Bari-Juve Stabia, l’analisi: il contesto tattico, le difficoltà di Maiello e Benali e la prova di Obaretin

L’analisi di Bari-Juve Stabia

Inizia nel peggiore dei modi il nuovo corso del Bari. La squadra di Moreno Longo, dopo un pre campionato nel quale aveva dato buoni segnali, è incappata in una pesante sconfitta casalinga contro la neopromossa Juve Stabia. La débâcle è stata pesante anche nelle proporzioni: un 3-1 senza appello, maturato nel primo tempo e consolidato nel secondo. La Juve Stabia ha dimostrato, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto siano importanti continuità tecnico-tattica ed alchimia di gruppo in un campionato livellato come la Serie B. Il Bari, al contrario, ha denunciato grossi limiti aggirabili con il lavoro, come ribadito in conferenza stampa da Moreno Longo, ma anche e soprattutto con un aiuto dal mercato.

Per sviscerare tutti i temi emersi dal match torna Il Bari a Scacchi, una rubrica di analisi post gara che, spaziando tra contenuti tattici, tecnici ed emotivi, seguirà ogni partita di campionato dei biancorossi. Per Bari-Juve Stabia, oltre ad analizzare il contesto tattico nel quale è maturata la vittoria dei campani, ci soffermeremo sulle difficoltà del duo Maiello-Benali e sulla prova di Obaretin, unica nota lieta della serata.

Bari esultanza pagelle BRUTTE Bari-Juve
Copyright: SSC Bari

Il contesto tattico di Bari-Juve Stabia

In linea con ciò che si era visto nelle precedenti uscite, anche contro la Juve Stabia il Bari ha sin da subito cercato di prendere possesso del pallino del gioco. Nel primo quarto d’ora si sono viste anche trame interessanti, soprattutto grazie agli interscambi tra esterni di centrocampo e trequartisti che disordinavano la struttura difensiva avversaria e consentivano ai costruttori di avere un uomo libero da servire.

Sia Dorval che Favasuli hanno interpretato bene questa mansione, così come Sgarbi e Sibilli, ma a mancare è stata la qualità nel rifinire le buone azioni costruite. Proprio questi ultimi hanno commesso errori sia tecnici che concettuali. Sibilli è un calciatore istintivo, lo conosciamo, che spesso piuttosto che scandagliare il campo prima di effettuare una giocata opta per la soluzione più immediata; Sgarbi invece pensa e agisce con una frazione di secondo in ritardo rispetto alle velocità imposte dalla Serie B. Nel suo caso è evidente come questi limiti siano legati ad un ambientamento ancora in essere nella categoria.

Sgarbi
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Con il passare dei minuti la Juve Stabia ha iniziato a contendere al Bari la gestione del pallone. Nello specifico, sono saliti in cattedra Leone e Buglio, molto intelligenti sia nello spartirsi gli spazi che nel fluidificare la circolazione del pallone. Leone, alla sua gara d’esordio in Serie B, è stato eccezionale in entrambe le fasi: per distacco è stato il calciatore che ha toccato più palloni nella Juve Stabia ed anche quello ha vinto più contrasti (6 su 9 ingaggiati).

Pagliuca ha dichiarato di aver approntato una strategia cucita sulle caratteristiche del Bari – nello specifico una ricerca immediata della verticalità per creare difficoltà ai tre difensori – ma nel corso della gara la Juve Stabia è stata brava ad interpretare gli spazi centrali concessi dal Bari e ad alternare al piano preparato un possesso più ragionato. A generare questo contesto è stato un Bari impreciso e poco famelico in riaggressione. Benali e Maiello hanno faticato a tenere la squadra corta e a coordinarsi con gli attaccanti nella fase di pressione, motivo per il quale la Juve Stabia aveva vita facile nel consolidare il possesso.

Oltre a questo, nell’economia di una gara è spesso sottovalutata la condiziona animica, ossia tutto ciò che concerne la sfera emotiva. Dopo aver trovato il gol del vantaggio la Juve Stabia ha interpretato la gara con maggiore consapevolezza nei propri mezzi, mentre il Bari, che per 6/11 presentava elementi dello scorso campionato, è calato alla distanza dimostrando di dover migliorare – e tanto – anche nella gestione mentale della partita.

Bari esultanza pagelle BRUTTE Bari-Juve
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Le difficoltà di Maiello e Benali

Parlavamo dei problemi avuti da Maiello e Benali nella fase di pressing e contro pressing, ma in realtà le loro difficoltà non si sono limitate a queste fasi di gioco. Si cercavano risposte attendibili sulla tenuta di questa coppia, ma l’impressione è che non si possa prescindere da un profilo che garantisca più quantità. Tra i due Benali è sicuramente quello più dinamico: cerca di supportare gli attaccanti, si muove tanto senza palla e sembra in ottima condizione atletica, ma non ha le caratteristiche per assecondare le richieste di Longo. Quando si inserisce, ad esempio, lo fa sempre con leggero ritardo.

Maiello, dopo la buona prova di Cremona, non si è ripetuto. L’ottimo lavoro di filtro fatto per limitare le ricezioni di Vandeputte e Johnsen è stato meno efficace contro la Juve Stabia, complice anche l’atteggiamento più passivo dei difensori, in particolare Pucino, sui diretti avversari. Piscopo e Mosti, entrambi impiegati nei mezzi spazi alle spalle di Candellone, hanno trovato sempre i corridoi giusti per ricevere e voltarsi verso la porta.

Maiello
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Il peso di Obaretin

L’unica nota lieta della serata è stata la prestazione di Obaretin, come Sgarbi al suo esordio in Serie B. Anche lui ha commesso qualche leggerezza in marcatura, ma ha compensato sia con una chiusura prodigiosa su Candellone ad inizio gara che con il contributo dato alla squadra in fase di possesso.

Nel suo pezzo di presentazione parlavamo di un’innata capacità di rompere le linee in conduzione, qualità ammirata a più riprese nella gara di sabato. Soprattutto nel primo tempo le sue conduzioni hanno generato vantaggi strutturali alla squadra ed anche una soluzione in più per risalire il campo. La crescita di Obaretin andrà monitorata nell’arco della stagione perché, a prescindere dal mercato in entrata, grazie a queste qualità potrebbe ritagliarsi uno spazio importante nelle rotazioni di Longo.

Obaretin
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By Giovanni Fasano

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