Cittadella-Bari, l’analisi: l’ennesimo ribaltone tattico, l’ingresso di Achik e il ritorno di Acampora

L’analisi di Cittadella-Bari

Non va oltre un inutile pareggio il Bari nella trasferta di Cittadella. I biancorossi proseguono nel loro momento di drammatica difficoltà che venerdì sera, al termine dell’ultima giornata della regular season, potrebbe avere un epilogo sportivamente tragico. La vittoria della Ternana e i pareggi di Ascoli e Spezia hanno nuovamente cambiato gli scenari in classifica. Adesso per il Bari sarà necessario fare un risultato migliore o uguale a quello dell’Ascoli per evitare la retrocessione diretta. In caso ciò accadesse, per puntare a disputare i playout con il vantaggio del doppio risultato sarebbe auspicabile una mancata vittoria della Ternana a Salò. L’ipotesi salvezza diretta, con i risultati maturati in questa giornata, è invece già compromessa.

L’immagine lasciata dalla gara del Tombolato è quella di una squadra incapace di trasformare la necessità disperata di punti in carica agonistica con cui affrontare le partite. Mentre le dirette concorrenti raccattano punti su campi ostici (vedasi l’Ascoli a Palermo) o vincono match sulla carta proibitivi (vedasi la Ternana contro il Catanzaro), il Bari fornisce l’ennesima prestazione opaca, specchio fedele di una stagione avvilente.

In Cittadella-Bari si è visto l’ennesimo ribaltone tattico proposto dallo staff tecnico, che non ha sortito gli effetti sperati. Oltre a questo va segnalato il rientro tra i titolari di Gennaro Acampora, la cui prova più che sufficiente rappresenta l’unica nota lieta della giornata. Di questi ed altri temi parleremo nella rubrica il Bari a Scacchi, consueto appuntamento dedicato all’analisi del match di giornata.

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Novità tattiche e successivi cambiamenti

Il Bari si presentava al Tombolato con un 4-3-2-1 inedito. Dopo aver intrapreso un percorso tattico che prevedeva l’utilizzo di ali pure, Giampaolo e Di Bari hanno nuovamente stravolto la struttura della squadra passando ad uno schieramento più conservativo. Il motivo è rintracciabile nelle grosse difficoltà accusate dal Bari in fase di non possesso nelle precedenti gare, quando i due centrocampisti erano spesso lasciati in balia degli assalti avversari.

In virtù di ciò a Cittadella si è vista una mediana irrobustita da Karlo Lulic, impiegato nel ruolo di mezzala sinistra al fianco di Benali e Maita, e da Gennaro Acampora, tornato nell’undici titolare più di due mesi dopo l’ultima volta. L’ex Benevento agiva sulla stessa linea di Sibilli alle spalle di Marco Nasti, con il compito di seguire il play avversario Amatucci in fase di non possesso. Con questa disposizione il Bari contava di avere maggiore controllo del centrocampo e di velocizzare la prima costruzione, ma i benefici sono stati pochi ed isolati. A qualche buona trama costruita nella zona centrale del campo ha fatto da contraltare l’incapacità di riempire la trequarti ed impensierire la retroguardia del Cittadella. Sia Acampora che Sibilli, per caratteristiche ma anche per necessità, si abbassavano molto per ricevere il pallone, abbandonando Nasti a duelli in costante inferiorità numerica.

In fase di non possesso, nonostante anche il Cittadella fosse in campo con una sola punta di ruolo, il Bari non riusciva mai ad assorbire i movimenti di Cassano e a limitarne le ricezioni. Il numero 10 spesso sovraccaricava il lato destro della difesa barese, costituendo con Carriero e Giraudo una catena che ha generato diversi problemi al Bari. Il gol di Pittarello è nato proprio da un cross basso effettuato da Giraudo.

Bari Serie B Salvezza
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La prova di Achik

L’ingresso di Achik al posto dell’infortunato Maita ha reso leggermente più briosa la manovra biancorossa, animata da qualche allungo in profondità del marocchino. Da quel punto di vista l’ex Cerignola ha eseguito con metodo le richieste della panchina, ma a mancare è stata la lucidità nelle scelte quando imbeccato nell’ultimo terzo di campo. Achik, come molti dei suoi compagni, paga quell’eccesso di frenesia che porta a forzare la giocate anche quando sarebbe più utile alzare la testa e valutare il piazzamento dei compagni. Achik ha effettuato 5 tiri, la metà dei tiri totali eseguiti dal Bari nella gara del Tombolato.

Achik Bari
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Acampora in Cittadella-Bari

Come accennato in apertura, la prova di Gennaro Acampora è stata positiva. Il numero 44, libero di muoversi in verticale, ha lasciato intravedere sprazzi delle sue qualità. Oltre a qualche interessante imbucata con il mancino, Acampora si è disimpegnato bene palla al piede, soprattutto quando chiamato a condurre palla nei corridoi centrali.

L’Acampora apprezzato a Benevento negli anni migliori della sua carriera era un calciatore in grado di ribaltare il campo in conduzione, sfruttando una struttura che gli consentiva di difendersi dai contrasti avversari. Un calciatore con queste caratteristiche sarebbe servito come l’acqua nel deserto ad una squadra debilitata da un centrocampo monopasso, ma lampi del vero Acampora si sono iniziati a vedere solo adesso, a 180 minuti dalla fine del campionato. Decisamente troppo tardi.

Acampora Cosenza mercato Allenamento
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By Giovanni Fasano

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