Quale centrocampo per il nuovo Bari di Mignani?

L'analisi di tutti i centrocampisti a disposizione di Mignani

Il mercato ha regalato a Mignani un reparto di centrocampo extralarge, sia quantitativamente che qualitativamente. Il tecnico genovese potrà attingere da un bacino di risorse sterminato per attivare il cuore pulsante del proprio scacchiere. Come dimostrato da queste prime uscite però, l’abbondanza è una lama a doppio taglio da maneggiare con estrema cautela.

La gara di Pisa, in questo senso, è stata emblematica: la conformazione adottata da Mignani, con capitan Maita e il neoacquisto Acampora ai fianchi dell’immarcescibile Maiello, ha palesato sin da subito limiti legati alle caratteristiche dei giocatori stessi.

Maita e Acampora, per la tendenza a ricevere il pallone sui piedi e a preferire ricezioni lontano dal traffico della trequarti avversaria, sono difficilmente accoppiabili, se non in un centrocampo a 2. Questa mancanza di dinamismo in mezzo al campo ha reso il Bari meccanico e prevedibile nella circolazione del pallone, che spesso ristagnava in zone del campo tutt’altro che pericolose.

In virtù di ciò, è interessante guardare al resto dei centrocampisti a disposizione per individuare possibili soluzioni adottabili nelle prossime partite.

Acampora
Copyright: SSC Bari

Il punto fermo del centrocampo

La colonna portante è senza dubbio Raffaele Maiello, apparso un po’ appesantito in queste prime settimane ma sempre fondamentale per la capacità di gestire il pallone sotto pressione e per l’intelligenza nel posizionamento in fase di non possesso. A fare le sue veci in caso di assenza dovrebbe essere sempre Ahmed Benali, i cui limiti e pregi in quella zona di campo sono piuttosto marcati.

Benali garantisce pulizia nella circolazione del pallone, seppur attingendo da un playbook piuttosto limitato in termini di geometrie. I veri difetti emergono però in fase di non possesso, quando i limiti atletici e fisici dell’ex Brescia vengono a galla e non sono compensati da letture particolarmente evolute. Breve postilla su Astrologo, il cui ruolo è proprio quello di vertice basso, ma che al momento sembra fuori dai piani tecnici del Bari.

Maiello
Copyright: SSC Bari

Sperando che la salute assista sempre Raffaele Maiello, Benali potrebbe invece tornare molto utile nello slot di mezzala sinistra, agendo come doppio play nelle partite in cui al regista campano viene concesso meno spazio di manovra. Contro il Palermo entrambi hanno goduto di libertà sufficiente per impostare il gioco, e la manovra biancorossa ne ha giovato. Il libico conserva la capacità di muoversi bene tra le linee con e senza palla, una risorsa importante per una squadra che quest’anno per forza di cose sarà costretta ad attaccare anche in un campo piccolo.

A sinistra il titolare sembra però essere Mattia Maita, le cui prestazioni iniziano a far storcere il naso ad una buona fetta del tifo biancorosso. Anche Mignani in un’intervista ad inizio stagione ha dichiarato di aspettarsi una crescita da parte di Maita, specificando come non sia più un ragazzo alla prima esperienza in categoria ma un giocatore al quale richiedere un rendimento di alto livello per tutto l’arco del match, da cui ne beneficerebbe tutto il centrocampo.

Il centrocampista siciliano al momento non ha risposto presente, inanellando prestazioni tra l’anonimo e l’insufficiente. L’impressione è che i limiti che si porta dietro da inizio carriera, in primis la scarsa incisività nell’ultimo terzo di campo, siano diventati troppo condizionanti per una squadra che quest’anno richiederà un importante sforzo offensivo al proprio centrocampo.

Maita Ternana-Bari
Copyright: SSC Bari

In questo senso, è possibile un avvicendamento con Gennaro Acampora, impiegabile in tutti i ruoli del centrocampo, compreso quello attualmente occupato da Maita. Il centrocampista campano è una mezzala di forza e calcio (come si è definito lui stesso nella conferenza di ieri), non più dinamico come negli anni a La Spezia ma con abilità tecniche e doti balistiche a sufficienza per garantire il volume offensivo che il Bari chiede alle proprie mezzeali. La summa di queste caratteristiche sembrerebbe suggerire un impiego costante di Acampora, e la scelta di lanciarlo dal primo minuto a Pisa, nonostante una condizione fisica evidentemente precaria, non fa che confermare questa impressione.

