È tornato a parlare Cosmo Giancaspro, seppur lo abbia fatto nelle aule del tribunale di Bari a seguito del processo legato al fallimento del club biancorosso. L’ex presidente nativo di Molfetta (dal 2016 al 2018) della squadra di calcio Fc Bari 1908 è accusato di aver causato il fallimento della società che determinò, nell’estate del 2018, l’esclusione della squadra dal campionato di Serie B e la conseguente ripartenza dai dilettanti con l’attuale proprietà a capo alla famiglia De Laurentiis.

Il processo a Giancaspro
Giancaspro, assistito dall’avvocato Felice Petruzzella, non ha negato l’esposizione debitoria da circa 10 milioni di euro ma ha spiegato come, se la società fosse stata ammessa a concordato (da lui proposto), la squadra si sarebbe iscritta al campionato di Serie B per la stagione sportiva 2018/19. Il fallimento del FC Bari 1908, quindi, sarebbe – per Giancaspro – stato causato da una concatenazione di eventi: il provvedimento di esclusione dal campionato disposto dalla Covisoc, l’istanza di fallimento della società proposta dalla Procura di Bari (il fallimento fu dichiarato dal tribunale nel gennaio 2019) lo svincolo immediato di tutti i giocatori sotto contratto disposto dalla Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC).
«Nel giro di un giorno – ha spiegato l’ex presidente Giancaspro – il Bari ha perso un parco giocatori il cui valore era stimato in circa 16 milioni di euro». Per questo, la società avviò un contenzioso nei confronti dei giocatori che abbandonarono il ritiro. Il processo – come si legge su lagazzettadelmezzogiorno.it – è stato aggiornato al 6 febbraio 2025.