Fallimento del 2014, si aggrava l’accusa. Debiti per 72 milioni: il punto di Repubblica

Dietro il fallimento dell’Associazione sportiva Bari, società appartenente alla famiglia Matarrese e dichiarata insolvente nel 2014, ci sarebbe un debito tributario di 72 milioni di euro, ben superiore ai 54 finora stimati. A riportarlo è l’edizione odierna de La Repubblica – Bari, che evidenzia come nel processo in corso sia stato modificato il capo di imputazione ricalcolando l’importo dovuto allo stato e aggiungendo all’ipotesi di bancarotta l’aggravante del danno patrimoniale.

Proprio pochi giorni fa, del resto, la vicenda relativa all’altro fallimento biancorosso, quello del 2018, è stata nuovamente al centro dell’attenzione, con Cosmo Giancaspro che è tornato a parlare nelle aule di tribunale.

San Nicola Bari Lutto Salvemini
Copyright: SSC Bari

Il processo per il fallimento dell’As Bari

Il processo per il fallimento dell’As Bari, che nel 2014 diede via agli sviluppi che portarono poi il club nelle mani di Gianluca Paparesta, vede coinvolti tre imputati. Si tratta di Francesco Vinella e Claudio Garzelli, entrambi ex amministratori unici della società, e Salvatore Matarrese (classe 1957), ex amministratore delegato dal 2002 al 2010 e consigliere del consiglio di amministrazione fino al 2011.

Secondo l’accusa, anziché saldare le passività tributarie accumulate dalla società, i dirigenti avrebbero dato priorità al pagamento degli stipendi dei calciatori, garantito un finanziamento da un milione di euro presso la Banca Popolare di Bari e coperto ulteriori esposizioni per un totale di 5 milioni. Queste operazioni avrebbero fatto lievitare il debito fiscale fino a 72 milioni di euro.

By Raffaele Digirolamo

Dottorando in filosofia presso l'Università degli Studi di Bari. Curo la newsletter per Elezioni Usa 2024 e scrivo per PianetaBari

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Post Correlati