Come sostituire Maiello?

Tutte le soluzioni a disposizione di Marino per sostituire Maiello

“Se qualcosa può andare storto, lo farà” diceva l’autore Arthur Bloch teorizzando la Legge di Murphy. Sono tante le tematiche trattate, tra il serio e il faceto, da Bloch nei suoi libri per certificare il suo pensiero, ma nessuna lo fa meglio della stagione 2023/24 del Bari.

Dopo un mercato enigmatico, l’infortunio drammatico di Menez, la crisi di risultati e l’esonero di Mignani, un altro evento si aggiunge alla lista dei dispiaceri per i tifosi biancorossi. Gli esami strumentali effettuati nella mattinata di lunedì hanno confermato la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro di Raffaele Maiello, la cui stagione si può definire praticamente conclusa.

Oltre ad essere una grave perdita da un punto di vista tecnico e carismatico, quella di Maiello sarà un’assenza pesante perché in alcun modo rimpiazzabile. Marino, nell’intervista seguente alla partita contro il Modena, si è soffermato proprio su quest’aspetto:  “La perdita di Maiello è molto grave, è forse più grave di aver perso 2 punti. La sua assenza si è notata, Acampora ha fatto una buona partita, ma Maiello è un giocatore fondamentale. Ora dobbiamo cercare di adattarci”.

Marino ha anche aggiunto che in questi giorni mediterà sulla soluzione migliore da adottare, e in attesa che sia il campo a sentenziare, noi cerchiamo di analizzare tutte le scelte a disposizione del tecnico di Marsala, spaziando tra uomini schierabili e nuovi moduli da sperimentare.

Maiello
Copyright: SSC Bari

Gli adattabili

Partiamo dalla soluzione adottata nella gara contro il Modena dopo l’infortunio di Maiello: spostare in cabina di regia un calciatore con caratteristiche adattabili al ruolo di vertice basso. Sabato il prescelto è stato Gennaro Acampora, ma nella categoria rientrano anche l’acciaccato Ahmed Benali e l’infortunato Mattia Maita (che non ci sarà neanche nella trasferta di Brescia).

Acampora è un centrocampista polivalente, in carriera ha ricoperto tutti i ruoli del centrocampo, dal vertice basso al trequartista, ma come ribadito da lui stesso il suo ruolo naturale è la mezzala sinistra. Come regista può garantire dinamismo in fase di non possesso, oltre che impatto fisico nei duelli; mentre con la palla può fornire un apporto elementare, che si limita ad una circolazione rapida ma piuttosto conservativa.

Discorso simile per Mattia Maita, che l’anno scorso, prima dell’arrivo di Benali, ha rimpiazzato Maiello nelle poche partite saltate dal regista campano. Maita è disciplinato tatticamente, ha un buon senso della posizione e una struttura fisica adatta a fare da frangiflutti difensivo, ma con la palla è ancor meno affidabile di Acampora. L’ex Benevento dalla sua ha un mancino educatissimo e preciso sia sul corto che soprattutto sul lungo, mentre Maita è meno evoluto da questo punto di vista.

Come accennato, Benali l’anno scorso ha rimpiazzato Maiello nelle fasi finali del campionato, quando il regista campano ha dovuto alzare bandiera bianca a causa dell’infortunio al legamento collaterale rimediato contro il Sudtirol. Benali ha la sensibilità tecnica per interpretare il ruolo di vertice basso, ma non ha né il dinamismo né le letture per sorreggere lunghe fasi di non possesso. L’anno scorso le sue lacune erano colmate dall’intensità di Maita e Benedetti, esemplari nel lavoro difensivo, ma quest’anno il Bari non ha la medesima impermeabilità.

C’è anche Bellomo, che in quella posizione ci ha già giocato nel Toro di Ventura.

Maita Bari
Copyright: SSC Bari

Un nuovo modulo per un Bari senza Maiello?

Come avevamo previsto, Marino ha puntato sul 4-3-3 per provare a rivitalizzare il Bari, con Acampora e Koutsoupias ai fianchi di Maiello. L’infortunio del centrocampista ex Frosinone apre però un dibattito su un potenziale cambio modulo, possibilità accennata anche dallo stesso mister nel post-partita. Escludendo l’altro cavallo di battaglia di Marino, ossia il 3-4-3, l’ipotesi più funzionale potrebbe essere il 4-2-3-1. Contro il Modena, almeno in fase di costruzione, il Bari si disponeva proprio così, con Acampora abbassato sulla stessa linea di Maiello e Koutsoupias alto a comporre quasi un tridente con Aramu e Sibilli alle spalle di Diaw.

In questo schieramento potrebbe riprendere quota Mattia Maita, che per caratteristiche è più adatto ad una mediana a due che ad un centrocampo a tre in cui è oberato di compiti d’inserimento o di rifinitura. Discorso simile per Acampora, che con Maita comporrebbe una coppia perfettamente complementare, e anche per Benali, i cui limiti nella copertura di larghe porzioni di campo sarebbero compensati dalla presenza di un compagno al suo fianco.

Inoltre, nella posizione di vertice alto del centrocampo, alle spalle dell’attaccante, potrebbe essere anche utilizzato Aramu, che come dimostrato sabato non sembra a proprio agio nel ruolo di ala destra pura. L’ex Genoa va avvicinato alla porta, per sfruttarne creatività e doti balistiche e sgravarlo da compiti difensivi di cui, se confinato in fascia, è incaricato.

Koutsoupias
Copyright: SSC Bari

Registi in erba

Infine ci sono le soluzioni più esotiche, che rispondono ai nomi di Andrea Astrologo e Francesco Lops. Il primo è l’acquisto più ambiguo del calciomercato biancorosso: arrivato nell’ultimo giorno di mercato in uno scambio che coinvolgeva il secondo portiere Farroni, Astrologo era subito dato per partente, e invece è rimasto in rosa, senza però rientrare nei piani di Mignani. Astrologo è un regista classico, l’unico che per caratteristiche tecniche ricalca il profilo di Maiello, ma la pochissima esperienza alle spalle (solo 52 presenze tra i professionisti) e la scarsa considerazione avuta fino ad ora non depongono a favore di un suo utilizzo.

Discorso simile e se possibile ancor più inequivocabile per Francesco Lops, gioiello della Primavera biancorossa che ad agosto ha esordito in prima squadra nella sconfitta in Coppa Italia contro il Parma. Lops, compagno di Akpa Chukwu nella squadra che l’anno scorso ha raggiunto le finali playoff di Primavera 3 per poi raggiungere la seconda divisione grazie ai ripescaggi, è un classe 2005. Ha evidenziato abilità tecniche interessanti, sottolineate anche da Mignani, ma non sembra pronto ad un salto così repentino. Inoltre, per caratteristiche Lops è un trequartista puro, che sa giocare play ma anche in questo caso da adattato. Con un fisico alla Verratti, poi, occorre essere davvero fenomeni per emergere in quella posizione.

Lo stesso Marino, interrogato sul tema, ha dichiarato che lanciare i giovani in momenti di difficoltà non è sempre la soluzione ideale.

Lops
Copyright: SSC Bari

L’infortunio di Maiello difficilmente non avrà grosse ripercussioni sul rendimento del Bari, sia nell’immediato che anche a lungo termine. La rosa però offre diverse soluzioni per provare a tamponare l’emorragia, tra cui il cambio modulo, che al momento pare l’opzione più percorribile.

 

By Giovanni Fasano

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