Simone Simeri, ex attaccante del Bari e autore di diciassette gol in maglia biancorossa, è tornato a parlare dei galletti in un’intervista concessa a La Repubblica. Oggi alla Pistoiese, il giocatore conserva un forte legame con la piazza e con alcuni ex compagni. Tra i temi al centro della conversazione anche il probabile arrivo di Fabio Caserta sulla panchina dei pugliesi: un tecnico che l’attaccante conosce bene, avendolo avuto alla Juve Stabia, e con cui ha instaurato un rapporto di profonda stima e amicizia.
Le parole di Simeri
L’attaccante ha parlato di Caserta: «È particolare. Ho sempre sognato che lui potesse venire ad allenare il Bari quando ero sotto contratto. Lui e Vivarini sono i due allenatori che mi hanno saputo prendere dentro e fuori dal campo e mi hanno fatto rendere al meglio. Sono davvero contento, Caserta merita una piazza come Bari. A me ha dato tantissimo e ancora oggi e rimasto quel rapporto così forte. E una persona che ti da il cuore, capisce cosa vuol dire essere un calciatore perché l’ha fatto ad alti livelli. Sa cosa fare quando si è in difficoltà, sa gestire i momenti e il gruppo. Sa quando essere un martello e quando invece si può scherzare. Per me è un top sotto tutti i punti di vista. Bari non è per tutti, ma lui è profilo adatto».
Sulle caratteristiche del tecnico: «Gli piace tanto giocare palla a terra, fraseggiare, tenere il possesso. Ti fa sentire padrone del campo. Non ha mai avuto un modulo predefinito: si adatta ai giocatori che ha e l’ultima esperienza di Catanzaro lo racconta: dalla difesa a quattro a quella a tre in corso d’opera. Come gestirà la contestazione? L’unica medicina è vincere e convincere, puoi fare ben poco. Il barese e Bari hanno bisogno di sentirsi ancora una volta protagonisti. È una piazza fuori portata per la B, mentre città molto più piccole vanno in A. La società non ha mai fatto mancare niente ai tesserati, ma Bari vuole sognare».
Simeri ha parlato anche dell’ultima stagione del Bari: «L’ho seguito con grande attenzione, non ho visto quella cattiveria agonistica che ero abituato a percepire nel recente passato. Penso alla stagione 2022-2023: c’era lo spirito di una squadra di provincia, poi è scemato dopo la sconfitta in finale con il Cagliari. Secondo me c’è bisogno di qualcuno che possa riaccendere la miccia e Fabio Caserta può riuscirci».
