Bari-Cittadella, l’analisi: Morachioli work in progress, l’eccessiva passività e l’esordio di Koutsoupias

Per Bari-Cittadella riproponiamo il nostro ormai consueto appuntamento con Il Bari a scacchi, la rubrica attraverso cui analizziamo le gare dei biancorossi. L’obbiettivo è quello di individuare chiavi di volta e specificità tecniche o tattiche di ogni match: qui i primi episodi incentrati sull’esordio casalingo contro il Palermo e la trasferta di Cremona. A cura di Giovanni Fasano e Gianluca Losito. 

Nella gara andata in scena mercoledì sera il Bari ha disputato un buon primo tempo a cui ha fatto seguito una seconda frazione di basso livello, caratterizzata da un atteggiamento conservativo e passivo che ha permesso al Cittadella di guadagnare metri e fiducia. Guardando ai singoli invece, è stato interessante seguire la prestazione di Morachioli, il cui raggio d’azione inizia ad estendersi su tutto il fronte offensivo, e il brillante esordio dal primo minuto di Ilias Koutsoupias.

Bari-Cittadella: l’eccessiva passività nella seconda frazione

Il fattore decisivo nella partita del Bari è stato l’atteggiamento in fase di non possesso, stravolto dalla prima alla seconda frazione, che ha portato il Cittadella a guadagnare campo e coraggio con il passare dei minuti, fino al pareggio di Pavan a tempo quasi scaduto. Nel corso del primo tempo, senza il pallone il Bari si schierava con Nasti a destra, Sibilli centrale e Morachioli a sinistra, replicando la stessa sistemazione vista a Cremona.

Mentre l’ex Pisa era esonerato da compiti di pressione, a Nasti erano affidate le maggiori responsabilità in questo senso: il numero 9 biancorosso, infatti, aveva il compito di coprire la linea di passaggio verso l’esterno sinistro Giraudo e, in caso di palla filtrata, di aggredire il laterale avversario con l’obiettivo di rubargli la palla, cosa che gli è riuscita in più di un’occasione.

Nelle sparute occasioni in cui il Bari aggrediva la prima costruzione del Cittadella, era ancora Nasti, questa volta dirottato nella sua posizione naturale di terminale offensivo, a disturbare l’uscita di Pavan e Frare, con i due esterni offensivi ancora una volta alleggeriti e posizionati a schermo sulle mezzali avversarie.

In questo inizio di stagione, il lavoro di Nasti senza palla si è dimostrato se possibile ancor più prezioso di quello con il pallone tra i piedi, soprattutto per mantenere freschi due sprinter come Sibilli e Morachioli; in ragion di ciò, il classe 2003 si sta rendendo sempre più importante per la fase offensiva del Bari.

Nasti
Copyright: SSC Bari

Non solo però Nasti: nella prima frazione si è vista qualche uscita alta coraggiosa da parte di Koutsoupias e Di Cesare, a dimostrazione di una squadra viva e concentrata all’interno dell’incontro.

Nel secondo tempo, si è visto un Bari più rinunciatario che ha sensibilmente abbassato il baricentro, favorendo l’avanzata del Cittadella. Tuttavia, non è stato solo questo fattore a determinare il calo degli uomini di Mignani: diroccarsi qualche metro all’indietro, per una squadra in vantaggio che predilige attaccare in campo largo, è a dir poco fisiologico.

Ciò che ha penalizzato il Bari è stata la passività in fase di pressing nella propria metà campo: calciatori dal forte impatto fisico (Maita e Koutsoupias su tutti, ma non solo) avrebbero dovuto aggredire con puntualità gli omologhi avversari, soprattutto giocando tatticamente “a specchio”, ossia con lo stesso modulo dell’avversario. Questa aggressività non si è vista, sia per un fisiologico calo dell’interno greco, che non ha ancora i 90 minuti nelle gambe, sia per un calo complessivo di concentrazione.

