Dopo la sbornia dello Stirpe, il Bari torna al San Nicola per ospitare il Cosenza in occasione della settima giornata del campionato di Serie B. I calabresi, seppur nei bassifondi della classifica perché condizionati dalla penalizzazione di 4 punti comminata qualche settimana fa, hanno avuto fino ad ora lo stesso ruolino di marcia dei pugliesi, nonostante un calendario quasi proibitivo.
Al Marulla i ragazzi di Alvini si sono presi lo scalpo di Cremonese e Sampdoria, mentre lontano dalle mura amiche hanno fermato il Palermo. Nell’ultima partita in programma, il Cosenza ha subito la seconda sconfitta stagionale, questa volta contro il Sassuolo, disputando però la solita prestazione gagliarda. Delle caratteristiche del Cosenza parleremo in questo pezzo, spaziando tra pregi e difetti collettivi ed individualità rilevanti.
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Che squadra è il Cosenza?
Il Cosenza si dispone con il 3-4-1-2, marchio di fabbrica di Massimiliano Alvini. A contraddistinguere i calabresi è la mobilità del centrocampo: Charlys, Florenzi e Kouan hanno un’interpretazione fluida del proprio ruolo, scambiandosi posizioni, ma anche mansioni. Il primo e l’ultimo sono, nominalmente, vertice basso e vertice alto, mentre Florenzi alterna movimenti in supporto di Charlys in prima costruzione a ricezioni sulla stessa linea di Kouan. Nella zona centrale del campo il Cosenza è una squadra molto intensa. Charlys e Kouan vanno forte a duello, mentre Florenzi è più bravo nel leggere e rompere le linee di passaggio avversarie.
Un dato che spiega l’identità del Cosenza è quello relativo alla percentuale di passaggi riusciti delle squadre che affrontano i calabresi. Nessuno in Serie B ha un dato migliore del Cosenza in questa metrica: gli avversari dell’undici di Alvini completano mediamente il 73% dei passaggi tentati. Questo corrobora le considerazioni fatte da Longo in conferenza stampa, che ha parlato di una squadra che ti costringe a giocare sporco. Da qui la necessità , da parte del Bari, di giocare con lucidità , cercando di sviluppare la manovra lateralmente per poi imbucare al momento giusto sfruttando i movimenti di Falletti e delle mezzeali.
In fase di possesso l’obbiettivo è quello di attaccare l’area con tanti uomini e di mettere nelle condizioni migliori per rifinire o finalizzare i due calciatori dal tasso tecnico più elevato, cioè Ciervo e Fumagalli. Ciervo agisce come quarto di centrocampo a destra: è rapido, sgusciante ed ha ottimi fondamentali tecnici. Nel Cosenza ha ereditato i compiti che l’anno scorso venivano assegnati a Marras, impiegato in quella stessa posizione in un sistema non troppo diverso. Dopo l’ex Como, cercato anche dal Bari negli scorsi mesi, è il calciatore che ha prodotto più xA (Expected Assist), ed è per distacco il giocatore del Cosenza che ha completato più passaggi progressivi (22 contro i 7 di Florenzi, secondo in questa speciale classifica). La sua presenza dal primo minuto è però in dubbio visti i problemi fisici accusati in settimana.
Fumagalli è il tuttofare offensivo di Alvini. La sua interpretazione del ruolo è libera da vincoli posizionali: può sovraccaricare il lato palla, spostarsi sul lato debole, occupare l’area di rigore o abbassarsi sulla linea dei centrocampisti. Fumagalli è un calciatore istintivo, che cerca con insistenza soluzioni balistiche complesse, ma che spesso tende ad eccedere. Assieme a Bonfanti è il calciatore che ha effettuato più tiri in queste prime 6 giornate, ben 18, di cui 7 nello specchio (in questo è secondo solo a Iemmello). La sua creatività e la sua capacità di indovinare la giocata giusta nel momento giusto saranno determinanti per la fase offensiva del Cosenza. Anche lui però è in dubbio, con Strizzolo che parte leggermene avanti per una maglia da titolare.
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