Il Bari sta vivendo una stagione tutto sommato soddisfacente, con il settimo posto in classifica malgrado una numerosa serie di rimpianti per punti persi lungo il percorso. Ciò che appare come un limite atavico di questa rosa è la criticità delle seconde linee, che raramente hanno inciso (clicca qui per leggere l’approfondimento). Un esempio è quanto avvenuto a Pisa, quando le assenze di Oliveri e Lasagna sono coincise con un nulla cosmico da chi ne ha preso il posto. La presenza di Oliveri e Lasagna è cruciale per il Bari, ed è legata a quello che sono le loro caratteristiche.
L’importanza di Lasagna e Oliveri
Lasagna, pur avendo segnato solo 4 gol, è imprescindibile perché ha caratteristiche diverse rispetto agli altri due attaccanti. Le sue progressioni a campo aperto sono un unicum in rosa, così come la capacità di attaccare la profondità con i tempi giusti. Questo moto perpetuo stressa i difensori e sfilaccia le linee avversarie, e proprio per questo è un’arma fondamentale per lo sviluppo del gioco richiesto da Longo.
Anche Andrea Oliveri si è ritagliato uno spazio importante nel Bari. Dei giocatori utilizzati da Longo è tra quelli che hanno accumulato più minuti, ed inoltre ha contribuito al fatturato offensivo della squadra con 2 assist. Il suo impatto è visibile sia in fase di rifinitura che in costruzione, dove, ben coadiuvato da Pucino, costituisce un asse fondamentale per la risalita del campo con il palleggio.
Oliveri è abile anche nell’interpretare gli spazi e nel capire quando stringere la propria posizione e quando, al contrario, fissare l’ampiezza. In questa sua crescita si vede la mano di Longo, che sin dal ritiro estivo lo stimolava su questo aspetto. Le alternative, come Favilli e Favasuli, non sono ancora riuscite a dare lo stesso contributo, rendendo evidente l’importanza di questi due giocatori per il Bari. Col Südtirol sabato pomeriggio si riparte da loro.