Ancor meno definite le gerarchie a destra, dove sia con il Cittadella che con la Ternana Mignani ha schierato Ilias Koutsoupias. Il greco ha dato indicazioni contrastanti, brillando nell’esordio casalingo per poi perdersi nello scialbo 0-0 di Terni. Per caratteristiche sembra essere lui l’erede di Leonardo Benedetti: un centrocampista di passo, con doti atletiche importanti e buona disciplina tattica. Mignani ha elogiato quest’ultimo aspetto, sottolineando l’importanza della lunga militanza in Italia nonostante la giovane età come garanzia di affidabilità lì a centrocampo.

Koutsoupias
Copyright: SSC Bari

Discorso radicalmente opposto per colui che dovrebbe assurgere al ruolo di titolare: Malcom Edjouma. Così come avvenuto a Scheidler, anche Edjouma sta pagando l’ambientamento in un nuovo campionato e la scarsa conoscenza della lingua. Le situazioni sono analoghe: anche il centrocampista è sbarcato a Bari a campionato già iniziato, senza aver svolto la preparazione con il gruppo. La speranza è che l’epilogo non sia uguale a quello capitato a Scheidler, ma per il momento l’ex Steaua resta un oggetto misterioso.

Parafrasando Polito, Edjouma è un tuttocampista che in carriera ha ricoperto tutti i ruoli del centrocampo, compreso il vertice basso, ma che a Bari probabilmente vedremo in zone avanzate. La sua capacità di riempire l’area e sfruttare i centimetri per avere la meglio nei duelli aerei potrebbe rivelarsi fondamentale sia nel finalizzare le azioni che nell’ovviare ai problemi in costruzione dal basso.

Chiosa doverosa su Bellomo e Faggi, al momento più indietro nelle gerarchie di centrocampo. Il nativo di Bari Vecchia è una garanzia, più comportamentale che tecnica, perché nonostante abbia fondamentali solidi, la tendenza a richiedere troppo al proprio talento lo rende quasi deleterio per la squadra quando impiegato. Bellomo è un calciatore istintivo, con annessi e connessi ben noti, ma la sua presenza in rosa trascende il lato calcistico e riguarda dinamiche interne al gruppo.

Filippo Faggi è stato il primo acquisto del Bari 23/24, e la sua presenza in ritiro aveva fatto presupporre un impiego più costante, specie nelle prime giornata. L’affollamento del centrocampo ha però cambiato le carte in tavola, tanto che per Faggi si era vociferato di una possibile partenza in prestito. L’ipotesi è stata subito scongiurata, ma l’impressione è che a gennaio la dirigenza farà ulteriori valutazioni sul ragazzo per non limitarne la crescita. L’ex Imolese, infatti, a Pisa è finito in tribuna.

Edjouma
Copyright: SSC Bari

A bocce ferme, il centrocampo del Bari è estremamente completo, con giocatori diversi e adattabili a più sistemi, ma date le tempistiche ristrette è lecito concedere a Mignani un po’ di tempo per integrare i nuovi e poi, da bravo alchimista, formare il terzetto migliore.

Guardando al ventaglio di caratteristiche, un reparto di centrocampo composto da Maiello, Acampora ed Edjouma potrebbe garantire equilibrio, creatività e peso offensivo: tre componenti essenziali per l’indirizzo tecnico preso dal Bari. Maiello è sinonimo di sicurezza, Acampora offre esperienza, lucidità nella gestione del pallone e creatività nell’ultimo terzo di campo, mentre Edjouma, per doti fisiche e senso del gol, potrebbe rappresentare la chiave di volta della stagione biancorossa.

Al momento si è piuttosto distanti dal vedere questo terzetto, soprattutto dal primo minuto, ma la smania e la convinzione con cui Polito ha portato a Bari Edjouma e Acampora fa presuppore l’obbiettivo di renderli protagonisti del nuovo centrocampo biancorosso.

By Giovanni Fasano

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