Lasagna, è la stagione migliore degli ultimi 5 anni. Ma per il Bari non è abbastanza

Il FOCUS su Lasagna

Almeno sulla carta, quella di Kevin Lasagna con la maglia del Bari è una delle sue migliori stagioni in carriera dal punto di vista realizzativo. Con 7 gol e 1 assist, l’attaccante ha fatto meglio solo in altre 3 occasioni tra i professionisti e, in generale, non raggiungeva (almeno) 7 reti stagionali dal 2019/20, quando ne realizzò 12 in tutte le competizioni con l’Udinese.

Ciò nonostante, un simile rendimento da parte dell’attaccante centrale nel progetto biancorosso non può essere all’altezza delle aspirazioni di una piazza come Bari, ma il discorso è ben più ampio di così.

Lasagna Bari-Modena
Copyright: SSC Bari

Il momento e la stagione di Lasagna

Ancora una volta, almeno sulla carta, il momento realizzativo di Lasagna è il migliore nell’arco di questa stagione: 2 gol nelle ultime 3 partite per lui, 3 nelle ultime 6, mentre gli altri 4 centri sono stati spalmati in 12 giornate seguite da un digiuno durato ben 14 uscite. Quanto visto in campo, però, ha una chiave di lettura diversa. Perché oltre al contributo offensivo fornito da Lasagna, pesano le tante azioni capitate sui suoi piedi nell’ultimo terzo di campo e gestite quantomeno con poca lucidità. A queste si aggiungono le diverse grandi occasioni (7, secondo SofaScore) fallite dal centravanti biancorosso, che hanno scatenato la reazione ostile da parte della tifoseria del San Nicola, esplosa al momento del suo cambio contro il Palermo.

Proprio contro gli emiliani, l’ex attaccante della Nazionale è riuscito a trasformare i fischi in applausi al momento del cambio, con il Bari comunque sotto nel risultato e poi incapace di strappare almeno un punto al Modena. Un contentino, si potrebbe dire, ma che serve a poco se si considera che delle squadre in lizza per una posizione playoff quella di Longo vanta l’attacco più anemico e improduttivo.

Lasagna Bari-Palermo
Copyright: Palermo F.C.

Riflessioni che vanno fatte a monte

E a questo punto, il discorso si allarga e coinvolge proprio tutto l’attacco del Bari, il vero tassello negativo della stagione dei galletti. Perché è vero che Lasagna non ha (quasi) mai garantito molte reti all’anno, al pari di Novakovich, e che Favilli ha sempre avuto difficoltà a livello fisico. Ma è altrettanto vero che queste informazioni erano ben note a chiunque anche durante il calciomercato estivo, quando si è deciso di affidare il reparto offensivo a 3 interpreti che, nella stagione 23/24, non avevano nemmeno raggiunto 10 gol in 3 (6 Novakovich, 2 Lasagna in Turchia, 1 Favilli). Discorso valido anche per il tentativo di rimediare a gennaio con il prestito di Bonfanti, pur tenendo conto del contesto e del fatto che fosse una mossa d’emergenza.

Certo, parlare con il senno di poi è facile per tutti, ma i numeri sono chiari e, salvo grosse sorprese, al momento rispecchiano quanto visto in stagione. E alla luce di tutto ciò, quelle dichiarazioni di Lasagna nella conferenza di presentazione a Bari«Da fuori si è sempre vista una tifoseria con una curva bellissima e un sostegno importante, ogni calciatore vorrebbe farne parte. Fare più gol? Ho un obiettivo in testa, ma preferisco riparlarne a fine stagione» – suonano come una serie di aspettative inattese. A maggior ragione se si considera che il centravanti è uno dei calciatori più pagati della rosa, spesa che non giustifica gli appena 7 centri in campionato.

By Vito Lotito

22 anni, barese, football addicted da quando ho memoria. Nel tempo libero faccio finta di fare il giornalista!

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