Nell’analizzare la sconfitta del Bari contro il Modena per 2-1 (clicca qui per leggere le pagelle BRUTTE), uno dei temi emersi è stato il ritorno del capitano Vicari al centro della difesa a discapito di Simic. Una scelta che non ha tuttavia pienamente convinto, con il centrale romano alle prese con una serie di difficoltà nel corso del primo tempo assieme ai suoi compagni di reparto.

Continua l’alternanza al centro della difesa
Per la quarta giornata consecutiva, Longo ha confermato la piena alternanza in atto tra il capitano dei biancorossi e il centrale croato. Per quanto riguarda Vicari, il suo rientro dopo l’incontro col Catanzaro lo ha visto protagonista di un duello contro Defrel, dopo quello avuto nel precedente diretto contro Iemmello.
Al netto delle statistiche del centrale che risultano essere composte da 7 duelli fisici su 11, ben otto rinvii difensivi, due tackles vinti e due tiri respinti, l’intero reparto difensivo è apparso in grossa difficoltà, soprattutto nella prima mezz’ora di gioco, Vicari incluso. Nella gestione del duello contro Defrel, il capitano biancorosso non è stato sempre preciso negli interventi, mostrando di avere ancora qualche difficoltà che non gli permette di esprimersi al massimo delle sue capacità. Ormai un disco rotto per questa stagione, che racconta di un Vicari sempre troppo distante dai sui standard.
Sulla sua condizione fisica si è espresso anche il capitano al termine dell’incontro (clicca qui per le dichiarazioni complete): «Fisicamente sto un po’ meglio, ho faticato a ritrovare la condizione per rientrare. Ho avuto diversi piccoli problemini che mi hanno condizionato, ma ora sto meglio. È chiaro come quest’anno il nostro grande problema sia la continuità, ora però ci aspetta una grande partita a Cosenza che dovremo provare a vincere per rientrare nei playoff».
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Vicari titolare: la spiegazione di Longo
In merito alla scelta di Vicari si è espresso anche Longo nel post-partita (clicca qui per le dichiarazioni complete): «La scelta di Vicari dal primo minuto è stata tecnica, perchè ci serviva costruire cercando tracce verticali che, per come la vedo io, Francesco è il migliore a ricercare».
Una scelta che va in tendenza con l’idea del tecnico di avere un certo tipo di costruzione con il centrale, come confermato anche quando il capitano dei biancorossi è stato scelto nell’incontro col Catanzaro: «Le caratteristiche della partita si sposavano bene con i calciatori scelti, abbiamo scelto calciatori che potevano pulire quell’inizio azione che avrebbe innescato quella profondità che cercavamo. Vicari, poi, per noi resta un giocatore fondamentale e abbiamo bisogno di recuperarlo».
Appare dunque chiaro che a questo punto difficilmente il tecnico dei pugliesi di discosterà dalla continua alternanza tra i due centrali, scegliendo di partita in partita chi riterrà più opportuno mettere alla guida del terzetto difensivo. Questo principio, sebbene sulla carta permetta di elaborare di volta in volta la strategia più adatta, rischia, come evidenziato da risultati e prestazioni, di non garantire solidità, specialmente in ruoli cruciali, e di contraddire la prassi di confermare i giocatori reduci da prove positive – se non eccellenti – e desiderosi di accumulare minuti in campo, come era il caso di Simic.
Mescolare continuamente le carte in un reparto che richiede garanzie in termini di solidità rischia di non pagare alla lunga, coi rischi che vanno oltre i benefici di adottare questa particolare strategia.
