Il ritorno di Pucino. Duttilità e abnegazione: ora è dura rinunciarci

Il FOCUS su Pucino

La ritrovata vittoria di Brescia ha riportato in auge uno dei giocatori cardine della scorsa stagione: Raffaele Pucino. Son tante le variabili che hanno portato il giocatore originario di Caserta a rivestir la maglia da titolare, su tutte l’infortunio di Maiello che ha sparigliato le carte in tavola. Novanta minuti più che positivi per il terzino ex Ascoli che si candida apertamente ad una nuova stagione da uomo squadra.

Vicari esultanza Bari
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Pucino e la pazienza da vero leader

Dopo aver collezionato ben 34 presenze nella scorsa stagione, Raffaele Pucino ha ritrovato dopo quasi sei mesi una maglia da titolare. I suoi ultimi 90′ risalivano al sei maggio scorso nella trasferta di Modena. Un infortunio nella gara con la Reggina lo costrinse poi a saltare i playoff. Negli ultimi mesi Pucino si è visto sorpassato nelle scelte di formazione, prima da Mignani e inizialmente anche dal nuovo arrivato Pasquale Marino.

Sulla fascia destra è sempre stato preferito un giocatore che avesse una maggiore gamba e che fosse molto più sbarazzino. Dorval ricopriva in toto il prospetto di calciatore descritto precedentemente. Proprio per questo Pucino ha racimolato solo qualche minuto nelle prime giornate di questa nuova stagione.

L’ex Ascoli però, ha saputo ben pazientare, aspettando il momento giusto. Mai una parola fuori posto, un religioso silenzio proprio di chi sa di poter gestire questo momento conscio di essere un decano dello spogliatoio biancorosso. Come se lui stesso sapesse che prima o poi il suo momento sarebbe arrivato, ricordando quanto sia stato fondamentale nella stagione passata. «È dura accettare di star fuori tanto tempo e non essere preso tanto in considerazione. Soprattutto visto che credo di venire da una stagione molto positiva a livello personale e di squadra» aveva dichiarato qualche giorno fa il 32enne partenopeo.

Nella scorsa stagione Pucino ha più di qualche volta agito nell’ombra dando una importante mano. Il gregario perfetto per dare un pronto consiglio nei momenti più delicati. Molte volte screditato per delle prestazioni poco brillanti all’interno del rettangolo di gioco, sottovalutando il suo impatto nella pancia del San Nicola.

Pucino
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L’infortunio di Maiello e le variabili tattiche

La gara contro il Modena ha sconquassato i piani tattici di mister Marino. Il grave infortunio patito da Raffaele Maiello è stato più volte definito come «un trauma» dal mister siciliano. Nella gara contro il Brescia, per ovviare alla mancanza di un perno fondamentale nel centro del campo, Marino ha optato per un vero e proprio 4-4-2 posizionando Pucino come terzino destro di una difesa a quattro e alzando Dorval sulla linea dei centrocampisti.

I due condomini della fascia destra hanno duettato molto bene dimostrando come lo stesso Pucino, considerato ormai saturo dai più, possa portare più di qualcosa in questo Bari che è alla disperata ricerca della felicità. Il terzino classe 1991 potrà garantire ordine, ma non solo. Anche se nella scorsa stagione è rimasto a secco di gol, l’ex Salernitana e Pescara ha comunque servito più di qualche assist per Cheddira e compagni.

Nella gara di domenica è stato difensivamente ordinato. Non ha mai disdegnato qualche folata offensiva sulla sua catena di destra mettendosi in contatto con Dorval. Si è sempre posizionato nella maniera corretta tenendo la linea difensiva nel modo giusto in una gara delicata dove ogni minimo errore avrebbe potuto minare l’undici in campo dal punto di vista psicologico. Nella ripresa, poi, il passaggio alla difesa a 3: contesto tattico che lo vede storicamente a proprio agio nella posizione da braccetto destro. Duttilità tattica, oltre che grande abnegazione, che lo rendono a questo punto necessario in questo Bari.

Non è, infatti, certamente un caso che Marino abbia scelto di gettare nella mischia Pucino nello stesso momento in cui è venuto a mancare un fulcro anche emotivo come lo era Maiello. Serviva qualcuno che masticasse questa categoria da molti anni (ben 303 presenze in B e quinto giocatore con più presenze in B tra coloro che attualmente militano in cadetteria) e che sapesse come gestire in campo una rosa a volte insicura e fragile. E Pucino, stando a quanto visto nell’ultima gara, lo ha fatto in maniera più che ottimale.

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By Domenico Farella

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