La partita di Colangiuli: spunti, una giocata da 10 e sacrificio. Perché cambiarlo?

Il FOCUS su Colangiuli

In una giornata (l’ennesima) piena di ombre, la luce da cui ripartire porta il nome di Davide Colangiuli. Il 10 della Primavera è ormai il 32 della prima squadra, visto il suo esordio al primo minuto del secondo tempo per uno spento Puscas. Iachini ha dato fiducia al ragazzo autore di 10 gol con i pari età del 2005, alla prima convocazione tra i grandi. Un segnale fortissimo alla squadra e al rumeno, da mesi sempre in condizioni pietose: nessuno è indispensabile.

Colangiuli
Copyright: SSC Bari

La partita di Colangiuli

Il ragazzo formato nella Pro Calcio Bari ha ricoperto l’insolito ruolo di falso nueve, con Morachioli e Aramu a girargli attorno. Colangiuli, con i suoi 19 anni e l’emozione naturale della prima tra i grandi, ha corso a perdifiato pressando gli avversari e sbracciato egregiamente contro un veterano della categoria come Zaro, districandosi in diverse sponde interessanti, non certamente il pezzo forte del repertorio.

Quando invece ha avuto la possibilità di guardare la porta negli occhi, il 2005 ha rapito la platea con un numero d’alta scuola: un colpo di suola che ha messo a terra Pergreffi, col pallone che gli è rimbalzato davanti sul più bello negandogli addirittura la gioia del gol all’esordio. Qualche minuto dopo un’altra giocata molto bella, con un filtrante per Aramu vanificato dalla scarsa mobilità dell’ex Venezia.

Colangiuli
Copyright: SSC Bari

Il cambio opinabile

Diventa quindi contorta la scelta di Iachini di sostituirlo all’86’, proprio quando entrava una punta di ruolo come Diaw. Il tecnico del Bari ha motivato la scelta in virtù del ko di Maita, ma vista già la presenza in campo di Bellomo bastava arretrare Colangiuli e spostare Bellomo a mediano. Possiamo immaginare come Iachini volesse affidarsi all’esperienza, ma chi meglio del giovane ragazzo avrebbe potuto mettere Diaw nelle condizioni migliori di poter pungere, visto il suo ruolo naturale da trequartista? Anche perché Edjouma è apparso (nuovamente) un corpo estraneo alla squadra e Lulic è al momento inguardabile.

La freschezza e la spensieratezza di Colangiuli restano in ogni caso un’arma importante da giocarsi in questo finale di stagione. Iachini, che in carriera ha allenato fior di campioni, ha fortunatamente dimostrato di vederlo nel suo Bari. E la scelta di metterlo in un momento delicato della gara, togliendo due totem come Sibilli e Puscas, dimostra come il tecnico sia pronto a tutto pur di non retrocedere.

 

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By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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