Il tiro di Gaston Pereiro, aggiustato malauguratamente dal costato di Valerio Di Cesare, potrebbe essere ricordato come l’evento determinante dello spareggio per evitare la Serie C tra Bari e Ternana. Della gara, del primo tempo sciagurato dei biancorossi e di quanto il pareggio degli umbri fosse meritato abbiamo parlato ampiamente sia nella consueta analisi scritta che nel podcast 10 minuti di… Analisi sul Bari, ma in una doppia sfida tutto ciò passa in secondo piano rispetto al valore di un gol.
Per evitare che il tiro fortunoso dell’ex Cagliari si aggiunga al mosaico degli orrori dei tifosi biancorossi, il Bari dovrà espugnare il Libero Liberati di Terni, riuscendo in un’impresa, quella di vincere in trasferta, che manca da metà ottobre. Come fa una squadra che trova i tre punti fuori casa da oltre 200 giorni fa, a tornare al successo nella gara più importante della stagione? Un interrogativo che si pongono i tifosi del Bari a cui oggi abbiamo provato a rispondere.

Le mosse del Bari per limitare la Ternana
Per aspirare legittimamente ad una vittoria, il Bari dovrà scendere in campo con tutt’altra organizzazione rispetto a quella vista nel primo tempo della gara d’andata. Consentire alla Ternana di gestire il possesso e modulare a proprio piacimento i ritmi della gara, in un contesto che si preannuncia infuocato, potrebbe mandare subito in fumo le speranze della squadra di Giampaolo. Per attenuare l’intensità dei padroni di casa i biancorossi dovranno innanzitutto avere la personalità di aggirare la pressione avversaria consolidando il possesso in prima costruzione. La soluzione potrebbe essere quella di schierare tre centrocampisti, piuttosto che due posti in orizzontale, in modo tale da consentire a uno tra Maiello e Benali di abbassarsi in mezzo (o al fianco) dei centrali per facilitare il primo possesso, senza però svuotare la fascia centrale del campo.
Sarà anche fondamentale reggere l’impatto fisico del centrocampo avversario, che nella gara d’andata ha sovrastato i biancorossi. In questo senso è facilmente intuibile il ritorno tra i titolari di Mattia Maita, che nel secondo tempo del San Nicola ha dimostrato la sua importanza nella fase di rottura del gioco avversario. Una mediana a tre composta da lui, Maiello e Benali potrebbe appiattire il Bari in fase di non possesso, ma quantomeno consentirebbe ai biancorossi di non farsi travolgere dai padroni di casa. A fare posto all’ex Catanzaro probabilmente il suo dirimpettaio Bellomo, con Acampora avanzato sulla linea dei trequartisti.

Le risorse dalla panchina
L’interpretazione di partite in cui l’unico risultato possibile è la vittoria è più stratificata di quanto si possa pensare: attaccare all’arma bianca sin dai primi minuti, peraltro contro una squadra ben contenta di attaccare in un campo lungo, potrebbe rivelarsi deleterio. Il Bari dovrà approcciare il match con razionalità, prendendo spunto da ciò che il Cagliari fece l’anno scorso al San Nicola, e quindi iniziare il match con un undici compatto ed equilibrato per poi gradualmente aumentare il peso offensivo. Ovviamente in uno sport episodico come il calcio prevedere a tavolino lo sviluppo di una partita è impossibile, ma si può cercare di influenzare il corso degli eventi attraverso le proprie scelte.
Nonostante la stagione abbia detto tutt’altro, il Bari dispone di giocatori in grado, attraverso una giocata estemporanea, di incidere sul match. Aramu, Achik, Morachioli e anche lo stesso Kallon (seppur i suoi recenti subentri suggeriscano altro) sono calciatori anarchici e per certi versi autosufficienti, e quindi difficilmente inquadrabili dalle difese. L’obbiettivo deve quindi essere quello di mantenere la partita in equilibrio per poi cercare di sconquassarla attraverso gli ingressi di questi calciatori.
Pavoletti, prima di spedire il Cagliari in Serie A, non segnava da più di 5 mesi, segno di come stato di forma e indicazioni fornite dal resto del campionato, in turni eliminatori, abbiano un valore relativo. Paragonare un attaccante con decine di gol all’attivo in ogni categoria con calciatori in declino o in pieno sviluppo può risultare pretestuoso, ma va anche considerato il livello della fase difensiva della Ternana, ben diverso da quello del Bari 22/23. Gli umbri hanno già dimostrato di patire lunghe fasi di difesa posizionale, e molte delle gare casalinghe terminate con una porta inviolata vanno accreditate al portiere Iannarilli piuttosto che all’efficacia della fase difensiva. Sottoporre la Ternana ad un forcing costante e mirato potrebbe esporre tutti i limiti di un quintetto difensivo esuberante e coraggioso, ma in molte delle sue unità giovane ed inesperto.
