Longo: “Bari non si può rifiutare. Mi piacerebbe avere buona parte della rosa in ritiro”

Le parole di Longo in conferenza

Il giorno tanto atteso è arrivato: dopo un mese di riflessioni, incontri e trattative il nuovo Bari ha ufficialmente preso forma. In una conferenza a 4 – che noi abbiamo seguito in diretta con il nostro Direttore Claudio Mele – il presidente Luigi De Laurentiis ha presentato alla stampa Giuseppe Magalini e Moreno Longo, rispettivamente nuovo direttore sportivo e nuovo allenatore. In più, è stata svelata la mansione di Valerio Di Cesare, che sarà il vice direttore sportivo. Qui le parole del nuovo allenatore Moreno Longo.

Longo Di Cesare LDL Magalini
Copyright: SSC Bari

Le dichiarazioni di Moreno Longo

Parla Longo: «Volevo ringraziare le tre figure per avermi dato questa grande opportunità. Scegliere Bari è stato molto facile, era in cima alla lista dove mi piacerebbe. Bari è una grande piazza, non si può rifiutare. Parliamo di una piazza che ha portato 33.000 spettatori a una finale playout. Cercherò di dare tutto me stesso per fare un buon lavoro. Mia madre è barese, sono molto legato a questa terra sebbene sono cresciuto a Torino. Il senso di appartenenza mi ha portato ad accettare ancora con più energia».

Come si immagina il Bari? «Mi immagino una squadra propositiva, che abbia la volontà di condurre e vincere la partita, senza speculare sul risultato. Si può parlare di numeri, idee e moduli, ma servono dei valori. Ci vorrà un duro lavoro, anche sotto l’aspetto umano con scelte corrette. Non mi piace fare proclami. Io sono un ambizioso e l’ambizione devono averla anche i miei collaboratori e i miei giocatori».

Quanta voglia ha di riscatto dopo Como? «E’ un’esperienza che avrei voluto portare a termine, ma è un capitolo chiuso. Non faccio promesse, ma la cosa che mi sento di dire è quello di massimo impegno»

Come si riparte? «Dovrò parlare con i giocatori: che tutti abbiano ben chiaro che entusiasmo, voglia e appartenenza sono al primo posto. Questa deve essere la base, poi con il direttore e Valerio dovremo individuare i profili adatti. Mi piacerebbe avere buona parte della squadra in ritiro, so che non è possibile averli tutti, ma il ritiro è strategico perché consente di lavorare su aspetti che possono spostare gli equilibri nel corso della stagione».

Su che sistema di gioco costruirà il Bari? «Non sono fossilizzato sui numeri, mi piace parlare di occupazione di spazi e che pratichi un calcio volubile. Avremo più soluzioni, non sarà una squadra che adopererà sempre lo stesso spartito. Non mi piacciono le rose numericamente troppo larghe, con massimo 22-23 giocatori di movimento».

By Redazione PianetaBari

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