dato di fatto. Lui difendeva la proprietà e per farlo ha usato le parole sbagliate. Ha avuto delle uscite infelici e ci siamo confrontati. Con noi il Bari non fallirà, anche se al Senato è stato uno sragionamento. Noi abbiamo investito cifre ingenti e ho ancora la forza di andare avanti. L’obiettivo sono i playoff, poi ce la giocheremo».

Qual è stato l’errore più grave? «Forse avere la vista annebbiata dopo Bari-Cagliari a giugno inoltrato».

Avete pensato di vendere? «Non ci sono cartelli in vendita. Ad oggi non sono arrivate proposte, se arrivassero le valuteremmo. Mi dispiace che l’ambiente sia contrario, la multiproprietà è diventata un mostro a tre teste. Non mollerò, voglio lottare fino in fondo, per dimostrare che il mio impegno è sano, veritiero e importante».

Concretamente come si può recuperare la credibilità? «La B è un campionato difficile. Il mio lavoro è frustante. Ora ci vogliono i fatti. Abbiamo scelto le persone più importanti. Mio padre mi ha fatto più di qualche sgambetto, ma tutti mi hanno detto di non abbandonarli e ripartire».

Come verrà modificato il budget? «Il budget è di livello, poi dipenderà anche dal lavoro del ds, che ci può portare plusvalenze e dell’allenatore che valorizzerà i giocatori».

Come gestirà la comunicazione? «Se serve per ricucire con la piazza sono pronto a parlare ogni qualvolta sia possibile».

Come far cambiare idea ai tifosi che hanno giurato diserzione? «Mi dispiace dei fischi. La gente è troppo presa dal discorso multiproprietà. Devo venire a tifare questa squadra».

In che percentuale la squadra sarà pronta per il ritiro? «Abbiamo il tempo per arrivare in ritiro con quanti più giocatori possibili. Mi auguro di trovare quanti più giocatori possibili ed evitare i ritardi dello scorso anno».

Le parole di Decaro? «Ce l’aveva con mio padre. Io con lui i conti li ho fatti a casa, poi le gestioni sono completamente separate. Spero di riportare con i risultati i tifosi allo stadio. Non mi nasconderò, cercherò di parlare anche di più».

Come colmare il gap con le big? “Quel budget può essere considerato in diverse maniere, alcune squadre ci sono arrivate in A, poi sta come viene utilizzato. Ognuno ha il suo pensiero al riguardo. In merito alle squadre che hanno più budget, è una questione di costruzione di un organico lavorativo che può arrivare a dei risultati. Si tratta di costruire un gruppo di lavoro capace di fare la differenza”.

 

By Redazione PianetaBari

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