Cremonese, il ds Giacchetta: “Potevamo fare meglio, compiamo dei saliscendi. Prendiamo troppi gol”

Le parole di Giacchetta

Manca sempre meno al prossimo impegno esterno del Bari sul campo della Cremonese. I lombardi provengono da una brutta sconfitta per 3-2 nel derby con il Brescia e, prima della sosta per le nazionali, saranno chiamati a dare un segnale. Ai microfoni de “La Provincia di Cremona” il direttore sportivo Giacchetta ha parlato dell’attuale momento dei grigiorossi attesi dal match coi pugliesi. Di seguito le sue parole riportate da cuoregrigiorosso.com.

Bianchetti Giacchetta
Copyright: US Cremonese

Le parole di Giacchetta

Sul momento attuale: «Vediamo come lavorano i giocatori, l’allenatore e il suo staff, e restare uniti è la ricetta migliore per crescere. Mi preme di più restare compatti e alleggerire la pressione. Le critiche fanno parte del mestiere, e chi guida squadre ambiziose si ciba di questo. Stiamo prendendo troppi gol e non riusciamo a trovare quella continuità che ti permette di stare sereno anche quando non vinci».

Giacchetta blinda Stroppa: «L’anno scorso ha preso una squadra disorientata, le ha dato un gioco organizzato che l’ha portata sino alla finale dei playoff. Anzi, a un certo punto, pensavo che li avremmo anche evitati. Potevamo fare meglio, ma ha saputo riunire il gruppo con un’idea di gioco condivisa. Altre hanno iniziato male, altre ancora, come noi, stanno compiendo una sorta di saliscendi. Ho visto risultati livellati. La classifica oggi lascia il tempo che trova, mentre è a dicembre che inizierà a rispecchiare i reali valori».

Sulla scorsa gara contro il Brescia, Giacchetta rivela: «Abbiamo sbagliato sul piano dell’atteggiamento, tutti quanti sapevamo quanto fosse importante. Siamo partiti bene, ma abbiamo preso gol dopo 5 minuti e poi abbiamo subito il loro non-gioco fatto di palle lunghe e sporche che ci hanno mandato fuori giri. Non abbiamo tirato fuori il carattere, che è determinante assieme alla tecnica e alla tattica. Non dobbiamo cullarci nell’illusione di essere i più bravi».

By Domenico Farella

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