È il penultimo arrivato, ma Boris Radunovic si è già preso la porta del Bari. Il serbo, incubo dei biancorossi nella doppia finale playoff contro il suo Cagliari, è sceso di categoria per disputare un’annata da protagonista. Nella settimana che porterà alla prima gara di campionato con la Cremonese, il difensore 28enne si è già preso la scena e questa mattina si è presentato in conferenza stampa ai cronisti, tra cui il nostro direttore Claudio Mele.

Le parole di Radunovic
Inizia la conferenza di Radunovic.
Come è andata la trattativa estiva col Bari?
«È stata un po’ complicata. Avevo un anno di contratto, volevo prima sistemare tutto col Cagliari e capire i loro obiettivi e le opportunità di giocare sul mercato. Più piazze mi volevano, anche qualcuna dall’estero. Io volevo rimanere in Italia, cercare una squadra dove poter giocare titolare. L’anno scorso non ho fatto tante presenze, è stato brutto. Sono partito titolare, poi mi hanno messo fuori. Quest’anno spero di fare più partite possibili, inclusi i playoff se capiterà di giocarli».
La Serie A è un difetto della carriera di Radunovic?
«Quando ero all’Atalanta ero giovane e pensavano che non fosse ancora il mio momento. Ad Avellino e Salerno ho giocato sempre. A Cremona mi sono infortunato il crociato. Poi, al Verona, partivo secondo dietro Silvestri, che era al suo primo anno in A. Dopo, ho avuto un problema contrattuale con l’Atalanta. Sono stato fermo un anno, prima di arrivare a Cagliari, dove Cragno era il titolare. Ho fatto benissimo le partite che ho giocato, ma poi scendemmo in B, purtroppo, e facemmo un grande campionato. L’anno scorso non è stato semplice. Il Cagliari era incompleto, trovammo subito squadre come Milan, Fiorentina e Atalanta. Feci due errori e mi hanno messo fuori. Il portiere non può sbagliare».
Con che voglia torna Radunovic in Serie A?
«Non vedo l’ora di tornare in A col Bari e rigiocare ai massimi livelli. Non vedo l’ora di giocare in A, perché so che lo merito e lo so fare. Tutti i problemi possono avere difficoltà . Alcune società ti danno opportunità , altre che ti mettono subito fuori. Chissà che se avessi avuto un’altra chance avrei giocato titolare».
Che responsabilità c’è?
«Voglio fare quello che ho fatto due anni fa col Cagliari, pareggiare tutto con questa piazza. Due anni fa, nella finale dei playoff, fu meraviglioso. Davanti ai sessantamila tifosi del San Nicola. In città ho percepito il calore della gente. Non possiamo sbagliare un altro anno. Rispetto al gioco di Longo, cercherò di adeguarmi. Io mi abituo. Sono capace di giocare con i piedi».
Che ruolo può avere il Bari quest’anno?
«Io vedo il Bari pronto. Tutti sono sul pezzo, per disputare un grande campionato. E non credo che il mercato sia finito. Siamo una bella squadra, la B di quest’anno non è facile. Ci sono tante squadre che vogliono salire e noi saremo una di queste».
La capacità di comunicazione con i difensori durante la partita?
«A me piace dialogare con i compagni di reparto, soprattutto per recuperare le posizioni quando si perde palla. A Cremona è stata una situazione estrema, l’altro giorno, ho fatto un’uscita fuori dall’area. Pensavo che il pallone rimbalzasse dentro. Non ho visto l’attaccante, c’era il sole di fronte. Diciamo che è stato un episodio così così. Speriamo di non ripeterlo».
C’è stata mancanza di riconoscenza?
«Questo andrebbe chiesto al mister e a chi mi ha tolto. Ebbi dei problemi fuori dal calcio di cui non voglio parlare, ma che hanno il loro effetto in gara. In quelle partite non c’ero con la testa. Sono scelte loro, mi hanno detto solo che mi volevano mettere fuori per tre gare. Ora penso a giocare qui e dimostrare il loro valore».
Che ricordi ha Radunovic delle doppie sfide col Cagliari?
«Feci delle belle parate, all’andata fu una bellissima partita per me. Con quelle parate ho dato al Cagliari la possibilità di giocarsi grandi possibilità di salire in A nel match di ritorno a Bari».
Termina la conferenza di Radunovic.