Scusante, tuttavia, non abbonabile ai subentrati, che avrebbero dovuto portare quel brio naturale in chi entra fresco dalla panchina; ad eccezione di Edjouma, benché colpevole sul gol del Cittadella, non si è visto nessuno degli altri provenienti dalla panchina entrare con il piglio giusto. In particolare, sarebbe stato evitabile schierare uno Scheidler già sul piede d’addio e perciò poco stimolato.

Bari-Cittadella: nuove richieste per Morachioli

Mignani lo ha ribadito più e più volte: Morachioli è molto bravo nel ricevere con i piedi sulla linea laterale ma deve migliorare negli smarcamenti in mezzo al campo. L’appunto del mister è arrivato all’orecchio del ragazzo scuola Juventus, che in questo avvio di stagione sta tentando di espandere il proprio raggio d’azione. Contro la Cremonese la tipologia di partita ne aveva limitato le sortite offensive, mentre con il Cittadella i primi frutti di questa evoluzione si sono intravisti.

La Heat map di Bari-Cittadella della stagione 2022/23 di Gregorio Morachioli. Fonte: Sofascore
La Heat map di Bari-Cittadella della stagione 2023/24 di Gregorio Morachioli. Fonte: Sofascore

Seppur gravitando a stretto contatto con la linea laterale, Morachioli ha alternato alle classiche ricezioni in fascia movimenti tra le linee, a ridosso della posizione di Sibilli, con il quale ha mostrato di aver già raggiunto una discreta intesa nell’occupazione degli spazi offensivi.

La rapidità nei primi passi e la pulizia nel primo controllo facilitano Morachioli nelle ricezioni centrali, laddove c’è più densità di maglie avversarie. Ciò in cui deve migliorare è la velocità d’esecuzione: l’impressione è che l’ex Renate sia ancora uno specialista, ossia un calciatore in grado di fare poche cose ma in modo efficace. Nel suo caso velocità, abilità nei duelli offensivi e capacità di crossare lo rendono l’archetipo dello spaccapartita, ma per diventare un imprescindibile di questo Bari è necessario che ampli il proprio playbook.

Questa tendenza a ragionare ed eseguire la giocata in modo meccanico condizionano Morachioli quando si trova in zone di campo differenti da quella di sua competenza, tanto che in svariate occasioni ha ritardato o sbagliato la giocata da effettuare perchè visibilmente in confusione.

La dichiarazione d’intenti trasmessa da staff tecnico e ragazzo è chiara: per migliorare sarà necessario evolversi, ma questo processo richiederà un po’ di tempo.

Bari-Cittadella: l’esordio di Ilias Koutsoupias

Buone notizie giungono dalla prestazione dell’esordiente Ilias Koutsoupias, al suo primo gettone da titolare in biancorosso nella gara contro il Cittadella dopo il cameo benaugurante di Cremona.

Koutsoupias
Copyright: SSC Bari

Il greco, impiegato sul centro destra del centrocampo a tre completato da Maita e Maiello, ha garantito supporto alla manovra offensiva con buone corse con e senza palla, di cui una determinate nell’azione del gol di Nasti, e una buona applicazione in fase di non possesso.

Mignani ne ha elogiato la rapidità nell’apprendimento, un lascito delle numerose esperienze avute in Italia tra i professionisiti (Entella, Ternana e Benevento) nonostante la giovanissima età. Per il tecnico genovese avere a disposizione un centrocampista fresco, di gamba e tatticamente preparato è una manna dal cielo in un periodo in cui tra mercato in divenire e nuovi arrivati in pieno apprendistato la coperta è sempre corta.

Koutsoupias ha evidenziato doti atletiche significative, che lo rendono perfettamente integrabile in una squadra di transizioni come il Bari. Al contrario, ha un gioco di passaggi piuttosto limitato, tende ad accontentarsi della soluzione più comoda, mentre quando forza la giocata pecca di precisione.

Per caratteristiche tecniche e fisiche e per il lavoro che gli viene richieste, Koutsoupias può essere considerato il vero erede di Benedetti, ossia un centrocampista di passo, abile nel condurre il pallone e nel coprire grandi porzioni di campo ma meno sollecitato nella fase di palleggio.

By Redazione PianetaBari

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Post Correlati