Pazienza a PianetaBari: “Achik un po’ disordinato, ma può essere devastante. Dorval lo vedo meglio a sinistra”

La nostra intervista a Michele Pazienza

Tra gli ultimi arrivi del mercato estivo, Ismail Achik è stato uno degli investimenti più corposi e futuribili del Bari. Del suo percorso abbiamo scritto negli scorsi giorni, ma per farci raccontare pregi, difetti ed evoluzione della nuova mezzapunta del Galletto abbiamo contattato chi lo conosce calcisticamente meglio di tutti: Michele Pazienza, suo allenatore all’Audace Cerignola per tre anni, un vero e proprio mentore per lui. Con il giovane tecnico pugliese abbiamo parlato del ragazzo marocchino, ma anche di Dorval e non solo.

L’intervista a Michele Pazienza su Achik

Pazienza, il Bari ha appena rilevato Achik dal Cerignola. Lei lo ha allenato per tre anni. Sa dirci quali sono sotto il punto di vista tecnico i suoi principali pregi e i difetti?
«Achik è un calciatore che si esprime al meglio negli spazi, dove è un calciatore potente, ha resistenza e velocità di altissimo livello e una facilità di calcio che si trova difficilmente sia nei calci da fermo che quando la palla è in movimento. Tatticamente è un po’ disordinato: si esprime al meglio con poche disposizioni tattiche, quando gli si dà libertà sul fronte offensivo. Tatticamente ha poca attenzione, ma questo può diventare un punto di forza. Con gli spazi giusti può essere devastante anche in B.»

achik
Copyright: Audace Cerignola

Ci può raccontare l’evoluzione tattica di Achik in queste tre stagioni?
«Quando l’abbiamo preso nel 2020, volevo utilizzare Achik come trequartista o seconda punta nel 3-4-2-1. Pensavo di utilizzarlo per attaccare la profondità e rifinire, ma mi sono reso conto che non aveva le capacità tattiche per legare il gioco in quel modulo: lo feci lavorare negli spazi. Nello stesso anno, siamo passati al 4-2-3-1, dove l’ho utilizzato ala destra, ma anche in alcune situazioni da sottopunta.

Nel secondo anno, lo utilizzavo ala destra del 4-3-3, nel quale avevo lui largo da un lato per attaccare la profondità e sulla sinistra un calciatore che venisse tra le linee (Loiodice). Al terzo anno, quello in Serie C, siamo partiti con un 4-3-3 in cui Achik giocava alto a destra, ma poi abbiamo trovato equilibrio in un 3-5-2 in cui lui giocava largo a destra.

Chiaramente perdevamo qualcosa in fase di non possesso: lui ripiega bene, ma in quel ruolo difensivamente andava un po’ in difficoltà perché aveva caratteristiche prettamente offensive. Sapevo però che usandolo come quinto a destra guadagnavo tanto in fase offensiva, soprattutto nelle ripartenze, ma cercavo di sopperire con la mezzala e il terzo di parte. A volte, nel 3-5-2, Achik ha fatto anche la seconda punta.»

Achik
Copyright: Audace Cerignola

In tre anni insieme, ha avuto modo di conoscere il ragazzo anche e soprattutto sotto il punto di vista umano. Ci può raccontare un aneddoto su di lui che rispecchi la sua etica del lavoro?
«Dal punto di vista dell’applicazione Achik è cresciuto molto in questi tre anni. Inizialmente non era molto disposto al suo lavoro in maniera professionale; con lavoro quotidiano e buona volontà l’abbiamo indirizzato verso il professionismo. C’è ancora da lavorare sotto l’aspetto dell’atteggiamento e soprattutto dell’attenzione: deve essere più applicato durante gli allenamenti e la gara. Nei tempi morti deve mantenere la concentrazione.»

Suo calciatore è stato anche Mehdi Dorval per una stagione. Che ne pensa della crescita del ragazzo? Spesso si dibatte sulle sue caratteristiche. Ritiene sia un calciatore più utile e pronto in fase offensiva o difensiva?
«Dorval è un calciatore che potenzialmente può fare entrambe le fasi con la stessa qualità, e ha margini di miglioramento in ambo le fasi. Giocando con continuità è cresciuto rispetto ai primi 6 mesi dell’anno scorso, nei quali credo si sia preparato alla categoria. Credo che possa migliorare molto e diventare un giocatore importante, anche se penso che lui possa esprimersi meglio a sinistra.»

Dorval
Copyright: SSC Bari

A proposito di Dorval e Achik, crede che a livello di equilibrio di squadra sia sostenibile una squadra con entrambi i calciatori sulla stessa fascia?
«No, perché sono entrambi calciatori veloci. Se metto sulla stessa catena calciatori con le stesse caratteristiche non creo un “effetto sorpresa” verso gli avversari: per sfruttare velocità e profondità ho bisogno di spazio, che qualcuno deve creare. Per questo motivo, nell’anno a Cerignola mettevo Dorval a sinistra con un giocatore davanti che andasse a creare lo spazio che poi Dorval attaccava.»

Una domanda generale sul Bari. Ha seguito l’inizio di stagione dei biancorossi? Che idea si è fatto sull’aridità offensiva di queste prime partite?
«Ho potuto vedere dal vivo le partite contro Parma e Palermo. Contro i ducali il Bari non mi è piaciuto per niente: aveva perso rispetto alla stagione precedente tanta fisicità con gli addii di Folorunsho e Cheddira. Non mi è piaciuta nemmeno la disposizione in campo: sembrava non si riconoscessero, anche nei meccanismi, perché erano schierati con una sorta di 4-4-2 o 4-2-4.

Mi è invece piaciuto molto contro il Palermo, dove hanno usato il loro 4-3-1-2 classico ed i meccanismi già sincronizzati di punte e trequarti. Peccato si sia fatto male Diaw, perché la partita avrebbe potuto prendere una piega diversa: il Bari era arrivato già diverse volte di fronte al portiere in maniera pericolosa. Poi l’espulsione di Maita ha cambiato la partita, ma complessivamente ho rivisto il solito Bari, quello della passata stagione: Maita dava consistenza e Sibilli svariava molto sulla trequarti.»

Per chiudere, una domanda di carattere personale. Dopo tre stagioni eccellenti, è rimasto fermo all’inizio di questa nuova annata. Di cosa si sta occupando attualmente e quali sono i suoi progetti per il futuro prossimo?
«L’obiettivo a breve termine è quello di trovare la squadra giusta che mi possa permettere di continuare il lavoro iniziato tre anni fa, quando ho iniziato un percorso fatto per bene con il mio staff, in un ambiente sano che mi ha dato la possibilità di esprimermi. Quindi cerco un club che mi dia la possibilità di continuare a crescere e spero che possa arrivare quanto prima.»

Pazienza
Copyright: Audace Cerignola
By Gianluca Losito

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